24. Il nuovo

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24.

IL NUOVO

Lo sapeva, lo sapeva che sarebbe finita in quel modo. Quando aveva letto che le sarebbe toccato assistere il dottor Anderson durante il suo intervento di parto gemellare, sapeva che la serenità di quella giornata si sarebbe dissolta non appena avesse messo piede in sala operatoria.

Anderson era il più odioso tra i medici di quell'ospedale: uno zelante ginecologo che si credeva il Dio di solo lui sapeva cosa e che operava, generalmente, ascoltando una canzone rock in sottofondo. Era piacente o almeno così lo consideravano la maggior parte delle specializzante, come lei, in quell'ospedale. Allison riusciva a capire perché – Anderson aveva due grandi occhi verdi e bei capelli castani oltre che a un fisico scolpito e curato – ma a lei proprio non piaceva. E non piaceva neppure alle infermiere che, invece, erano occupare a sbavare dietro a Joel.

Allison non aveva mai nascosto la sua antipatia per quel tizio e, a dire il vero, credeva che il sentimento fosse reciproco, perlomeno da quando lui le aveva fatto delle avances che erano finite con un bel due di picche e uno sguardo ferito e deluso, un'espressione quasi oltraggiata. Poco male, con i suoi vizi e la sua vita sregolata prima o poi quel pallone gonfiato avrebbe fatto qualche cazzata e sarebbe stato sbattuto fuori. Lei sperava da sempre che nessuno sarebbe morto per la sua idiozia... quel giorno però ci erano andati così vicini che Allison si sentiva ancora sconvolta nonostante fosse passata un'ora da quando quell'intervento da incubo era finito.

Guardò l'orologio al polso e si rese conto che erano passati poco meno di dieci minuti dall'ultima volta che aveva controllato l'ora. Eppure, mentre aspettava di entrare dentro la sala in cui suo padre, il capo e metà consiglio direttivo la attendevano per relazionare su quanto fosse successo, le sembrava che fosse passata un'eternità. Ogni rumore la faceva sobbalzare mentre ripercorreva mentalmente le immagini di quella donna sanguinante sul tavolo operatorio e...

"Allison" Joel si affacciò dalla porta e le riservò un sorriso prima di correggersi. "Dottoressa Morgan, può entrare."

Lei gli passò accanto senza guardarlo, sapeva che era dalla sua parte ma non voleva dare l'impressione sbagliata, non voleva che pensassero che stesse provando ad ingraziarsi il suo fidanzato che in quel caso aveva avuto una parte nella decisione che le sarebbe stata comunicata da lì a poco. Per lo stesso motivo evitò anche lo sguardo di suo padre e si mise a sedere davanti al dottor Grace che le sorrise appena prima di prendere la parola.

Anderson stava seduto dall'altra parte del grande tavolo, accanto un uomo che lei non conosceva ma che, suppose, fosse un avvocato.

"Allora, dottoressa" iniziò il dottor Grace. "Vorrebbe farci un resoconto dettagliato dell'intervento?"

"Certo" lei si schiarì la voce. "Alle sedici e quarantacinque minuti sono entrata in sala operatoria, il dottor Anderson non era ancora arrivato. È entrato dieci minuti dopo, ha salutato tutti e la sua canzone preferita è partita in sottofondo" iniziò a raccontare. "Ho capito subito che qualcosa non andava ma ho pensato che fosse solo stanco e così non ho detto nulla..."

"Che significa che ha capito subito che qualcosa non andava?" la interruppe suo padre, il suo capo...

"Il dottor Anderson barcollava un po' mentre si avvicinava al tavolo operatorio, era euforico ma biascicava le parole e... emanava un forte odore di alcool."

"Oh ma per favore!" esclamò proprio lui allargando le braccia sul tavolo.

"Il tuo turno di parlare non è ancora arrivato" gli fece sapere Joel rimettendolo al proprio posto, per poi rivolgere ad Allison uno sguardo che sembrava dire continua.

One More Time - Before we goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora