27. Chuck

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27.

CHUCK

Klaus si ritrovò a pensare che non avrebbe mai immaginato di considerare suo fratello più violento di se stesso. Sapeva che era forte, sapeva che dietro quella nobiltà d'animo e dietro al completo elegante si nascondeva una bestia ma si era quasi dimenticato quanto feroce fosse. Si domandò se quel furore che sentiva vibrare dentro Elijah, se quel selvaggio, fossero l'accumulo di secoli all'insegna dell'autocontrollo oppure semplicemente le conseguenze di un dolore talmente forte che era stato capace di schiacciarlo.

Forse entrambi; un vaso che nel corso del tempo era stato riempito talmente tanto che alla fine era esploso in milioni di pezzi. Quei pezzi si erano sparpagliati ovunque. Forse nemmeno le più sapienti delle mani avrebbero potuto rimetterli insieme.

Sospirò dopo averlo colpito un'ultima volta e si fece indietro stanco, affaticato. Elijah invece rise sistemandosi i polsini della camicia sporca di sangue. Del suo, di quello di Klaus, di quello della donna che avrebbe dovuto essere la cena e che invece era morta senza aver saziato nessuno.

"Trovi tutto questo divertente?" gli chiese allargando le braccia.

Il maggiore dei Mikaelson si strinse nelle spalle. "Lo trovo esilarante!" esclamò riacquistando un minimo della sua compostezza. "Per secoli e secoli ho provato a salvarti dalla tua violenza, dalla tua scelleratezza e ora..."

Lasciò la frase a metà, perché quello che voleva dire era ovvio e Niklaus lo sapeva. "Ti sbagli fratello" gli disse proprio lui. "Io non ho il complesso dell'eroe come te. Non ho la pretesa di poter salvare sempre tutti. Credo anzi che, chi non vuole essere salvato, non merita l'aiuto di nessuno."

"Avresti potuto dirlo subito" gli rispose Elijah. "Se avessi saputo che bastava così poco per essere lasciato in pace lo avrei detto subito: io non voglio essere aiutato. Non sono rotto, come tutti voi pensate, sono solo me stesso. Per la prima volta in più di mille anni. Sono un vampiro, un Originale. Sono stato creato per seminare morte e terrore e per secoli invece mi sono eletto portatore di una umanità che non mi appartiene. Non lo farò più, sono libero e niente può fermarmi."

"Allison non avrebbe voluto questo Elijah" tentò Klaus anche se immaginava che sarebbe stato inutile.

L'altro cambiò espressione solo per un istante, poi tornò la fredda maschera priva di umanità. "Hayley ha già provato a percorrere questa strada. Non ha funzionato."

"I suoi amici sono venuti a prendere il suo corpo. Forse lo stanno portando via in questo momento, proprio mentre parliamo. Non rivedrai mai più niente di lei Elijah, non le darai un bacio di addio né le toccherai per un'ultima volta la mano."

"Sono piuttosto sicuro che non mi pentirò di non aver dato un bacio di addio ad un cadavere. Non mi mancherà quel corpo in decomposizione, né quell'odore pungente di morte."

L'Ibrido si lasciò andare ad un pianto sommesso e si accorse che era la prima volta che piangeva da quando Allison era morta. Era per lei che piangeva e anche se non era quello di cui Elijah aveva bisogno in quel momento non poteva fermare le lacrime, non ci riusciva. "Ti mancherà invece" gli disse. "Quando tornerai in te ti mancherà ogni cosa di quella donna; il sorriso gentile, il sarcasmo, il discutibile senso dell'umorismo. Ti mancherà il calore di quella pelle chiara, la dolcezza di ogni suo gesto, la forza e la passione... ti pentirai di non essere stato lì mentre la portavano via perché, viva o no, era l'ultima occasione per te di vederla."

Elijah abbassò lo sguardo per un attimo, quando lo rialzò Klaus aveva ripreso il controllo ma non sembrava più in vena di discutere.

"Fai come vuoi" gli disse infatti. "Io vado a dire addio alla mia amica."

One More Time - Before we goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora