12. Il matrimonio

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12.

IL MATRIMONIO

"Ancora" Allison fece un grosso respiro e roteò il collo un paio di volte prima di rimettersi in posizione. Gia, di fronte a lei, la fissava con aria perplessa; era stanca ed era scoraggiata perché qualunque cosa provasse a fare, qualunque mossa, non riusciva a metterla al tappeto. E se non ci riusciva con lei che era una semplice umana, come sarebbe mai riuscita a battersi con un vampiro? O peggio ancora con un lupo, il cui morso poteva esserle fatale. "Gia, muoviti."

"Non potremmo fare una pausa?"

"Che c'è, sei stanca?"

"No" la vampira scosse il capo. "È solo che inizio a credere di non essere tagliata per tutta questa cosa del combattimento."

"È impossibile che tu non lo sia, sei un vampiro ed è un istinto."

"Allison" l'altra fece un grosso respiro, poi si passò una mano tra i capelli. "Ci alleniamo da un'ora e non sono ancora riuscita neppure ad evitare uno dei tuoi colpi."

"Questo è perché non ci stai nemmeno provando Gia, hai deciso che non ne sei capace e stai lasciando che questa tua convinzione ti blocchi. E" aggiunse prendendo una bottiglietta d'acqua. "Sono mancata una settimana e sono pronta a scommettere quello che vuoi che tu abbia battuto la fiacca mentre ero via."

"Forse" sul viso della ragazza apparve un'espressione colpevole che lasciò subito il posto ad un respiro profondo, un altro.

"Okay ora basta" Allison scosse il capo. "È più o meno il tredicesimo respiro profondo in dieci minuti. A quanto pare stai aspettando che te lo chieda quindi mi sforzerò di farlo anche se onestamente non me ne importa più di tanto, cosa c'è che non va?"

"Io e Marcel... credevo che ci fosse qualcosa tra di noi ma è saltato fuori che mi sbagliavo. E mi sento una stupida ora."

"Ti senti una stupida perché hai frainteso le intenzioni di un uomo che ti piace?" la cacciatrice ridacchiò. "Gia, succede a tutte le donne almeno una volta nella vita."

"È successo anche a te?" la vampira raggiunse il divano e si mise a sedere. Allison la raggiunse dopo aver bevuto un altro sorso d'acqua.

"Certo" le disse. "Mi sono innamorata come una ragazzina e alla fine è saltato fuori che si trattava di un sentimento a senso unico, in un certo senso."

Gia rimase in silenzio per alcuni istanti, poi alzò i piedi sul tavolino di fronte. "È solo che lui è stato così dolce con me da quando sono diventata un vampiro..." le raccontò. "Credevo che fosse perché teneva a me in modo particolare, invece ho capito che lui tiene a tutti allo stesso modo."

"Gia, da quel che dici credo che in fondo tu non abbia una cotta per Marcel, credo piuttosto che ti rincuori l'idea di qualcuno che non ti lasci sola durante questo periodo di difficile transizione o forse che non ti lasci sola a prescindere, perché probabilmente sola lo sei stata per tutta la vita" si voltò a guardarla e le sorrise. "Forse non sono sexy come Marcel ma ci sono io ad aiutarti e non ti lascio sola."

"Grazie, Allison."

"Ho detto che ti aiuterò e che ti sarò amica, non che ti farò da babysitter. Quindi non c'è di che, ma ora alza il culo dal divano e impara a difenderti."

Gia rise mentre Allison si alzava e si mise in piedi a sua volta.

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"Hey" Klaus la salutò mentre apriva una bottiglia di rosso per assaggiarlo. "Arrivi giusto in tempo."

Allison corrugò la fronte. "Per cosa? Per una degustazione di vini?" chiese guardando le diverse bottiglie poggiate sul tavolo. "Non dovrebbero essere gli sposi a scegliere cibi e bevande per le loro nozze?"

One More Time - Before we goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora