26. Il tempo

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26.

IL TEMPO

"Gemelli?" Allison si mise a sedere sul lettino e respirò a fondo guardando Daisy, la sua ginecologa, negli occhi. "Gemelli" ripeté. Ma stavolta era più un'affermazione. Senza rendersene conto si accarezzò il ventre che si era un po' arrotondato da quando aveva scoperto di essere incinta quattro giorni prima. Beh, a dirla tutta era certa che quell'arrotondamento l'avesse notato solo lei...

La forza della suggestione si disse mentre respirava a fondo cercando di metabolizzare la notizia.

"Stai bene?" le chiese la dottoressa con un sorriso comprensivo. "Capisco lo shock, davvero. Vedo un sacco di future mamme ogni giorno e ognuno di loro mi riserva una sorpresa diversa. Alcune singhiozzano, altre urlano come pazze, altre ridono a crepapelle. Tu invece" le disse alzandosi in piedi. "Stai diventando troppo pallida, quindi coraggio, sdraiati mentre io chiamo Joel."

Allison obbedì, si mise in posizione supina su quel lettino imbottito e respirò a fondo chiudendo gli occhi. Gemelli... lei non era sicura che sarebbe stata in grado di prendersi cura di un bambino, figurarsi due. Joel, dal canto suo, probabilmente sarebbe esploso di gioia. Con un sorriso ricordò il momento esatto in cui gli aveva detto di aspettare un bambino, tutte le varie emozioni che erano passate sul bel viso del suo fidanzato. La prima era stata la sorpresa, seguita dalla confusione e poi subito dopo era arrivata la felicità. L'aveva presa in braccio e stretta forte, la bocca poggiata sulla sua; poi avevano fatto l'amore nel modo più dolce in cui si erano mai amati. Anche il più intenso a dire il vero.

Certo che sarebbe stato felice, non era il suo corpo a dover ospitare due vite e tutte le responsabilità che ne derivavano. Quelle pendevano tutte sulle spalle di Allison. E lei aveva paura. Passarono alcuni minuti e infine Joel arrivò, il camice stropicciato e la penna appesa al taschino come al solito. Daisy li lasciò da soli dicendo qualcosa che riguardava un bicchiere di acqua e un giro di visite, la futura mamma non ne era tanto sicura visto il ronzio che ancora sentiva nelle orecchie.

"Hey" le disse Joel avvicinandosi e prendendole una mano. "Che succede? Daisy dice che non ti senti bene."

"Gemelli" farfugliò lei mettendosi piano a sedere, senza mollare la mano che teneva la sua.

"Come scusa?"

"Gemelli Joel," Allison si indicò il ventre. "Sono due."

L'uomo guardò giù per un istante, poi di nuovo lei in viso. "Diventeremo genitori di due gemelli?" chiese e di nuovo l'esplosione di gioia lo colpì facendogli diventare gli occhi lucidi.

Allison invece pianse. Nascose il viso tra le mani e lasciò andare le lacrime e la nausea che sentiva. Joel le diede qualche secondo, poi le prese il viso tra le mani sorridendole con quella dolcezza di cui solo lui era capace.

"Ho paura" gli confessò lei. "Sono felice di essere incinta, sono felice che sia tu il padre dei miei figli e ti amo tantissimo ma... è una cosa grande Joel, importante ed ho paura."

"Lo so."

"Che succede se non sono abbastanza brava? Che succede se mi addormento con uno di loro in braccio e lui o lei finisce sul pavimento e si fa male?"

"Impossibile!" esclamò Joel con un sorriso. "Sono gemelli, puoi dimenticarti il verbo dormire" la guardò e lei scoppiò a ridere tra le lacrime, infine lo strinse in un abbraccio poggiando l'orecchio sul suo petto.

"Ti prego, qualunque cosa accada dimmi che sarai sempre al mio fianco. Che ogni volta che mi girerò per cercarti sarai accanto a me."

L'uomo le accarezzò i capelli respirandone a fondo l'odore. Quel profumo di pulito e di buono. Quel profumo che sentiva ogni mattina quando apriva gli occhi e ogni sera prima di chiuderli. Non ci sarebbero stati più muri, né due case diverse in cui stare separati dopo un litigio o una giornata no. Ci sarebbe stato un solo posto, un solo nido. Il loro.

One More Time - Before we goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora