14.
LA SCOMPARSA
Furono un forte dolore alla testa e una eccessiva secchezza alla bocca a farla svegliare. Provando ad aprire gli occhi Allison si accorse che era difficile, erano come appiccicati e quando finalmente ci riuscì qualcosa cadde giù dalle sue palpebre finendole sulle labbra e solleticandole la punta del naso. "Ma che diavolo..." provò a tirarsi su ma le faceva tutto dannatamente male così decise di rimanere ferma ancora qualche secondo, sperando che sarebbe bastato per farle capire che cosa stava succedendo, dove si trovava e soprattutto perché si sentiva come se un treno l'avesse investita.
"Hey" sentì sussurrare, da una voce che sembrava venire da lontano. "Hey sei sveglia?"
La cacciatrice chiuse e riaprì gli occhi diverse volte, sentiva un fischio dentro le orecchie che provò ad ignorare mentre si concentrava per capire da dove venisse la voce. Qualcosa le diceva che veniva dalla sua destra, ma i suoi sensi non erano esattamente attendibili in quel momento. Girò comunque la testa e attraverso la vista un po' annebbiata riuscì a scorgere una figura indistinta. Sembrava una donna, o forse era un uomo... non riusciva a vedere bene. Con le mani tastò le tasche dei suoi pantaloni e quasi si sorprese quando scoprì che aveva ancora il cellulare. Lo tirò fuori – notando che ovviamente non c'era campo – e premette un tasto per fare un po' di luce; lo puntò in direzione della voce e riuscì a vedere lunghi capelli rossi e un viso pallido pieno di lentiggini.
"Tu chi sei?" domandò. "Dove siamo?"
"Sono Amber" rispose la ragazza allungando la mano quasi come se volesse toccarla. "Ma non ho idea di dove siamo. Credo in una specie di grotta o qualcosa del genere."
Allison si mise piano a sedere, gemette toccandosi la testa e del sangue le sporcò il palmo. "Grandioso" mormorò cercando di mettersi in piedi, aggrappandosi al muro per farlo. "Io sono Allison" si presentò. "Amber, sai dirmi qualcosa? Ad esempio chi è stato a portarci qui?"
"È un mostro!" esclamò Amber. "È talmente orrendo che evito di guardarlo in viso per non urlare."
L'altra annuì poco, diede una rapida occhiata intorno ma la luce del cellulare non le permetteva di avere la visuale che avrebbe voluto. Scosse il capo cercando di scuotere via un po' di quel fastidioso fruscio nelle orecchie e provò a ricordare. L'ultima cosa che riusciva a vedere lucida nella sua mente era il suo incontro con Paul. Il suo amico cacciatore le aveva detto che anche lui credeva avessero a che fare con un fantasma, poi le aveva chiesto di seguirlo in auto fino alla casa, poco fuori città, in cui si trovava lo spirito. Ricordava che durante il tragitto Paul aveva bucato una gomma e si era fermato. Qualcosa dal bordo della strada lo aveva afferrato e trascinato nei campi abbandonati sulla statale; lei era scesa per cercarlo e poi... poi non ricordava più nulla.
"Ero con un amico quando... qualunque cosa sia, mi ha presa. L'hai visto per caso? Capelli corti e scuri, occhi chiari, alto più o meno un metro e ottanta" disse ad Amber attivando il flash nella fotocamera del suo cellulare per vedere un po' meglio.
"L'ha mangiato" sussurrò Amber fissando un angolo del pavimento e solo allora Allison si accorse che c'era una grande chiazza di sangue e intorno quelli che sembravano resti umani.
Niente panico, disse a se stessa reprimendo un conato di vomito. Aveva la sensazione che sia la sua vita che quella di Amber dipendessero dalla sua capacità di mantenere il controllo. "Da quanto sei qui?" chiese alla ragazza.
"Ho perso il conto, credo un paio di settimane."
"A parte noi e il mio amico, sono arrivate altre persone?"
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One More Time - Before we go
FanfictionLA STORIA NON E' INCOMPLETA. MAN MANO CHE L'ISPIRAZIONE ARRIVA, LA AGGIORNERO'. SIATE PAZIENTI, GRAZIE. CROSSOVER TRA THE ORIGINALS E SUPERNATURAL E UN PIZZICO DI SAVING HOPE Allison Morgan credeva di essersi lasciata alle spalle gli Originali con i...