una verità incasinata

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Ariana

Nemmeno la mia mente riusciva più a connettere ormai, quell'uomo era sia il mio vero padre che quello di Kyle?
...
Ciò significherebbe che io e lui siamo fratelli...

<<A dire il vero siete figli miei,ma da madri diverse...>>
Non ci stavo capendo nulla.
<<Scusate,ma siamo arrivati davvero al limite, io me ne vado>> mi liberai dalla presa leggera che Kyle teneva sul mio fianco e raggiunsi la mia stanza.
Era assurdo.
Senza senso.
Assolutamente troppo fuori dalle righe per me, non volevo più sentire nessuna parola, niente di niente. Avevo solo voglia di fumare e dopo una doccia calda sprofondare sotto quelle coperte pesanti che mi avrebbero riscaldato il corpo.
Aprì la porta della mia camera e la chiusi a chiave. Aprì lo zaino,ma il mio pacchetto di sigarette era vuoto. <<Il mondo mi odia>> sentenziai lasciandomi cadere su quel morbido letto.
Non potevo nemmeno ascoltare Einaudi perchè avevo lasciato il mio iPod a Sara...sembrava un incubo.
Di sotto erano presenti persone che detestavo, un padre che pensavo di non avere,anzi, di cui nemmeno sapevo l'esistenza e avevo appena scommesso con un ragazzo che non sarebbe mai riuscito a conquistarmi...
Mi era appena caduto il mondo addosso e non potevo fare nulla, la mia testa vagava fra mille pensieri.
Ma sopratutto si faceva domande assurde su Kyle.
Se davvero fosse riuscito a farmi innamorare seriamente di lui,non avrei potuto starci insieme comunque. Eravamo una sorta di fratellastri...era impossibile una storia del genere.
Più passavano i giorni e più sembrava che la mia vita si complicasse, mi sentivo immersa in una storia cominciata male, e continuata ancora peggio. Volevo scappare,evadere da questo mondo,da questa vita che non sembrava costruita per me.
Perchè era toccata proprio a me? Perchè non ero nata bionda con gli occhi azzurri e con una vita semplice? Perchè per una volta che una cosa positiva come Kyle entrava nella mia vita altre cento pessime situazioni dovevano unirsi ad essa?...
O era la sfiga in persona a perseguitarmi o ero io che stavo sbagliando ogni cosa.
Ma se allora era colpa mia, dov'è che stavo sbagliando? Avevo un assoluto bisogno che qualcuno mi indicasse i miei errori così da tirarmene fuori e finalmente vivere serena...

La mia testa era un caos.

La porta comunicante con l'altra stanza si aprì e qualcuno entrò. Rimasi a guardare il soffitto silenziosa,immersa in quel buio che un po' era d'aiuto.
Il peso di Kyle fece abbassare il materasso e sentì il suo corpo sfiorare il mio.
la sua risata improvvisa occupò il silenzio per qualche istante
<<Non lo trovi assurdo?
Non trovi assurdo che un momento prima sembra che tutto si sia risolto e poi quando pensi di avere tutte le risposte il mondo ti cambi tutte le domande senza motivo?>> chiese
<<Tu credi davvero che sia nostro padre?>>
<<Non lo so Aria...ma anche fosse per me non cambierebbe nulla>>
Mi alzai a sedere confusa e guardai il suo viso illuminato dalla luce opaca dei lampioni fuori.
<<A che proposito?>> chiesi, c'erano mille cose a cui avrei potuto alludere a quella risposta e volevo sapere che cosa realmente stesse pensando quel ragazzo.
<<A tutto. A quello che ho passato, ai sentimenti che provo per te soprattutto. Anche se fosse davvero nostro padre non farebbe differenza, non puoi sparire per diciassette anni e pretendere che tutto si sistemi tornando all'improvviso...>> si alzò a sedere e sorrise <<domani vuole incontrarci nel pomeriggio,io non credo che andrò,ma tu sei libera di fare ciò che vuoi...>> si alzò e fece per tornare nella sua stanza ma lo fermai
<<Kyle tu lo sapevi?>>
Lo vidi fermarsi sulla soglia, non si era nemmeno voltato.
<<Perchè non me lo hai detto?>>
<<Aria...>>
<<Non girarci intorno,dammi una semplice risposta>>
Il silenzio occupò la stanza per parecchi,pesantissimi,secondi.
<<Qualche giorno fa...ho ricevuto una telefonata da un uomo,diceva di cercare una certa Ariana O'brayn e li mi sono fermato a pensare. Insomma quante probabilità hai di innamorarti di una ragazza appena conosciuta e per giunta con il tuo stesso cognome?...>> rise
<<...volevo avere delle risposte e ho controllato il tuo fascicolo...>> lo vidi sparire nella sua stanza e lo seguì,cercava qualcosa tra quel caos che regnava nella sua scrivania e dopo qualche minuto tirò fuori il mio fascicolo <<...ho controllato per capire se fossimo imparentati in qualsiasi modo,ma quel fascicolo è vuoto, sembra addirittura che tu non esista davvero.>> sfogliai alcune pagine,ma oltre al mio nome non c'era nulla di utile...sembrava davvero che io non esistessi

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