"Smile"

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Kyle

Ne ero certo, quella era la sua scrittura... aprì la busta strappando la carta, dentro c'era un foglio ripiegato più volte.
Lo feci tornare alla forma normale e mi sentì strano. Il cuore cominciò a correre sempre più velocemente e quella senzazione che mi bloccava lo stomaco ogni volta era tornata, era come se ce l'avessi avuta davanti...
Accortocciai quella lettera e la lanciai dalla parte opposta della stanza, non mi aveva mai richiamato,mai risposto ai messaggi. Ero stato male per due mesi che mi erano sembrati anni senza sapere come stava e ora si faceva viva con una lettera. Mi portai un ginocchio al petto e appoggiandoci sopra il gomito mi sfiorai i capelli con la mano.
Guardavo quella pallina di carta stropicciata a terra davanti a me, ero combattuto, volevo sapere,ma allo stesso tempo me ne fregava ben poco. Non puoi sparire per due mesi e tornare con una lettera. Il mio orgoglio mi stava uccidendo. Non avrei letto quel pezzo di carta nemmeno se fosse stata lei ad implorarmi. Sbattei un pugno sul comodino affianco a me e feci cadere un biglietto da visita.
Era ancora quello della fiorista...ci pensai qualche istante mentre il biglietto si alternava nella mia mano, tra quel "chiamala:)" e il suo indirizzo.
Mi alzai da terra e mi cambiai, indossai un paio di jeans strappati neri con una maglietta a mezze maniche, infilai le mie all star nere ed uscendo recuperai la mia giacca di pelle.
Mi fermai all'entrata e presi le chiavi della mia moto e il casco.
Forse non sarebbe servito a molto,ma almeno mi sarei tolto dalla testa Aria per qualche minuto.
<<Dove vai?>> mi voltai sentendo la voce di Kevin, era in piedi con un joystick in una mano ed una panino nell'altra <<vado a fare un giro, di a Julliette che probabilmente non ci sarò a cena>> il piccolo annuì. Chiusi la porta e raggiunsi la mia moto.
Infilai le chiavi e dopo qualche manovra riuscì a partire.

Non c'era traffico per le strade, cercai di tirare un po' superando il limite di velocità di quasi il doppio, saltai qualche semaforo rosso e rallentai quando notai che alcune macchine della polizia erano ferme ai bordi della strada, non avevo idea da quanto tempo guidassi,ma sicuramente ero nella città sbagliata. Mi fermai a pochi passi da un bar e spensi la moto. Mi tolsi il casco e mi guardai intorno. Certo che a perdermi ero un professionista <<mi scusi, credo di aver sbagliato strada, sa dirmi dove posso trovare questo negozio di fiori? >> domandai ad una donna seduta su una panchina, lei alzò lo sguardo sorridendomi e per poco non mi sentì mancare...quegli occhi...<<Aria?>> chiesi senza rendermene conto, <<credo che abbia sbagliato persona io sono Michelle>> disse lei allungando il suo braccio verso di me, sembrava Ariana, quella donna era l'esatta copia di Aria,solo più grande. Quegli occhi grigio perla...l'unica differenza stava nei capelli, i suoi erano lunghi e scuri,quasi neri. E al suo sorriso mancavano le fossette.
<<mi scusi,l'ho scambiata per un altra persona...piacere io sono Kyle>> le strinsi piano la mano e lei si alzò in piedi mettendosi un paio di occhiali neri <<piacere mio, comunque volevi delle indicazioni?>> annuì ancora distratto e le mostrai il biglietto che mi aveva lasciato Brayn <<ma questo è il mio negozio>> rispose ridendo...dio quella risata.
Era assurdo come quella donna mi ricordasse Ariana. <<mamma?>> mi tappai la bocca e mi maledì per non aver tenuto la bocca chiusa.
Pregai che non mi avesse sentito in tutte le lingue che conoscevo e anche quelle di cui non sapevo nemmeno l'esistenza.

Perfette imperfezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora