Kyle
Mi alzai ancora, continuare a rigirarmi tra quelle lenzuola non era d'aiuto. Mi sedetti appoggiando la schiena contro la spalliera del letto.
Il ticchettio continuo dell'orologio appeso al muro mi stava facendo preoccupare. Aria doveva già essere atterrata. Mi aveva detto che mi avrebbe chiamato appena scesa...
Mi colpì il viso con il cuscino, mentre il buio della stanza non faceva altro che deprimermi. Soffocai un grido dentro quel cuscino,ma non mi aiutò a sentirmi meglio. Presi per l'ennesima volta il cellulare, nessun messaggio, nessuna chiamata, niente!
Possibile che si fosse scordata?
Dio dovevo smetterla con tutta quest'ansia o sarei uscito di testa, magari il volo aveva tardato o lei si era addormentata. Le voci che avevo nella testa cominciaronoo a riempire il silenzio con le ipotesi peggiori. Scossi la testa e le ignorai.
Lei stava bene. Ne ero sicuro. Dovevo solo aspettare.Mi liberai dalle lenzuola e mi alzai raggiungendo la sua stanza. Mi sedetti sul suo letto e mi sdraiai tra quelle coperte che avevano ancora impresso il suo profumo. Stavo impazzendo, non ne potevo più. Appena mi voltai e con il naso sfiorai il suo cuscino e un blocco allo stomaco mi prese alla sprovvista, il suo profumo di shampoo era su ogni cuscino, mi mancava dovevo essere sincero. Mi mancava da morire. Non ne potevo più di saperla così lontana da me, senza nemmeno avere sue notizie.
Mi sentivo un idiota, era impossibile che una ragazza mi stasse portando alla follia,ma dall'altra parte non avrei immaginato quanto monotoni fossero diventati i miei giorni senza di lei.
...
Anche perchè se non avessi seguito quella ragazza a quest'ora sarei sul fondo del lago o comunque sotto due metri di terra. Infilai la mano sotto al suo cuscino e tirai fuori un piccolo quaderno. Accesi la lampada sul comodino e mi sedetti aprendolo
Disegni, frasi,pensieri...era un diario. Il suo diario.
Ogni pagina era coperta di pensieri scritti che la sua mente non riusciva a conservare, forse perchè troppo piena di altro. Lessi qualcosa ogni tanto, erano parole confuse, buttate e scritte cercando di far reggere tutto in un discorso che si riprendeva in altre pagine.
Mancava ancora molto di quello che era stata Ariana. Molte pagine erano bianche,altre strappate o cancellate.<<Non so perchè continui a provarci. Io non sono quella che crede, lui pensa che io sia la perfezione,ma non è cosi.
Ho paura che andando avanti io m'innamori di lui...e so per certo che non funzionerà mai quando scoprirà tutto...>>
sussurrai a voce bassa senza rendermene conto. Non riuscivo a capire, i suoi scritti erano confusi,solo lei sapeva di cosa stava parlando in ognuno di essi. Ma non m' importava.
Chiusi il suo diario e lo posai sul comodino, un foglietto bianco cadde dalle pagine e lo raccolsi sfiorando il parquet freddo. <<Chiamala :)>> era la scrittura di Aria, girai il foglietto, era il biglietto da visita di quella fiorista. Di quella donna che secondo Brayn era mia madre.
Presi un respiro rigirandomi quel foglietto nella mano. L'aveva fatto apposta,sorrisi, mi aveva lasciato il suo diario in modo che trovato quello avrei trovato il biglietto. Non sapevo che fare, di certo mi sarei preso del tempo per pensare, non volevo sbagliare tutto. Era la mia ultima speranza.
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Perfette imperfezioni
RomanceLei era sempre stata fredda. Riservava a chiunque lo stesso trattamento. Lui era stato sbattuto per anni di casa famiglia in casa famiglia, ma era un ragazzo "complicato" e nessuno alla fine lo adottava mai. Ci aveva perso le speranze, voleva farla...