un fiore per la mamma

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Kyle 

I suoi occhi non si staccavano dai miei, sembrava disorientata,come se gli avessi parlato in un altra lingua.
<<Mi hai chiamato mamma?>> chiese sorridendo per sdramatizzare, <<no...è che ho sentito il cellulare vibrare e ho detto "mamma"...così senza un motivo>> mentì, dio,ma che figure. La donna mi invitò a seguirla dentro al bar <<qui fanno il thè più buono di tutta la città,ne prendi una tazza?>> chiese gentilmente, annuì nonostante il thè mi facesse schifo.
Ci sedemmo ad un tavolo mentre un buonissimo odore di paste aveva preso posto nella mia mente. <<Come mai cercavi il mio negozio?>> domandò togliendosi il suo capotto rosso. Cominciai a giocare con una bustina di zucchero,per nascondere il mio nervisismo <<ah...ecco è una storia lunga>> risposi vago, lei rise <<a capisco, vuoi fare una sorpresa alla rua ragazza?>>
<<No, nulla del genere>>
Credevo sarebbe stato più semplice.
Una cameriera ci interruppe e la signora ordinò due tazze di te con qualche dolce.
<<allora Kyle, che ti porta in questa piccola città?>> non avevo idea di che risponderle, ero qui per lei. Ero qui per scordarmi di una ragazza che questa donna non faceva altro che ricordarmi.
<<Sto cercando mia madre>> rivelai mentre la biondina di prima ci servì il nostro thè.
<<allora i fiori sono per tua mamma!>> esclamò, annuì.
Non sapevo che fare o dire.
Il mio cellulare cominciò a vibrare rivelando la schermata che ritraeva me ed Aria...spensi quel maledetto cellulare. 
Oggi era la giornata più assurda della mia vita. <<È la tua ragazza?>> sembrava quasi seria la sua domanda. <<credo di si...anzì penso non lo sia più>> la donna mi guardò confusa
<<avete litigato?>>
<<No...>>
<<Quindi state insieme>>
<<Be non lo so...>>
<<sei un po' confuso o sbaglio?>> non riuscì più a trattenermi e scoppiai a ridere,quella donna era più impocciona di una signora anziana.
Quando mi ripresi notai che ora rideva lei <<scusami, ero solo curiosa, è una ragazza molto bella>> disse, sorrisi, ma aveva torto, Aria non era bella, lei era Stupenda che era diverso. Lei era unica e mi sentì male per non aver letto la sua lettera...
<<Scommetto che lei non sa che sei qua...>> scossi la testa <<no...in realtà è partita due mesi fa e non ho più avuto sue notizie. Penso che lei abbia trovato un altro>> la vidi perplessa mentre girava piano il cucchiaino dentro la tazzina di ceramica
<<in che senso?>>
<<è dovuta partire all'improvviso, mi aveva detto che quando sarebbe arrivata mi avrebbe chiamato,ma invece non l'ha ancora fatto...>> ecco che mi sentì salire di nuovo quella malinconia. Vidi Michelle bere un sorso di thè e sorridermi <<fammi indovinare,sei così giù di morale perchè tu l'hai chiamata e lei non risponde?>> annuì. Era incredibile come potesse capirmi.
<<Non ti sei chiesto se magari ha avuto dei problemi? Magari ha perso il numero, ti ha mandato qualche lettera?>> 
com'è che eravamo passati dal parlare di mia madre al discutere su quanto fossi idiota?
<<Mi è arrivata una lettera,ma l'ho buttata>> mi sentivo un coglione, magari dentro a quel pezzo di carta c'era il motivo per cui negli ultimi mesi non avevo avuto sue notizie...
<<sai, a volte noi donne siamo complicate. Magari abbiamo qualche problema e preferiamo allontanarci dalle persone che amiamo, oppure siamo talmente sbadate da perdere un numero e non sapere più come ritrovarlo, così usiamo metodi che ormai internet ha abolito, tipo le lettere,che purtroppo ci mettono un eternità ad arrivare. È vero due mesi sono tanti,ma se in quella lettera dovesse esserci una motivazione valida tu la perdoneresti?>>
risposi senza pensare con il  sorriso sulle lebbra <<certo che la perdonerei>>
<<perchè non mi racconti come l'hai conosciuta>>
<<È una storia lunga...>>
<<be comincia con il suo nome>> propose sorridendo
<<si chiama Ariana, Ariana O'Brayn>>
La donna si mise una mano sulla bocca e lacrime calde cominciarono a solcarle il viso all'improvviso.

Perfette imperfezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora