un aiuto in meno

2.3K 105 4
                                    

Kyle

<<cosa significa che non potete fare niente?!>> avevo alzato la voce e sbatutto una mano sul bancone di legno. <<Ragazzino, da quello che ci hai raccontato la ragazza è stata adottata con documenti legali, ora appartiene al signor O'Brayn. Non è rapimento>> mi sporsi e presi per la camicia quell'uomo <<Kyle!>>ignorai la voce di Michelle e guardai dritto negli occhi il poliziotto <<mi ascolti, Aria non è un giocattolo, non appartiene a nessuno! Quell'uomo si è spacciato per suo padre e la portata via contro il suo volere! Dovete riportarla indietro!>> l'agente distolse loo sguardo e io lo lasciai andare <<mi dispiace,ma non possiamo fare niente>> non riuscivo a crederci.
Mi sentì morire.
Ora avevo il terrore che Aria fosse nei casini, e se fosse stato così la colpa sarebbe stata solo mia. Ma non avevo intenzione di stare fermo a fare niente, guardai i due agenti uscire e chiudersi la porta alle spalle. <<Michelle ha un computer?>> la donna annuì e tirò fuori un portatile dal cassetto sotto il bancone.
Mise la password sul suo accaunt e mi lasciò il pieno controllo di esso, andai su internet, non avevo idea di cosa fate esattamente, ma avevo visto molti film e se avessi trovato qualcosa su quell'uomo ero sicuro che la polizia una mano me l'avrebbe data.
Digitai il suo nome e lasciai che google facesse il suo dovere. Il risultato furono troppe pagine interessate al suo nome. Ne aprì qualcuna,ma nessuna di esse fu d'aiuto, fotografi, archeologi, scrittori e altri possedevano quel nome e quel cognome. Mi sembrava solo tutto tempo perso. <<Kyle...questo non l'hai aperto>>
Guardai Michelle aprire un sito della polizia, li potevi vedere dei nomi di persone arrestate, che cosa c'entrasse Brayn non sapevo. Ci mise un po' a caricare, troppi nomi uguali e nessuna foto che corrispondesse al suo viso.
Mi fermai su un uomo biondo, era identico a Brayn solo che il colore di capelli era diverso. <<Aspetta apri quello>> dissi indicandole l'uomo.
Lei aprì il suo fascicolo e mi sedetti sullo sgabello dietro di me.
Appoggiai il gomito sul bancone e ditratto cominciai a torturarmi il labbro inferiore. <<Traffico di droga, abusi su minori, rapina! E l'hanno lasciato andare dopo due mesi!>> ero talmente sconvolto che non mi resi conto di parlare ad alta voce. <<...aspetta...>> tornai alla pagina prima e la data di uscita dal carcere era esattamente una settimana prima che Brayn venne a farci visita alla villa.
<<Kyle,io conosco quell'uomo>> spostai lo sguardo sulla donna in attesa di qualche spiegazione
<<lui è mio cognato>>
<<tuo che?>>
<<È il fratello di mio marito,ma non l'ho mai conosciuto. Era un continuo entrare e uscire di prigione fin da ragazzo, a volte si incontrava con Jhosh per chiedergli dei soldi,ma spariva il giorno dopo>> be questo poteva spiegare come sapesse di Ariana. <<È una persona molto pericolosa,mio marito era stato a tutti i suoi processi,ma ogni volta era sempre la stessa storia, insufficenza di prove. Sei sicuro che l'uomo che ha adottato Ariana sia lui?>>
Rimasi in silenzio distogliendo lo sguardo, andai a soffermarmi su una rosa rossa, non avevo idea se fosse lui, l'uomo che avevo visto aveva i capelli scuri,ma dovevo ammettere che si assomigliavano molto...
Tutto poteva portare a quest'uomo come tutto poteva portare dalla parte opposta. Non riuscivo a concentrarmi, al solo pensiero che la mia Aria fosse tra le braccia di Brayn mi stava facendo uscire di testa.
Mi concessi di crollare, fregandomene della donna che mi stava affianco, lasciai che quelle lacrime scivolassero sul mio viso, lasciai che tutto quello che avevo trattenenuto per mesi uscisse allo scoperto. Non avevo mai preteso niente dalla vita, ma ora volevo solo che Aria stasse bene e pregai che le mie ipotesi fossero errate. Dovevo trovare il modo di tornare da lei. Avevo il diritto di avere delle risposte e avevo il diritto di sapere che Brayn non fosse l'uomo di cui avevo letto su questo fascicolo online.
<<Forse è meglio se per questa notte ti fermi da me>> disse dolcemete la donna. Mi alzai dallo sgabello e mi asciugai le lacrime velocemente <<no, devo tornare a casa,mi staranno aspettando>> raggiunsi la porta e la aprì lasciandomi investire da un vento freddo <<Kyle, se scopri qualcosa chiamami,il mio numero è sul biglietto>> annuì e mi chiusi la porta alle spalle.

Mi sentivo poco bene,non avevo toccato cibo tutto il giorno,mi asciugai le ultime lacrime che mi avevano rigato il viso ed infilandomi il casco e accendendo la moto partì.
Sentivo la testa girarmi e per sbaglio accellarai superando il semaforo nonostante fosse rosso.

Perfette imperfezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora