Ricordi

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Aria

Non ho idea di quanto tempo rimasi seduta accanto a quella donna. Il mio sguardo non si spostava dalla figura di Kyle, lo guardai per minuti infiniti,l'avevo visto dormire qualche volta, ma adesso non era affatto piacevole, faceva male,bruciava dentro al mio corpo,come un senso di colpa senza sosta. Sentì la mano della donna posarsi su una delle mie esili gambe <<gli vuoi davvero bene è>> annuì alle sue parole anche se sapevo di mentire spudoratamente. Io non volevo solo bene a quel ragazzo. Io lo amavo e forse me ne ero accorta troppo tardi, ma per lui non provavo solo amore. Per lui potevo morire, mi sentivo sempre al posto giusto con lui vicino. Mi sentivo dentro una favola,anche se tutto quello mi aveva sempre circondata era più somigliante all'inferno. Provavo per lui un amore malato, uno di quegli amore che ti consumava completamente, uno di quegli amori che sai di vivere una volta sola.
Avevo già amato in passato un ragazzo,ma non era neanche paragonabile a quello che sentivo per Kyle.
<<lei sa com'è successo?>> chiesi stringendo in un pugno il tessuto leggero della maglietta che portavo.
<<So solo che non avrebbe dovuto guidare quella sera>> le sue parole furono seguite da un sospiro lento. <<Mi sento in colpa>> dissi trattenendo la tristezza come potevo <<perchè dici questo?>>
<<non lo so...ma me ne sono andata senza dargli più mie notizie. Ho infranto la nostra promessa e ora, dopo mesi in cui non ho mai potuto stargli accanto me lo ritrovo nello stesso edificio. In un ospedale... Non lo trova assurdo?>> mi asciugai una lacrima mentre le mie spalle si alzavano a scatti mostrando i singhiozzi che le mie labbra cercavano di trattenere << l'avevo immaginato in ogni modo,sa? Il nostro incontro dopo mesi...in un aereoporto, davanti alla villa dell'orfanotrofio, mi ero perfino messa a fantasticare su come avremmo passato il resto del tempo...>> un sighiozzo mi tradì <<...ma mai avrei immaginato di averlo davanti e non poterlo abbracciare...fa male, fa male davvero>> rivelai. Non sapevo più in che modo descriverloo quel dolore. Era un tipo di dolore che per comprendere dovevi averci avuto a che fare, ma non era tanto semplice, probabilmente perchè nessuno poteva capire quanto amassi quel ragazzo. Amavo ogni sua cicatrice, amavo le sue labbra e il suo sorriso. Per quanto lui potesse odiarsi io non riuscivo a trovarli un difetto.
Per me era perfetto.
E la cosa che faceva più male era che lui mi aveva creduta perfetta fin dal primo giorno.
38...era questo il mio peso ora, gli avevo giurato che sarei scesa da quella macchina con qualche chilo in più, invece ne avevo persi ancora.
Avrei dato qualsiasi cosa perchè aprisse gli occhi in questo momento.
Il rumore della macchina che segnava i battiti del suo cuore era un incubo. Ad ogni battito tardava sempre di un secondo. Avevo il terrore che si spegnesse davanti ai miei occhi.
In quel momento me ne fregai di Brayn. Me ne fregai del mondo. Mi sarei fatta puntare una pistola contro piuttosto che allontanarmi da quella stanza.
<<è lei la ragazza?>> un unfermiera dai capelli biondi aprì la porta e mi indicò seguendo l'occhio attento dell'uomo accanto a lei
<<Ariana! Vai subito nella tua stanza>> ignorai la voce di Brayn, sapevo che questo mi avrebbe portata ad una delle sue punizioni,ma avevo già abbandonato una volta Kyle e non avrei rifatto lo stesso stupido errore
<<Stai lontano da lei Brayn!>> esclamò la donna alzandosi in piedi
<<levati Michelle lei è mia>> la voce dell'uomo sembrava cupa,sembrava essere tornata quella di tutti i giorni.
Quei due si conoscevano...
La donna fece un passo in avanti guardandolo con odio.
<<no, lei è la mia bambina non la tua!>>

Perfette imperfezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora