Kyle
Dormiva serena, con il sorriso sulle labbra intrappolata tra le lenzuola del mio letto, mentre il suo profumo si diffondeva ovunque nella stanza. Eravamo rientrati alle 4:19 e come aveva toccato il letto era sprofondata in un sonno profondo. Io invece ero rimasto sveglio, a guardarla dormire,mantre giocavo con una ciocca dei suoi capelli e ogni tanto le lasciavo una carezza sulla testa,mentre lei qualche volta stringeva la mia maglietta nel pugno. Ero stanco si,ma non volevo perdermi un solo secondo di lei. Avrei dovuto aspettare troppo tempo dopo, ero certo che non sarebbe stato un mese e probabilmente nemmeno un anno. Avrei atteso di più. Brayn la voleva con se e dopo l'affidamento me l'avrebbe portata via per sempre. Lontana chilometri,dall'altra parte dell'oceano, in Italia quando io stavo in California... avevo il terrore che quei maledetti secondi passassero. Si c'era Skype, avevo il suo numero, avrei potuto scriverle o parlare con lei per ore al telefono, ma non sarebbe mai stato come poterla sfiorare o sentire il fumo delle sue infinite sigarette al lampone, o non sarebbe mai stato paragonabile alle sue labbra sulle mie. Non avrei più potuto abbracciarla o guardare i suoi occhi come facevo tutti i giorni.
Era assurdo come una persona potesse entrare da un giorno all'altro nella tua vita e rendertela talmente piena da capire che senza di lei nulla ha più senso.
Mi tornò in mente il primo giorno in cui la incontrai, lo sguardo assente,le cuffie perennemente nelle orecchie e quegli occhi che mi avevano fermato ogni cosa. Facendomi innamorare lentamente fino a stare male. Perchè ero davvero innamorato perso di quella ragazza. Stavo male davvero. Era strano,ma mi sentivo uno schifo, sul punto di crollare da un momento all'altro al solo pensiero di non averla accanto. Trovavo assurdo il modo in cui poteva ridurti quel sentimento e io mi odiavo per provarlo,ma mi amavo anche perchè Aria per me era ogni cosa, il mio sorriso come il mio umore dipendevano da lei. Io dipendevo da lei. Era la mia droga.
la mia dipendenza preferita giuro.
Ma dovevo smetterla di fare il bambino, lei doveva partire e chissà quando avrei potuto rivederla davvero in carne e ossa e non dietro ad uno schermo...La sentì avvicinarsi a me e stringersi contro il mio petto,feci scivolare un braccio lungo il suo corpo e mi abbandonai a quel sonno che mi stava opprimendo.
Il rumore dell'acqua che scendeva dalla doccia era fastidioso, presi il cuscino accanto a me e mi coprì la testa con esso,ma in quel momento oltre all'acqua si era messa di mezzo pure la luce del sole, che distratta rompeva le palle la mattina presto. Mi voltai tredici volte,ma ormai ero sveglio ed era praticamente inutile rimanere sdraiato in quel letto vuoto.
Mi alzai a sedere e mi spettinai i capelli guardandomi intorno,ma di Aria non c'era traccia.
Sbadigliai quasi slogandomi la mascella e mi strofinai gli occhi come un bambino. <<Buongiorno>> una voce dolce risuonò nella mia testa e non mi diede il tempo di sorridere che due labbra morbide e calde si posarono sulle mie,mentre un forte profumo di vaniglia e shampoo m'invase.
Aria tornò su i suoi passi nascosta dentro una delle mie felpe ed un paio di leggins mentre con un asciugamano si strofinava i capelli sparendo nella sua camera. Mi alzai e la raggiunsi,guardai la sua valigia in piedi accanto alla porta e il suo zaino sul letto aperto. <<Buongiorno>> risposi ancora mezzo addormentato. Ancora dovevo connettere tutto quello che stava per succedere <<ho bisogno di una doccia>> sbuffai.
<<si okay ma muoviti che tra poco devo andare>> mi appoggiai allo stipite della porta e sbadigliai ancora <<tempo?>> chiesi sperando in ore infinite <<tre ore>> disse fermandosi all'improvviso e lasciando cadere il suo sguardo sul mio.
Annuì in silenzio e andai a farmi una doccia fredda.Mezz'ora dopo ero a posto, avevo infilato i primi vestiti che avevo trovato per non perdere tempo, pantaloni della tuta e una felpa.
Scesi le scale di corsa e trovai Brayn sulla soglia con la valigia e lo zaino di Aria tra le mani.
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Perfette imperfezioni
RomanceLei era sempre stata fredda. Riservava a chiunque lo stesso trattamento. Lui era stato sbattuto per anni di casa famiglia in casa famiglia, ma era un ragazzo "complicato" e nessuno alla fine lo adottava mai. Ci aveva perso le speranze, voleva farla...