lontano

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Kyle

Quella era la sua famiglia?
Guardai la donna bionda e dagli occhi chiari che le gridava contro frasi senza senso e il suo compagno che le dava corda. Lui era chiaro di capelli e i suoi occhi verdi sembravano spenti, non riuscivo a capire come di entrambi Ariana non avesse nemmeno un piccolo particolare, era una persona completamente opposta, ne il colore di capelli naturale,ne gli occhi o un particolare del viso. Non c'era assolutamente niente che mi facesse dire che loro erano davvero i suoi genitori.
Lei mi passò accanto correndo su per le scale, un forte tonfo risuonò nella casa quando la porta si chiuse di scatto. La donna sbuffò <<che figlia ingrata!>> gridò ancora per farsi sentire tra la casa. Scossi la testa divertito, sapevo che non sarebbe stata una dimostrazione di una buona educazione e che non erano affari miei, ma non potei fare a meno di risponderle malamente <<siete voi gli ingrati, non certo Ariana.>> gli voltai le spalle e salì le scale raggiungendo la ragazza. Il silenzio che avevo lasciato dietro di me mi fece stare meglio.
Ora capivo molto di più di Aria...

Aprì piano la sua porta, lei sedeva sul davanzale,finestra spalancata per far uscire il fumo e l'aria fredda la circondava.
Questa volta però la stanza non odorava di fumo al lampone...era qualcos'altro.
<<Aria ti stai drogando?>> chiesi avvicinandomi a lei <<non farmi la paternale Kyle>> il suo tono era tornato a quello del primo giorno, freddo, apatico e distante chilomentri. Alzai le spalle e mi appoggiai con una spalla al muro <<ti fa male>>dissi
<<vattene>>
<<no>>
<<Dio, vattene Kyle!>>
<<Non mi muovo da qua!>>
Risposi infine, il silenzio calò.
Era bastato un minuto con quelle persone ed era tornata la solita Ariana.
La lasciai finire di fumare. Sapevo che era sbagliato,ma io non ero nessuno per dirle cosa fare.
<< Fa schifo vero?>> domandai aiutandola a scendere.
<<Tu non puoi capire Kyle...>>
<<Sicura?
Da quando avevo tre anni non ho fatto altro che passare mese dopo mese, anno dopo anno a cambiare famiglia e ogni volta era una speranza in più. Appena mi abituavo ad una ecco che loro avevano cambiato idea e più crescevo meno la gente mi voleva. Ho cambiato scuole,case,genitori, fratelli e sorelle e guardami ora. Ho quasi diciotto anni, non ho un infanzia o un adolescenza, mi sono drogato, mi sono tagliato e ancora lo faccio, ho cercato di suicidarmi e ora ho un problema enorme che mi pesa sul petto ogni singolo giorno>>
i suoi occhi grigio perla non si staccavano dai miei, sembrava provasse pena per me
<<So quanto ti faccia sentire bene quella roba per qualche minuto,so cosa significa stare ore e ore in silenzio a fissare il vuoto. Forse non ho passato quello che hai passato tu,ma io posso capirti più di chiunque altro, credimi Aria>> aveva gli occhi arrossati e i capelli legati in uno chignon disordinato.
<<Vattene>>
Una parola, una parola fredda che legata al suo tono insensibile sembrava un pugno nello stomaco. Mi allontanai da lei ed entrai nella mia stanza.
Mi faceva incazzare il suo comportamento menefreghista,  mi faceva incazzare il fatto di sentirmi così.
Perchè era vero che provavo rabbia,ma era vero anche che avrei voluto abbracciarla, non ci riuscivo. Ero stanco di fare sempre la solita statuina, lei mi stava facendo impazzire sotto ogni punto di vista.
Mi affacciai alla finestra, vidi la sua figura esile allontanarsi dalla villa.
Sapevo che era stupido, che non avrei dovuto,ma io lo feci comunque.
Corsi al piano di sotto e la seguì tenendomi a distanza.
Fuori si moriva di freddo,non avevo idea di come facesse a non congelare solo con quella maglietta a maniche lunghe
<<Aria aspetta!>> lei si voltò fermandosi all'improvviso a metà del vialetto che la separava dal bosco <<lasciami stare Kyle>>
<<Neanche morto>> i suoi occhi non riflettavano nessuna emozione
<<Perchè non ci rinunci? Non riesco a capire perchè fai l'impossibile per vedermi felice. Lo vuoi capire che io non sono cosi...io...lasciami in pace Kyle...>> disse girandosi, la presi per un polso fermandola, non si era nemmeno voltata verso di me <<io non posso lasciarti in pace Aria...>>
<<Perchè no>> non era una domanda la sua,ma nemmeno un'affermazione, sembrava quasi stanca di parlare.
<<guardami>> i suoi occhi si posarono nei miei,presi un respiro e mi avvicinai a lei posando la mia fronte sulla sua.
<<io non posso lasciarti in pace perchè sono innamorato di te>>

Perfette imperfezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora