Aria
Parigi?!
Rimasi in silenzio e distolsi lo sguardo dalla donna.
Parigi...sembrava una presa in giro senza fine, era un continuo trovarsi, perdersi, ritrovarsi per poi perderdersi ancora.
Sentivo un leggero mal di testa farsi strada nelle tempie, ormai stringevo talmente forte quel plettro nella mano che probabilmente mi avrebbe lasciato il segno.
<<Ho bisogno di vedere Kyle>> sussurrai passandogli accanto
<<ma è con i suoi genitori...>> mi voltai verso Michelle sorridendo
<<l'ho quasi perso una volta, non sono così idiota da perderlo ancora>> tornai sui miei passi uscendo da quella stanza per peccorrere quei metri che mi separavano dalla sua.
Sentivo qualcosa bloccarmi lo stomaco, ma forse era solo ansia...
Mi fermai a pochi passi dalla porta vedendo uscire una coppia, lei alta, ben vestita e molto bella. Lui probabilmente faceva un buon lavoro vedendo il suo completo elegante...
Mi passarono accanto mentre l'uomo consolava la donna.
Aprì piano la porta che era rimasta socchiusa, Kyle, sempre seduto nella stessa monotona posizione guardava fuori, come se oltre a quel cielo grigio ci fosse altro.
<<Ci credi? Sbucano dal nulla dopo 18 anni e pretendono che vada via con loro>> la sua voce alta sembrava irritata, mi aveva sentita entrare. Mi chiusi la porta alle spalle senza che un suo sguardo cadesse su di me
<<"Avresti compromesso la nostra carriera, siamo stati obbligati a farlo, nemmeno eri nei nostri piani" hanno detto.
Dopo 18 anni senza loro notizie, pensando sempre al peggio, uscendo di testa per sapere cosa fosse successo quella notte, loro arrivano e ti sbattono in faccia che ti hanno lasciato davanti ad una porta a caso perchè li avresti ostacolati!>> rideva, ma piangeva. Sembrava arrabbiato e deluso allo stesso tempo.
<<Almeno menti! Menti cazzo! Di che mi hai abbandonato perchè eravate troppo giovani o che ne so...inventati la prima cosa che ti passa per la testa, ma non mandare tutto a puttane!>>
Continuava a parlare a voce alta. Sapeva che ero li, che l'avrei ascoltato e che non me ne sarei andata.
<<scusa Aria...tu non c'entri>> sorrisi sedendomi nel letto accanto a lui che si spostò a fatica per farmi spazio.
<<Non devi chiedere scusa, hai ragione>> finalmente i suoi occhi si posarono nei miei, ogni volta era sempre la stessa storia, stesso blocco allo stomaco,stesso groppo in gola e quella stessa senzazione di volere le sue labbra ora.
Gli asciugai una lacrima, che silenziosa era scesa percorrendo la sua guancia arrossata.
<<Avrai pensato a quanto sono infantile vero?>>
Disse sorridendo e avvicinandosi a me lasciandomi un bacio sulla fronte.
<<no, ho avuto paura di perderti>>
<<Perdermi?>> chiese confuso,ora sfiorandomi il collo con le labbra
<<Sapevo che loro volevano portarti a Parigi, ho avuto il terrore che non ci avresti pensato due volte ad andartene, come infondo ho fatto io...>>.
I suoi occhi tornarono sui miei confusi, con quella sua strana espressione per dire "ma di che ti fai?".
<<Primo, ti ha portata via, non sei stata tu a deciderlo e secondo, credi davvero che adesso che ti ho di nuovo intorno ti lasci andare così?>>
lasciai che la sua mano mi sfiorasse la pelle calda sotto la felpa,che a contatto con la sua mano fredda mi fece rabbrividire, io intanto tirai fuori la catenina che portava al collo e che se Kevin non me l'avesse detto nemmeno l'avrei notata.
Strinsi nella mia mano quel plettro uguale al mio e attirandolo a me gli lasciai un bacio sulle labbra.
<<speravo che rimanessi>> sussurrai su esse. Lo sentì sorridere.
<<Alla fine ho vinto,no?>> domandò interrompendo il nostro bacio.
<<Vinto cosa?>>
<<La scommessa>>
Tornai sulle sue labbra e non risposi, dopo gli avrei sicuramente detto di no, ma adoravo lasciarlo sulle spine per vedere la sua espressione da finto offeso dopo.
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Perfette imperfezioni
RomantikLei era sempre stata fredda. Riservava a chiunque lo stesso trattamento. Lui era stato sbattuto per anni di casa famiglia in casa famiglia, ma era un ragazzo "complicato" e nessuno alla fine lo adottava mai. Ci aveva perso le speranze, voleva farla...