Ariana
Chiusi quello stupido fascicolo.
<<Quello che non riesco a capire è perchè non abbiano accennato alla famiglia che ti ha "cresciuta". Insomma questo tipo di fascicolo viene aggiornato ogni anno...>> il silenzio era sospeso nel nulla, ricopriva l'intera stanza e anche la mia mente, non sapevo che dire, figurati pensare.
Mi sembrava di vivere in un incubo,avrei solo voluto svegliarmi adesso, magari con il fiato corto e i capelli attaccati alla fronte per il sudore, invece ero già sveglia. Chiusa in un silenzio pesante che mi opprimeva la mente, volevo avere delle risposte, sapere chi fossi davvero. E l'unica persona che aveva queste risposte era quell'uomo che avevo lasciato di sotto...
<<a che ora vuole incontrarci domani?>> risvegliai Kyle dai suoi pensieri, si era seduto sul suo letto e aveva lo sguardo fisso nel vuoto <<verso le 15:00...intendi andare?>>
<<Voglio delle risposte su questa storia...voglio sapere chi sono davvero e perchè sono stata affidata a quella famiglia>> dissi alzando appena il fascicolo.
<<E voglio anche sapere se sei davvero mio fratello,magari è per questo che tieni tanto a me...dev'essere solo istinto>> lui mi prese per un polso e mi trascinò verso di lui, si alzò in piedi e il mio corpo era ad un soffio dal suo.
<<Non azzardarti a dire che i miei sentimenti sono solo istinto fraterno Aria. Se fosse solo quello questo non batterebbe così velocemente in tua presenza>> mi fece posare una mano sul suo petto caldo, sentivo il suo cuore accellerare ogni secondo di più, sembrava tutto così assurdo...
<<Ma Kyle...lo vuoi capire? Se davvero quell'uomo ha ragione non potrebbe mai funzionare...saresti comunque una sorta di fratello per me>>
I suoi occhi sembravano non battere ciglio, era concentrato su di me, era come se l'universo ospitasse solo noi.
<<Dimmi la verità Aria...cos'hai provato?>> distolsi lo sguardo e feci scivolare la mia mano lungo il suo petto per poi allontanarmi di qualche centimetro da lui.
<<Non ci credo che non hai provato nulla quando ti ho baciata...>>
Presi un respiro, mi sembrava di sentire ancora le sue labbra sulle mie, solo al pensiero una scossa mi attraversò il corpo.
Era come se quel momento si fosse per sempre memorizzato nella mia mente, tutti quei brividi, e il modo dolce con cui mi stringeva a se...
<<...tanto...ho provato tanto, confusione,sopresa, dolcezza e una strana senzazione...>>
Dissi sorridendo sfiorandomi il labbro inferiore. Con il pollice e l'indice mi prese il mento e mi spostò il viso,in modo che i suoi occhi e i miei potessero perdersi gli uni negli altri
<<senzazione di che tipo?>> chiese a voce bassa, sapeva benissimo la risposta,ma voleva che quelle parole uscissero dalla mia bocca <<una voglia assurda che non ti staccassi mai più da me >> sentivo il cuore asplodermi nel petto,come se da un momento all'altro avesse potuto uscire o provocarmi un infarto, più le sue mani scivolavano leggere su i miei fianchi,più la mia concentrazione andava a farsi benedire. I suoi occhi azzurri non riuscivano a liberarsi dal contatto con i miei.
<<E se ci volesse meno di un mese?>> sussurrò ironico al mio orecchio, le sue labbra morbide si posarono sul mio collo,lasciandomi un leggero bacio. A quel contatto sussultai ed una scarica di brividi m'invase.
Mi sentivo così strana,ma allo stesso tempo bene.
Il suo naso sfiorò il mio più volte, mi sembrava così infantile quel gesto,ma allo stesso tempo dolce, avevo una voglia assurda di baciarlo ancora.
Lo sentì sorridere mentre le mie dita s'intrecciavano ai suoi capelli scuri e ribelli.
<<non devi avere paura di questo Aria...>>
La sua fronte si appoggiò alla mia.
<<...è una follia Kyle>>
<<chissà perchè nei film sembra tanto facile...>> sussurrò, continuavamo a parlare a bassa voce senza motivo
<<Forse perchè i protagonisti non sono mai quasi fratelli>> scherzai ridendo piano, lui rise a sua volta spezzando qualsiasi imbarazzo.
<<l'ho capito sai?>>
<<che cosa?>> chiesi incontrando di nuovo i suoi splendidi occhi chiari
<<Perchè ti chiamano Aria>>
<<È solo un soprannome Kyle>>
Lui si staccò dal nostro abbraccio e indietreggiò fino a sfiorare il letto con le gambe. Senza che me ne rendessi conto ero io a toccare il letto con i polpacci, mi spinse piano su di esso e un secondo dopo lui era sopra di me, mentre con le braccia mi teneva prigioniera tra quelle lenzuola che sapevano di lui.
<<Ti chiamano così perchè sei realmente come l'aria che respiriamo, ti dai per scontata,ma non ti rendi conto di essere di vitale importanza>>
Sorrisi a quelle parole che avrebbero potuto sciogliere chiunque,anche un cuore freddo come il mio. Gli presi il viso tra le mani e posai le mie labbra sulle sue,mentre la stanza si riempiva solo dei nostri battiti impazziti che ospitavano i nostri petti.
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Perfette imperfezioni
RomanceLei era sempre stata fredda. Riservava a chiunque lo stesso trattamento. Lui era stato sbattuto per anni di casa famiglia in casa famiglia, ma era un ragazzo "complicato" e nessuno alla fine lo adottava mai. Ci aveva perso le speranze, voleva farla...