10.

28 7 0
                                    

"Pronto Dylan?" Risposi dopo qualche squillo.
"Per quello che è successo alla festa, mi dispiace così tanto, e vorrei non so.. rimediare." Disse un po' insicuro.
Risi per finta, in quel momento non ero proprio in vena di ridere.
"Allora ho pensato che potremmo.. ehm.. fare una passeggiata, ti va?" Disse ancora non del tutto sicuro.
Avrei dovuto fare i compiti e decisi di dirgli la verità.
"Ho molti compiti per domani e anche per gli altri giorni, non voglio poi ritrovarmi a non dormire per studiare." Dissi sperando non si offendesse.
"Dopo la passeggiata puoi venire a casa mia e fare alcuni esercizi, o se vuoi, puoi andare presto a casa per farli da sola." Disse quasi supplicando.
Ci pensai un po' su.
"Dammi tempo venti minuti per sistemarmi e poi vieni a prendermi." Mi decisi.
E dopo i saluti chiudemmo.

Corsi verso il bagno dopo aver avvisato mio fratello che sarei uscita.
Legai i capelli e misi una cuffia, cosicché non si bagnavano mentre facevo la doccia.
Appena mi resi conto che ebbi sciacquato il mio corpo dalla schiuma uscii e mi coprii con una tovaglia.
Infilai le mutande e il reggiseno e scelsi i vestiti da mettermi. Era pomeriggio e non era nemmeno un appuntamento. Ma solo un'uscita per chiarire quello che c'è stato. Misi dei jeans celeste schiarito e una felpa, non troppo pesante, né troppo sportiva, di colore bianco. E per stare comoda optai per le vans nere. Misi solo un po' di mascara e un rossetto rosa, quasi mi sembrava strano indossarlo visto che non era da me. Ma me l'aveva portato mio padre e quindi lo misi anche per provarlo.

Scesi le scale non appena sentii il campanello. Aprii la porta e vidi Cole che inizialmente aveva uno sguardo serio, forse perché si aspettava di trovare mio fratello ad aprirgli, ma subito dopo la sua bocca si aprì in un sorriso smagliante, come sempre.
Lui e mio fratello si conoscono dalla scuola materna, sono andati nelle identiche scuole e si vedevano ogni giorno. Come fossero fidanzati.
I suoi occhi erano di un azzurro cielo, fantastici e mi ci perdevo ogni volta. I capelli erano di un biondo chiaro, quasi platino. Per non parlare dei muscoli e gli addominali che potevo fissare quando d'estate, eravamo tutti al mare insieme, ma meglio non andare troppo nei particolari.
Mi spostai così da farlo entrare in casa.
Sentimmo mio fratello gridare che sarebbe uscito dal bagno tra cinque minuti, così ne approfittò per chiedermi dove stessi andando.
"Vado a fare una passeggiata con un mio.. amico." Gli risposi sorridendo perché con lui non potevo farne a meno.
"Ah." Disse lui e per un attimo il suo sorriso svanì ma poi ricomparve no appena mio fratello, ormai pronto, arrivò e lo salutò. 
Mio fratello al contrario del suo amico aveva i capelli castani come me e gli occhi marroni anch'essi. Non si ci poteva dire niente nemmeno del suo fisico, anche se, quando si vantava di averlo così scolpito, fingevo che pensassi di no solo per non dargliela vinta.
"Voi rimanete in casa o uscite?" Chiesi ad entrambi.
"Andiamo a casa di un amico." Disse Jason.
E prima che potessi rispondergli suonó il campanello.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti Dylan che sorrideva.
Feci per chiudere la porta ma qualcuno la bloccò.
"È meglio se stai attento." Disse Cole rivolgendosi a Dylan.
Guardai interrogativa entrambi ma mi limitai ad andare per non avere problemi prima che iniziasse l'uscita.
"Chi è quello?" Mi chiese dopo che facemmo qualche passo.
"Un amico di mio fratello." Risposi guardandolo.
"Sembrerebbe quasi tuo fratello da come è protettivo, o tuo padre, o ancora meglio, il tuo ragazzo." Disse senza scherzare.
"No, cioè, io e lui siamo amici, forse orami è come se fosse un fratello visto che lo vedo tutti i giorni e.. gli importa così tanto perché lo pensa anche lui." Cercai di farglielo capire.
Mi era capitata la stessa cosa con Sophie.
Anche lei pensava che potrebbe esserci qualcosa di più con lui e la mia risposta era sempre quella.

Visitammo qualche parco, ma non per vederli, per sederci un po' e chiacchierare e adesso stiamo per dirigerci verso casa sua a mangiare qualcosa.
Ma gli ricordai che dovevamo fare i compiti.
Non aprimmo l'argomento "quasi stuprata alla festa", solo all'inizio in cui gli dissi che era passato e che era tutto a posto.
Stava cercando le chiavi in tasca ma si fermò un attimo.
Mi guardò.
Lo guardai anch'io.
Appoggiò una mano accanto a me, come per bloccarmi, visto che io davo le spalle al muro. E appoggiò l'altra su un mio fianco. Mi sentii bollire anche se, con quella felpa che avevo messo, un secondo prima avevo freddo.
Si avvicinò di più a me e sul volto aveva un sorriso alquanto bello.
Non mi sentivo come venerdì sera, anzi, però mi sembrava una cosa abbastanza strana.
Continuavamo a fissarci e lui mi spostò i capelli che mi andavano sull'occhio. Le nostre facce erano a pochi centimetri l'una dall'altra.
Poi non sentii nulla.
Se non delle labbra che premevano sulle mie e le sue mani attorno alla mia vita.
La sua lingua chiedeva accesso a entrare nella mia bocca e stavo per accettare ma il mio buonsenso mi ricordò che non era la cosa giusta. Lo spinsi indietro facendo attenzione a non fargli male.
"Scusa.. non posso." Dissi prima di andarmene.
Lui non disse niente.

Feci più in fretta possibile per arrivare a casa, sia perché non volevo stare un secondo di più con lui, sia perché mi ricordai dei compiti che avrei dovuto fare da lui.
Imprecai contro le chiavi che non riuscivo a trovare nella borsa e poi aprii la porta aspettandomi di non trovare nessuno, invece c'erano ancora Jason e il suo amico e anche mia madre.
"Così in fretta?" Chiese Cole vedendomi.
"Ehm sì.. devo ancora fare i compiti." Sperando che mia madre mi avesse sentita.
"Oh poverino il ragazzo, non gliel'hai voluta dare per colpa dei compiti." Disse mio fratello facendomi innervosire più di quanto già non lo ero.
"Jason non queste parole!" Gridò mia madre.
"Jason non queste parole con tua sorella." Ammiccò Cole cercando di farsi sentire solo da mio fratello, cosa che non riuscì a fare.
Salii in camera per provare a studiare storia e non pensare a cosa era successo.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora