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Il giorno dopo a scuola fu tutto regolare, data la mia fortuna fui interrogata nella materia che stranamente avevo studiato, all'intervallo stetti un po' con Sophie e Matt e all'uscita incontrai Joe.
"Ieri non c'eri al bar." mi disse.
"Sono andata in un altro, ma che t'importa?"
"Nulla, è che speravo mi scrivessi un'altra cosa sul braccio" disse fissando la scritta che gli avevo fatto ormai schiarita.
Sorrisi e mi diede una penna, scrissi la prima cosa che mi venne in mente.

Sono disabile.

Mi guardò male e subito dopo mi sorrise, ma durò pochi secondi visto che qualcuno mi chiamò da dietro.
Riconobbi la voce di Dylan e con un abbraccio che non mi aspettavo mi salutò.
"Scusate, vi ho interrotto?" chiese fingendo di essere dispiaciuto.
Prima che potessi dirgli che non stava disturbando parlò Joe Evans.
"In realtà sì, stavamo parlando di cose serie" disse trattenendosi una risata e facendomi l'occhiolino.
Venne da fare un sorriso anche a me, che non feci notare a Dylan.
Se ne andò rivolgendo un'occhiata sia a me che a Joe.
Subito dopo mi chiese chi fosse.
"È Dylan Harrow, sono stata con lui in terza media per qualche settimana ahahah, niente di che, l'ho rincontrato ieri dopo mesi perché ha cambiato scuola." mentii per evitare di parlare ancora di lui, lo salutai e feci per andarmene.

Aspettavo che il semaforo diventasse rosso, così da poter passare tranquillamente senza rischiare di morire. Guardai a destra e poi a sinistra, dove avevo salutato Joe Evans ed era ancora lì, non solo, con una ragazza e la stava baciando.
Non lo vedevo da molto fare così, anzi, credevo fosse cambiato, iniziavo a detestarlo di meno e a rivolgergli di più la parola. Insomma, non me ne fregava niente di ciò che faceva, ma mi dispiaceva il fatto che mi ero illusa di potergli essere amica e mi dispiaceva ancora più il fatto di preferire baciarne 16 diverse in un giorno, piuttosto che una per tutta la vita.

Arrivai a casa, aprii la porta d'ingresso e riconobbi subito la voce di mio padre.
"Pà! Mi sei mancato, quando riparti?" Mi abbracciò e mi fece alzare da terra senza nemmeno mettere forza.
"Non voglio essere come la nonna, ma dovresti mangiare di più tesoro, comunque dopodomani ho il volo, ma tranquilla non mancherò molto."
"La mamma?"
Come se l'avessi chiamata sbalza fuori dalla porta con buste di spesa in mano, così mi avvicinai per aiutarla.

Era da molto che non cenavamo tutti insieme, e soprattutto era da molto che la famiglia non era riunita così, mio padre lavora fuori e lo vedo poco, mia madre è qui e la vedo solo la sera.

"Allora Jason, ti stai impegnando a studiare per il diploma di quest'anno?"
"Papà siamo ancora ad Ottobre." disse mio fratello sbuffando.
"Certo, ma fa attenzione a non farti sospendere come l'anno scorso o saranno guai." disse con fare severo e attento.
"E tu Jade? Come sei messa?" disse masticando una forchettata di insalata.
"Io a posto, proprio oggi mi ha interrogata la prof e devo dire che ne sono soddisfatta."
Mia madre venne a tavola con un vassoio contenente una torta che sembrava squisita, era la mia preferita, cioccolato e cocco. E veniva il diabete guardandola.

La sera mi misi nel letto e lessi i messaggi che mi erano arrivati durante la giornata.
Due erano di mio fratello che diceva di venire in fretta perché era arrivato mio padre e uno di Sophie.

Buonasera Jadina, volevo aspettare a dirtelo domani a scuola ma prima che tu possa prendere impegni, ci sei domani sera?

Risposi con un "sì, perché?" e pochi secondi dopo arrivò una sua risposta.

L'amico di Matt organizza una festa a casa sua venerdì sera, verrà molta gente e si può invitare chiunque, quindi volevo che domani andassimo a comprare l'abito.

Pensai un po' prima di rispondere, le uniche feste a cui sono andata erano quelle di compleanno, sicuramente a feste come queste si beve, fuma e si limona e queste tre sono cose che non ho intenzione di fare, so anche come andrà a finire, Sophie se ne starà con il suo ragazzo, io mi annoierò e mi toccherà guardare ubriachi e troie che ballano.
Risposi con "non sono convinta, domani ti farò sapere, notte"
Mi diede la buonanotte e mi misi a dormire.

Young and beautiful. Lana Del Ray.
Era la canzone che ascoltavo sempre durante il tragitto casa-scuola, non era per niente movimentata, ma mi metteva lo stesso la carica per affrontare le cinque giornaliere ore di terrore.

Incontrai Sophie che stranamente arrivò prima di me e parlammo della festa di venerdì.
"Dai non puoi non venirci, ci sarà quasi tutta la scuola!" continuava a ripetermi lei.
"Appunto per questo, sai che non mi piacciono le feste così" risposi io.
"Anch'io ho saputo di questa festa, magari potremmo andarci insieme." disse una voce alle mie spalle.
"Buongiorno Dylan, a me sembra un'ottima idea Jade." intervenne la mia amica.
"eh va bene, verrò a questa stupida festa." dissi rivolgendomi più verso il ragazzo che mi ha invitata.
"Allora a stasera, passo a prenderti io per il vestito, bye." disse Sophie quando vide arrivare Matt Walker.
Salutai anch'io Dylan e andai verso la mia classe.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora