28.

30 6 0
                                    

Posso spiegarti.

Cazzo, rispondimi.

Jade ti prego!

Rileggevo quei messaggi da ore, con l'intenzione di non rispondergli.
Mi sono detta basta, lo odio, l'ho sempre odiato e continuerò ad odiarlo per il resto della sua e della mia vita. É un essere spregevole, mi ha deluso come nessuno mai.
E io, più cretina di lui, devo smetterla di credere che possa diventare un ragazzo migliore. Io non sono nessuno per poterlo cambiare, non sono nessuno per fargli notare che siamo dotati di un cuore che, oltre a battere per farci vivere, lo fa per farci provare amore. Lui non è maturo per queste cose, non è pronto per saper amare una persona. E lo sarà per tutta la vita, finché ci sarà quel qualcuno che gli cancelli il solo pensiero di sesso. E che gli metta in testa altro, molto altro. Quel qualcuno non sono io e non lo sarò mai. Io non sono stata in grado, in questi pochi giorni, di dargli almeno le basi di quello che si chiama 'sentimento', quindi adesso io mi sto al mio e lui al suo, di posto.

Lo schermo del display del telefono si illuminò, e per quanto arrabbiata in questo momento possa essere, decisi di dare un'occhiata.

Scendi.

Se lo sogna, è così stupido a pensare che io possa scendere per sentirmi dire 'non avevo intenzione di far nulla con lei'?

Mi affacciai alla finestra per controllare se fosse ancora lì, visto che l'avevo lasciato con il visualizzato ormai da cinque minuti, e non scendevo.
Spostai la tenda e lo vidi seduto sul gradino della porta di casa e contemplava ciò che stava di fronte. Mi scappó un risolino per ciò.
D'un tratto si girò verso la finestra della mia camera e non feci in tempo a spostarmi che mi vide, e con faccia supplichevole mi mimava di scendere.
Alzai la mano e gli feci il dito medio, con un sorriso falsissimo.
Prese il telefono e poco dopo mi arrivò un messaggio.
Mi buttai sul letto per prenderlo e leggere cos'altro aveva da dirmi.

Non mi parlerai più da ora?

Andai verso la finestra e scossi la testa per dire di no.
Lui scrisse ancora.

Sei veramente un'incoerente.

Rilessi più volte quella frase per accertarmi di non aver sbagliato. Sono un'incoerente?

Ti arrabbi se bacio, parlo, sto con qualcuna. Vengo a chiederti scusa (e non dovrei perché non appartengo a te) e ti comporti come se non t'interessasse. Mi vuoi dire qual è il tuo problema?

Scrisse dopo come se mi avesse letto nel pensiero.

Scesi di corsa le scale, controllai che non ci fosse nessuno in casa, e aprii la porta d'ingresso.

"Hai ragione, sono un'incoerente, non avrei mai dovuto dare un minimo di importanza a quello che c'è stato, a cosa fai, con chi stai, dove sei. Hai ragione, non appartieni a me, non sono tua madre, quindi hai il diritto di fare quello che vuoi. Scusami se mi sono permessa di maneggiare la tua vita senza rendermene conto. Adesso ognuno si fa il suo percorso perché è giusto così, buonanotte." Dissi cercando di rimanere calma.
La sua faccia era un misto tra confuso, dispiaciuto e un po' anche irritato.
Detto questo entrai in casa sbattendo la porta e correndo verso camera mia, facendo uscire le lacrime che prima trattenevo.

Mi sentivo vuota ma allo stesso tempo così piena di nero, buio totale nel mio corpo e soprattutto nella mia testa.

-JOE'S POV.

"Te ne puoi andare?" Sbuffai vedendola ancora gettata sul divano di casa mia.
"Tua madre mi ha pagata per fare da babysitter a tuo fratello, devo restare qui." Rispose Meghan con quella sua voce da gallina.
"Va' a fare la prostituta, ti pagano meglio ed è un lavoro che ti riesce bene." Dissi stufo.
"Come ti permetti?!" Gridò lei.
"Joe, perché non può farmi da babysitter Jade? È molto più simpatica." Chiese mio fratello, mentre guardava i cartoni.
"Non ti ci mettere anche tu." Gli risposi deludendolo.

Mi dispiaceva prendermela con lui anche se non aveva fatto nulla, ma quella Jade Smith mi rendeva impossibile star calmo in situazioni come queste. Era in grado di mettere tutto a soqquadro nella mia testa, più di quanto non lo fosse già.

E inoltre, probabilmente, non mi avrebbe parlato più davvero.

"Mamma?" Chiesi avanzando verso la cucina quando Meghan se ne andò.
"Dimmi." Disse lei affettando delle verdure.
"Non potevi fare scelta migliore per Kevin." Dissi ironico.
"Non era una tua amica?" Chiese mettendomi in difficoltà su cosa rispondere.
"Ehm... la odio, ti basta?"
"D'improvviso?" Chiese.
"Da un po' di tempo." Ammisi guardandola.
"Mamma?" La richiamai.
"Dimmi." Disse una seconda volta.
"Ti è mai capitato di sentirti come se fossi al centro tra due equilibri uguali? Al centro di una bilancia che abbia due corpi dello stesso peso, e non sai su quale parte stare."
"Sì." Rispose sincera smettendo di cucinare.
"E alla fine cosa hai scelto?"
"Sono arrivata alla conclusione che una mi portava su quel che era giusto, al contrario dell'altra, che era come se fossi in una ruota per criceti, sempre allo stesso punto." Disse poggiandomi una mano sulla spalla.
"E tra il vivere normalmente come ho sempre fatto, e aggrapparmi a qualcosa di nuovo, mai provato. Cosa dovrei scegliere?" Chiesi poi.
"Di cosa si tratta questo qualcosa di nuovo, mai provato?" Continuò lei.
Feci un paio di respiri e poi risposi, con parecchio coraggio.
"L'amore." Dissi serio.
"Non devi nemmeno chiedermelo." Disse con occhi a cuoricino.
"E se mi porterebbe solo a fare degli sbagli, a deludere le persone e sbagliare in tutto?"
"Migliorerai." Mi rassicurò fissandomi.
"Io credo che ci sia di mezzo Jade, sbaglio?" Mi sorrise.
Non risposi, mi limitai a chiudere le palpebre per qualche secondo e sorridere.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora