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Questi ultimi giorni prima delle vacanze sono stati pesantissimi con la scuola, si avvicina la fine del primo quadrimestre quindi ci hanno riempito di compiti e interrogazioni.
Come se non bastasse siamo colmi di compiti da portare giorno 7, quindi sicuramente quando tornerò a casa, saranno la prima cosa che farò.
Inoltre abbiamo anticipato la partenza di un giorno, ovvero il 23 anziché 24, così che iniziassimo la settimana insieme. E la cosa che m'importa maggiormente è che  il viaggio in macchina non sarebbe stato lungo.
Mancavano due giorni e non avevo ancora finito le valigie, ovviamente.


Decisi di passare il penultimo giorno prima di partire, ovvero il sabato, a mangiare da mia nonna paterna, visto che non la vedevo da un bel po', a causa degli impegni scolastici e anche un po' per pigrizia.

Feci una doccia che durò pochi minuti, rispetto a tutte le altre volte in cui ci stavo veramente troppo. Mi vestii semplicemente con una felpa e dei blu jeans e indossai le Stan Smith.
Legai il ciuffo in un piccolo tuppo dietro e lasciai il resto dei capelli sciolti e in più misi una coroncina di fiori in testa dello stesso colore della felpa, ovvero giallo.

Presi l'autobus perché era abbastanza distante e anche per il freddo che, ovviamente, a Dicembre, si sentiva parecchio.
Una quindicina di minuti dopo arrivai. Mia nonna mi accolse con un caloroso abbraccio e con la fatidica domanda 'hai mangiato stamattina?'.

Non sapeva del mio arrivo quindi non preparó le mie amate lasagne, ma dovetti mangiare la pasta con le lenticchie, che adoravo ugualmente, perché a parer mio mia nonna cucina meravigliosamente.
"Ti piace?" Chiese lei.
"Come sempre." Le sorrisi.
"Come sta Jaser? Non mi viene mai a trovare."
"Nonna, è Jason e comunque sta bene, ha trovato la ragazza, visto che glielo chiedevi sempre." Dissi mettendomi a ridere.
"Mi confondo sempre con tuo cugino, comunque finalmente! Allora lo perdono, capisco le cause dei suoi impegni."
"E tu, il fidanzatino?" Mi chiese prendendo i piatti dal tavolo per sparecchiare.
"Faccio io." Le dissi afferrando i piatti.
"Non cambiare discorso." Disse sorridendo.
"Non ce l'ho il fidanzatino." Risposi facendole la linguaccia.
"E non c'è nessuno che t'interessa?" Chiese dopo.
"Nonna, non voglio che poi lo dici a tutti."
"Ricordi quando eri piccola e mi hai detto che ti piaceva Dino? Non l'ho ancora detto a nessuno."
Scoppiai a ridere.
"Era Dylan nonna!"
"Ah sì, quindi ora dimmi, sono brava con i segreti." Mi supplicò.
"Si chiama Cole, è un amico di mio fratello, ci siamo già baciati e mi è piaciuto. Credo di avere un interesse per lui." Dissi non molto sicura.
"Sono sicura che prova le stesse cose." Mi rassicurò.
"Signora Smith, Cloe ha bisogno di lei." Disse una vocina che proveniva dal salotto e rimasi veramente sorpresa dalla gentilezza del bambino, era piccolo e già dava del lei.
"Oh sì arrivo." Disse mia nonna.
Rimasi ancora più sorpresa quando il bambino di cui si trattava era Kevin, il fratello di Joe.
Appena mi vide mi sorrise subito, fui contenta del fatto che si ricordasse di me.
"Ciao piccolo!"
"Ciao, cosa ci fai qui?" Disse venendomi vicino.
"Sono venuta a trovare mia nonna, e tu invece?" Chiesi sorridendogli.
"Sono venuto a giocare con Cloe." Disse sorridente.
Cloe è una mia cugina, dell'età di Kevin, saranno sicuramente compagni di scuola.
"Ma quel Cole di cui parlavi è l'amico di Joe?" Disse spiazzandomi, per la sua accurata memoria.
Annuii mettendolo in braccio e dopo arrivarono la nonna e mia cugina, che salutai con un piccolo bacio in fronte. Non vedevo spesso nemmeno lei, era era mente una bellissima bambina, biondina e con gli occhi azzurri.
"Quindi siete cugine?" Chiese Kevin.
E rispose di sì la piccola Cloe al mio posto.

Suonó il campanello poco dopo e dato che mia nonna stava stendendo i panni, toccò a me aprire.
"Saranno venuti a prendere Kevin." Gridò la nonna.
Aprii la porta e i i miei occhi finirono su quelli verdi di Joe.
"Cosa ci fai qui?" Mi sorrise.
"È casa di mia nonna." Ricambiai il sorriso un po' più insicura.
Poi rimanemmo a guardarci negli occhi per secondi che sembrarono infiniti, finché il fratello ci interruppe, tirando per la maglietta il fratello.
"Joe andiamo! Ho un po' di cose da raccontarti!"
"Ehm... sì, andiamo." Disse poi staccando gli occhi dai miei.
"Ciao piccola." Disse.
Sgranai gli occhi per il nomignolo.
"Dicevo a Cloe!" Scoppiò a ridere e subito dopo anche io.
"Ciao anche a te." Disse infine.
"Ciao." Dissi facendo anche segno con la mano.
E poi diedi un bacio sulla guancia al suo fratellino.
"Lo conoscevi?" Chiese mia nonna quando chiusi la porta.
"Sì."
"Amico?"
"Non proprio, ci detestiamo."
"Dall'odio più profondo nasce il sentimento più bello del mondo." Mi sorrise.
"Come fai a dirlo?" Sbuffai.
"Odiavo tuo nonno." Disse per poi andare in cucina.

Decisi di andare visto che si stava facendo sera e salutai Cloe.
"Ciao Jade." Ricambió lei.
"Buona fortuna con Kevin." Dissi sorridendole, poi mi girai verso la nonna.
"Buona fortuna con Cole." Mi imitò.
La abbracciai e mi avviai verso casa.

La mattina dopo, ultimo giorno di rimanere a casa, la passai a sistemare la valigia e a passare più tempo possibile con i miei, visto che non li avrei visti per un po' di giorni.

Il pomeriggio passò in fretta, ascoltando tutte le raccomandazioni di mia madre e chiamando 972 volte Sophie per chiederle se dovessi portare questo o quell'altro.

La sera posai le ultime cose nella valigia, ovvero spazzolino, dentifricio, misi anche più asciugamani perché 'non si sa mai', la borsa con i trucchi, il phono, la piastra, un profumo, rigorosamente al cocco e 5 elastici per capelli che non mancano mai.
E mi addormentai piuttosto presto, perché la mattina mi sarei dovuta svegliare alle 6:00.

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