12.

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"Sarah Charles?" Chiesi timidamente alla fine della scuola vedendola dirigersi verso casa.
Si girò verso di me e mi guardò interrogativa.
Ma come mi veniva in mente di decidere di parlare con lei, con cui non ho mai avuto nessun tipo di rapporto?
"Tu.. saresti?" Mi chiese girandosi del tutto verso di me.
"Jade Smith." Dissi sorridendole.
Doveva avere l'età i mio fratello, si vedeva che era più grande di mesi o forse un anno.
Era una bellissima ragazza e non lo pensavo solo perché piaceva a mio fratello, l'ho sempre detto.
I capelli lisci, retti e neri cadevano sulle sue spalle perfettamente per poi arrivare a metà schiena. I suoi occhi erano quasi grigi e mi piaceva molto il contrasto che dava con il colore scuro dei capelli.
Non si poteva fare a meno di guardarle le labbra benché le avesse carnose è quasi sempre aperte in un sorriso.
"Ho sentito nominare il tuo nome, ma non ci conosciamo vero?" Mi chiese dolcemente.
"In realtà no." Dissi con lo stesso tono.
"Ma il tuo cognome mi è molto familiare." Sorrise ancora.
"Jason?" Chiesi sperando dicesse di sì.
"Sì.. siete fratelli?" Chiese sorpresa.
"Già, altrimenti non sarei qui a parlarti. Senti, vieni a pranzare con me all' Old cafè?" Le chiesi indicando il bar in cui mangiavo sempre.
"Certo." Si mise accanto a me e iniziammo a camminare verso quel posto.
Finimmo di ordinare e ci sedemmo una di fronte l'altra per riuscire a parlare meglio.
"Allora? Cosa devi dirmi?" Chiese incuriosita.
"Ieri il suo migliore amico mi ha detto che tu gli piaci." Iniziai.
"Mio fratello non sa che lo so, non sa nemmeno che io ti stia parlando, e ha pure litigato con Cole perché voleva che non te lo dicesse." Continuai e lei mi guardò con aria dispiaciuta.
Nel frattempo arrivarono i nostri panini.
"Quindi io credo che non sia una di quelle semplici cotte, ma credo si tratti di una cosa seria. Jason è un tipo molto sicuro di se e di certo non si farebbe paranoie a dirti cosa prova, per questo mi sembra dolce il fatto che non voleva che lo sapessi." La guardai sperando che pensasse anche lei che è una cosa dolce.
"Ma perché non vuole che io lo sappia?" Chiese allora.
"Infatti, forse per paura di un tuo rifiuto o forse perché non ha abbastanza coraggio sta volta. Ma io voglio che tu ci parlassi, sempre se per te va bene." Chiesi bevendo un sorso d'acqua.
"A me farebbe piacere, secondo te vuole parlarmi?" Disse lei.
"Oh sì! E secondo me, se non hai da fare, dovresti farlo ora." Dissi speranzosa.
Ci pensò un attimo e poi annuì.
Perfetto.
"Allora vieni con me, io comunque vi lascerò soli. Poi pretendo che uno dei due mi racconti cosa succede." Ci mettemmo a ridere entrambe.
Era davvero simpatica ed ero felice per mio fratello che gli piacesse una come lei.

Appena accompagnai Sarah a casa mia, decisi di non essere in casa per lasciarli soli.
Mentre camminavo per andare a comprare qualcosa da mangiare che poi avrei portato a casa per i due piccioncini, vidi Dylan.
Per fortuna non mi aveva ancora visto.
Sicuramente avrebbe voluto parlarmi e chiedermi scusa per aver provato a baciarmi, ma io non ero per niente d'accordo.
Io non volevo più essergli amica, dopo quello che è successo, dopo che eravamo usciti per chiarire quella cosa della festa, lui stava provando a fare la stessa cosa.
Coglione.
"Da chi ti nascondi?" Disse una voce, era dietro la macchina in cui mi ero nascosta ma riconobbi la voce.
Con il dito feci segno di zittirsi e di abbassarsi con me.
"Perché non posso parlarti?" Chiese sussurrando.
"Io non voglio che mi parli nemmeno quando non c'è bisogno di nascondersi da Dylan." Sussurrai anche io.
"È per il bacio che cercava di rubarsi?" Disse divertito dal fatto che non ci riuscì.
"Come lo sai?" Lo guardai sgranando gli occhi.
"Passavo di lì." Disse a bassa voce.
Feci per alzarmi e vedere se era andato ma era ancora lì e mi abbassai di scatto.
Grazie a questa mia follia persi l'equilibrio e mi aggrappai alla gamba di Joe.
Mi aiutò a risistemarmi nel posto di prima.
"Sei arrossita." Disse serio.
"Fa caldo." Risposi mentendo.
"Hai appoggiato una mano sulla mia coscia, ma non mi è dispiaciuto." Disse e io non lo guardai negli occhi.
"Non volevo." Mi ripresi.
"Vieni, lui sta attraversando la strada e può vederci." Disse facendomi segno di seguirlo.
"Bene grazie, ora devo entrare nel negozio." Lo salutai con la mano.
Mi sorrise e non capii il perché.
"Ci si vede." Mi disse.
"Spero di no." Gli risposi sorridendo.
Ricambió il sorriso e tornai a guardare avanti.
Ripensai a ciò che avevo fatto.
Ero veramente diventata rossa?
Ma non capisco il perché, è una cosa normale?
Sì dai, è normale visto che ho toccato la sua gamba.
No, non è normale, potevo solamente scusarmi.
Ci rinuncio, ormai è passato.

Quel pacco di pop corn che voglio prendere è troppo alto e questo corridoio è isolato, non trovo nessuno a cui chiedere di aiutarmi. Mi voltai a destra per cercare qualcuno, poi a sinistra. E forse era meglio che non ci fosse nessuno.
"Ecco a te." Mi disse porgendomi il pacco.
Lo presi senza nemmeno ringraziarlo e girai dalla parte opposta.
Ma io e Joe l'avevamo visto attraversare e adesso è di nuovo qui.
"Nemmeno un grazie?" Disse facendosi sentire.
"Un grazie? Dopo che mi hai baciata? Dylan io non voglio più parlarti e voglio che lo fai anche tu." Dissi infastidita.
"Jade è stato solo un bacio a stampo e poi... eravamo ex, non è nulla di che." Rispose con noncuranza.
"Appunto, eravamo. È stata un storia così stupida. Tu adesso non hai il diritto  di baciarmi e, adesso, nemmeno di parlarmi." Incrociai le braccia al petto.
"Forse per te è stata stupida." Disse lui.
"Che vuoi dire?" Chiesi inarcando le sopracciglia.
"Che mi piacevi veramente, come mi piaci ora." Disse non staccando gli occhi dai miei.
Okay non sapevo cosa dire. Gli piacevo?
"Ehm... non è una giustificazione valida." Risposi, cercando di non sembrare troppo acida.
"In quel momento mi son sentito di farlo e.. l'ho fatto." Mi disse.
"Bene, sarà meglio che non ti sentirai più di farlo." Gli raccomandai.
"Continuerai a parlarmi?" Chiese con occhi dolci.
"Mh, vedrò." Risposi per poi andare alla cassa.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora