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"Avete salutato ogni singolo centimetro quadrato di questa casa?" Chiese sarcasticamente mio fratello.
"A differenza tua stiamo sistemando le valigie." Rispose la sua ragazza facendogli la linguaccia.
"Oh sì e dovete sbrigarvi." Continuò lui ricevendo occhiatacce da tutte noi.
"Mi mancherà stare qui." Ammise Sophie.
"Anche a me." Dissi seguita dagli altri.
"Soprattutto mi mancheranno i tuoi baci." Mi sussurrò Joe Evans all'orecchio non facendosi sentire dagli altri.
Gli tirai una gomitata.
Lui rise dolorante.


Il viaggio in macchina non fu noioso, anzi, io con Jason, Sarah e Joe ci divertimmo a cantare a squarciagola canzoni, anche le più orrende. In quell'auto regnavano risate a non finire.
Arrivammo a casa di Sarah.
"La accompagno." Ci disse mio fratello.
Loro scesero dalla macchina lasciando me e il moro da soli.
"Ehi." Mi richiamò.
Lo guardai in quegli occhi così belli e verdi.
Le due estremità delle labbra si allargarono fino a formare uno dei suoi sorrisi che quasi accecavano.
"Ehi." Lo imitai sorridendogli.
Mi prese le mani e le tenne ferme, mi baciò a stampo e poi lasciò la presa.
Volevo essere arrabbiata ma era così bello ricevere questi baci improvvisi da lui.
"Ultimo giorno, ultimo bacio." Si giustificò.
Mi girai dall'altra parte vedendo che mio fratello era nel meglio dei baci.
"Ti sei arrabbiata?" Mi chiese Joe ghignando.
"Avevamo detto basta." Gli risposi.
"Tu avevi detto basta, non io." Disse alzando le mani in segno di difesa.
"Non sei comunque autorizzato a farlo."
"Quindi vuoi che non ti baci più?" Insistette.

Lo volevo davvero?

Cioè, certo che lo volevo. Ma solo per un motivo: non mi andava di essere la ragazzetta di turno con cui ci prova.
Ma dall'altro lato mi sentivo così bene.
Cuore o orgoglio?
"Allora?" Chiese di nuovo.
"Se non vuoi che ti baci più dimmelo, guardami negli occhi e urlamelo." Continuò serio.
Lo faccio.
Spostai lo sguardo su di lui e per l'ennesima volta incrociai i suoi occhi.
Adesso mancava solo dire una frase, non è difficile.
Aprii la bocca per dire qualcosa ma non uscì nulla.
"Ehm... io..." Cominciai, ma venni interrotta dal rumore della portiera che si aprì e si richiuse subito dopo.
Sospirai, non dovetti dire nulla.
Vidi con la coda dell'occhio lo sguardo di Joe scocciato e mi venne da ridere.

"Allora ciao, ci si vede!" Lo salutò mio fratello appena arrivammo a casa sua.
"Ci si vede." Gli rispose.
Poi guardò me.
"Ciao tipetta." Mi diede un bacio sulla guancia.
"Ciao a te." Risposi non del tutto decisa.

Immersa nelle note di una canzone di Beyoncé, If a were a boy, continuavo a pensare a quelle parole: se non vuoi che ti baci più dimmelo, guardami negli occhi e urlamelo.
Sicuramente se me l'avesse chiesto giorni fa, non avrei trovato difficoltà nel pronunciare quella frase. Ma da quella vacanza tutto è cambiato, lui è cambiato, è cambiato il modo di guardarlo. Sarà perché lì non aveva nessuna con cui 'divertirsi' che mi è sembrato un bravo ragazzo, ma sono più che sicura che ritornerà il Joe di sempre.
E se me lo dovrebbe richiedere? Magari qualche volta in cui lo fermerò quando tenterà di baciarmi.
Cosa rispondo? Glielo urlo? O ammetto di non esser capace?
Ma cosa sto dicendo, io sono capace. È vero, mi sono piaciuti i suoi baci, ma ciò non mette in dubbio che io lo odiavo, lo odio e lo odierò finché c'è vita.

E domanda importante, devo dirlo a Sophie, Sarah e Chanel?
Da un lato sarebbe utile, perché potrebbero darmi dei consigli, su cosa fare o cosa non fare. Ma è più che logico che penseranno che io e lui ci piacciamo. Forse è meglio di non dire nulla, per ora.

Il mio occhio cadde sullo zaino buttato per terra, mezzo aperto, con i libri quasi usciti.
"Cazzo i compiti." Mi ricordai.
"Il linguaggio!" Gridò mia madre, non mi ero nemmeno accorta di avere la porta di camera mia aperta.
La ignorai e aprii i libri per cercare di iniziare a studiare.


-JOE'S POV.

Sono disteso sul divano da più o meno mezz'ora e sto ancora pensando a quanto avrei voluto sentire la sua risposta quando le ho detto di dirmi che non volesse che la baciassi più.
E adesso io cosa devo fare?
Come dovevo comportarmi d'ora in poi con lei?
E se mi ricapita di volerla baciare?
E se lei non volesse?
Devo richiederle di urlarmelo?
Beh se non vuole che la baci, deve dirmelo.
Sentii bussare alla porta della mia camera.
Non diedi nemmeno il permesso che la porta si aprì.
Vidi entrare mio fratello che un po' impacciato, tentava di richiudere la porta.
"Cosa ci fai qui?" Chiesi mentre saliva nel mio letto e si distendeva come me.
"Ho litigato con Cloe." Rispose nascondendo il suo volto triste tra il mio braccio e il mio busto.
"Quando?" Gli chiesi abbracciandolo.
"Prima che se ne andava." Disse ancora più dispiaciuto.
"E perché?" Gli chiesi con un ghigno che cercai di non farglielo notare.
"Perché io ho insistito a vedere Nemo mentre lei voleva vedere Barbie." Disse sentendosi in colpa.
Mi misi a ridere sta volta non trattenendomi.
"Adesso lei è arrabbiata con te?"
"Sì e non potrò fare pace prima che inizia la scuola." Disse mettendosi a piangere.
"Non piangere, risolverete, mancano pochi giorni." Lo rassicurai.
"Ma lei non mi vorrà più bene tra pochi giorni."
"Hai chiesto alla mamma di farti parlare al telefono con lei?"
"Mamma non c'è." Rispose abbracciandomi più forte.
"Allora mi dispiace ma non posso far nulla io." Gli risposi mortificato.
"Jade!" Gridò poi.
Deglutii alla pronuncia di quel nome.
"Jade?" Chiesi inarcando un sopracciglio.
"Jade è sua cugina, avrà il numero." Disse sorridendomi.
"Caspita! Sei quasi più intelligente di me." Esclamai facendogli il solletico.
Presi il telefono dal comodino e cercai il nome nella rubrica.
Dopo qualche squillo sentii la sua voce.
"Joe?" Chiese con tono assonnato.
"Ciao scusa, ti ho disturbata?" Chiesi nervosissimo.
"No no, dimmi." Disse fredda lei.
"Ehm senti, volevo chiederti se.. ehm... Kevin ha litigato con Cloe." Mi fermai un attimo.
"Ahahaha sinceramente non lo so." Disse ridendo.
Sorrisi al sentire la sua risata.
Mio fratello mi diede un piccolo pugno per svegliarmi.
"Sì ecco, hanno litigato. E mio fratello vorrebbe il numero di tua cugina per chiederle scusa." Dissi ancora insicuro.
"Oh ehm, sì certo." Disse per poi elencarmi le cifre del numero di quella che probabilmente sarà la madre della bambina.
"Grazie." Dissi infine.
"Di nulla, che carino tuo fratello a voler fare pace!"
"Già, tu come stai?" Chiesi con un po' di imbarazzo.
"Bene, credo. Tu?"
"Bene, credo." Risposi seguito da una sua risata che contagiò la mia.
"Allora ci vediamo a scuola." Disse infine.
"Sì, certo." Risposi per poi sentire la chiusura della chiamata.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora