22.

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-JADE'S POV.

Okay, mi sono lasciata trasportare dal fatto che a Capodanno si dà quel bacio. Non ne sono pentita, anzi, forse mi ha fatto stare bene. Ma un pizzico di paura che possa risuccedere e magari, anche altro, c'è sempre.

"Ma tuo fratello ha portato le chiavi, giusto?" Chiese Joe.
"Sì, perché non ho voglia di aspettarli." Risposi.
"Allora vai a letto?" Mi chiese venendo verso di me.
"Sì, vado."
"Allora anche io."
"Notte Joe."
"Notte." Disse avvicinandosi ancora.
No. Non potevo ribaciarlo. Jade spostati.
Mi ordinavo di spostarmi ma la mia volontà non era d'accordo.
"Per il bacio che c'è stato.. ehm... dimenticalo, non accadrà mai più." Disse nervoso dirigendosi in camera.
Non sapevo se essere felice che lui non mi abbia dato il secondo, oppure seccata perché dovevo dimenticare quello che c'è stato. Non che m'importasse. Ma io non bacio e poi dico di non farci caso. Ogni bacio che do ha un significato e devo ammettere che questo non è stato male.
Ma cosa mi aspettavo? È Joe Evans.
Non dovevo esserne stupefatta.


Stranamente stamattina mi svegliai presto e mi ritrovai a fare colazione con gli altri.
"Come è andata ieri a voi?" Chiesi alle due ragazze impegnate coi fidanzati.
"Bene, io e tuo fratello siamo stati fuori a cena, ha pagato lui." Disse Sarah
ridendo.
"Bene anche a me, mi ha portata in spiaggia Matt. Voi?"Disse Sophie con sguardo sognante.
"Che bello! Io sono stata con Cole, è andata bene." Disse Chanel mentre legava i capelli in una coda.
"Io a posto. Sono stata con Joe, a posto." Dissi cercando di non far notare che c'era stato qualcosa di più.

Qualche minuto dopo mi arrivò una chiamata, immaginavo chi poteva essere.
"Jadina!" Rispose la voce di mio padre.
"Ciao papi, buon anno nuovo." Gli dissi.
"Anche a te, domani vieni eh?"
"Sì, però possiamo vederci poco visto che parti, no?"
"Purtroppo sì." Rispose dispiaciuto.
Ci fu un attimo di silenzio.
"Ci sentiamo o vediamo domani, ciao piccola." Mi salutò.
"A domani, ti voglio bene." Risposi chiudendo.



"Joe tocca a te buttare la spazzatura!" Gli urlò mio fratello porgendogliela.
"Con chi vuoi andare?" Chiese Cole.
"Jade." Disse deciso.
Sbiancai e sperai che non mi avessero visto.
"Andiamo?" Mi chiese.
"Arrivo." Affermai asciugando le mani, visto che avevo appena finito di lavare i piatti.
Uscimmo di casa e gli si formò un ghigno nel volto.
"Che c'è?" Chiesi guardandolo male.
"Sei diventata pallida appena ti ho nominata." Disse sorridendo ancora.
"Ma va, non era per te." Mentii.
"Come vuoi." Rispose lanciandomi un'occhiataccia.

"Cosa fai?" Gli chiesi vedendolo digitare dei numeri sul telefono.
"Sh."  Disse solo per poi portare il telefono all'orecchio.
"Oi Matt, io e Jade perdiamo un po' di tempo perché ho incontrato un amico e gli offro un caffè... sisi... va bene... a dopo."
"Amico?" Chiesi interrogativa.
"Lo offro a te, ma non volevo farlo sapere."
"Ma non ti ho detto di essere d'accordo." Gli dissi.
Mi guardò negli occhi, quasi arrabbiato.
"Adesso te lo dico, sono d'accordo." Risposi ridendo.
Mi sorrise anche lui e mi guidò in un bar distante pochi metri di lì.

"Ah e perché non volevi gelo sapere agli altri?" Chiesi appena ci sedemmo.
"Avrebbero fatto mille domande e avrebbero pensato che mi piacessi." Disse guardando il menù.
"Da quando offrire un caffè è sinonimo di provarci con una persona?"
"Da quando fai tutte questi  domande?" Chiese ridendo.
"Complimenti, bella coppia!" Esclamò una signora anziana seduta accanto al nostro tavolino.
"Grazie signora!" Disse Joe ridendosela.
Gli feci uno sguardo omicida.
"Non stiamo insieme." Le risposi cercando di essere più gentile possibile.
"Ancora." Riprese lei.

Dopo aver preso quel benedetto caffè decidemmo di alzarci per tornare a casa. Uscimmo dal bar e camminammo dal marciapiede.
"Attenta!" Gridò spostandomi verso di lui.
Mi resi conto che stavo per sbattere contro un albero. Mi misi a ridere. Poi mi girai per guardarlo, era serio e mi teneva ancora per il braccio.
"Mi hai fatto prendere uno spavento!" Disse facendomi ridere ancora di più.
"Quindi ti importa di me?" Chiesi provocandolo.
Mi fece la linguaccia.
La sua presa sul braccio era diventata una specie di abbraccio e nessuno dei due osava continuare a camminare verso casa. Ci stavamo fissando, non so per quanto secondi o minuti andavamo avanti così.
So che finimmo di guardarci solo per un bacio, a stampo.
"Avevi detto che non sarebbe più accaduto." Gli dissi.
"Cambio idea da secondo a secondo." Disse per poi ribaciarmi.
Questa volta più intensamente, mi faceva un effetto così bello.
"Joe." Mugolai con ancora le sue labbra sulle mie.
"Che bello il mio nome detto da te." Poi continuò a baciarmi.
Cercai di staccarmi.
"No, sul serio Joe. Siamo davanti un bar, ci stanno guardando tutti.
Perfino la signora che ci ha presi per 'fidanzati'."
Non sembrò importargli e riprese a muovere le labbra e la lingua sulle mie stringendomi come se avesse paura che scappassi.


"Quindi hai preso un caffè con Joe e un suo amico?" Mi chiese Chanel divertita.
"Già ahahah." Dissi un po' nervosa.
"È stato noioso?" Continuò.
"Nemmeno tanto." Finii io.

"Cosa facciamo domani visto che è l'ultimo giorno?" Chiese Sophie a tutti.
"Stiamo a casa a dormire." Ironizzò mio fratello.
Lei lo guardò male.
"Boh, potremmo mangiare fuori." Rispose Cole.
"Ognuno paga per se e la sua ragazza." Continuò Matt.
"Grazie." Rispose Chanel incrociando le braccia al petto.
"Pago io per te." Le mise una mano sulla spalla Cole, lei gli sorrise.
"E oggi mangiamo qui, chi fa la spesa?" Chiesi io.
"Tu, visto che l'hai detto." Rise mio fratello.
Alzai gli occhi al cielo.
"Vengo con te, ti ho fatto fare la strada della spazzatura, quindi adesso me lo merito." Disse Joe.

"Speriamo che i sacchetti non siano fragili come quelli che una volta avevi." Mi disse Joe mentre ci dirigevamo al supermercato.
Gli diedi uno spintone, che servì solo a farlo ridere di più, visto che non riuscii a spostarlo nemmeno di un millimetro.
Entrammo nel negozio e uscii il bigliettino con le cose da comprare.
Giravano da corridoio a corridoio e mi scappó una risata più o meno venti volte a causa della sua sbadataggine, sbatteva il carrello in ogni angolo.
L'ennesima volta stava facendo cadere un barattolo in euro quindi il più veloce possibile cercai di fermarlo, lo fece anche lui, quindi le nostre mani si sfiorarono provocando brividi, almeno a me.
Ci guardammo negli occhi con ancora le nostre mani vicine.
"Andiamo a pagare." Dissi distogliendo lo sguardo.
Lui si riprese e mi seguì fino alla cassa.
Pagammo e cii rigelo verso l'uscita.
Lui con due buste di spesa in mano non faceva assolutamente fatica, mentre io, con uno, mi stavo rompendo le braccia.

"Ti dispiace lasciare questo posto e tornare a casa?" Mi chiese dopo minuti di silenzio.
"Sì, cosa più brutta, non voglio tornare a scuola." Risposi sbuffando.
"Almeno mi vedi." Disse lui guardandomi con malizia.
Gli rivolsi un'occhiataccia.
"Beh almeno avrai un bel ricordo di questa vacanza."
Non capii dove voleva arrivare.
Intuì la mia incomprensione e si avvicinò lasciandomi un bacio nell'angolo della bocca.
Mi sentivo ridicola poiché rimasi immobile dopo quel gesto.
La pesantezza sulle braccia si faceva sentire sempre di più, e menomale, dato che ripresi a camminare.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora