13.

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Dovevo mettere a posto un po' di cose. E per una volta non si trattava della mia stanza, ma della mia testa.
Dovevo pensare se continuare a parlare con Dylan, quel bacio non è stato niente, non mi stava mica uccidendo. A me però ha dato fastidio che l'ha fatto così, senza avvisarmi, facendomi allarmare. È vero che i baci all'improvviso sono i migliori, ma non se avevate organizzato un'uscita avente lo scopo di risolvere una questione su questo discorso. Inoltre a provato a difendersi con il fatto che eravamo fidanzati. Come può? Avevamo tredici anni e non sapevamo nemmeno cosa volesse dire la parola 'amore', io non lo so ancora adesso, figuriamoci.
Poi, dovevo anche decidere cosa fare con quell'altro, Joe.
La cosa migliore da fare è non rivolgergli parola, ma mi prometto sempre di non farlo e ci ricado.
Ho pensato che fosse un bravo ragazzo quando andai a casa sua, e anche quando mi restituì la mia merenda comprata alle macchinette e ho pensato anche che fosse simpatico dal momento in cui mi scrisse la dedica sul diario e mi lasciò scrivere cose sul suo braccio. Ma lui non era un ragazzo affidabile, è già successo con quel Mike alla festa e Dylan a casa sua, anche se Evans aveva detto che non ci prova con le vergini, dovevo stare lontana da lui.

"Ehi!" Gridò Sarah all'uscita della scuola.
"Ciao! Racconta com'è andata." Dissi non aspettando altro.
"Quando ho suonato il campanello l'ho sentito sbuffare." Disse ridendo.
"Ah sì, come sempre." Risi anch'io.
"Però poi quando ha aperto la porta e mi ha visto ha spalancato gli occhi, si è aggiustato i capelli, non sapeva cosa dire o fare e infine mi ha fatto entrare."
Le chiesi di continuare.
"Mi ha subito chiesto se fosse stato Cole a mandarmi qui e gli ho detto che mi sono fatta indicare l'indirizzo, ma è stata una mia idea venire." Disse spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Di cosa avete parlato e cosa avete fatto?" Chiesi più curiosa di prima.
"Del più e del meno e quando poi gli ho chiesto se gli piacessi veramente si è bloccato ahahaha."
"E dopo..?"
"E dopo lo ha ammesso, gli ho spiegato che il suo migliore amico ha fatto più che bene a dirmelo perché è davvero un bel ragazzo e ho voglia di conoscerlo meglio." Finì con un sorriso stampato sulla faccia.
"Allora ha anche fatto pace con Cole?" Chiesi sorridendo anche io.
Annuì e vidi mio fratello venire verso di noi.
"Jason!" Lo salutai.
Mi sorrise e mise una mano attorno il collo di Sarah. Questa cosa mi stanizzó perché non erano ancora fidanzati, ma era davvero tanto dolce.
Salutai entrambi e decisi di lasciarli soli.

"Chi era quella?" Mi chiese Sophie quando andai da lei.
"La ragazza che piace a mio fratello, Sarah Charles, davvero simpatica."
"Carina!" Esclamò Matt al fianco della mia amica.
Lei lo spinse e lui le diede un bacio a stampo.

Decisi di andare per lasciare soli anche loro. Ormai sono circondata di coppie, tipi che vogliono baciarmi e altri che ci provano con tutte.

"Ehi mamma!" Salutai appena entrai in casa.
"Ehi, sai dov'è tuo fratello?" Chiese mentre preparava una frittata di uova.
"È con una sua amica." Le sorrisi.
"Amica?" Mi guardò maliziosamente.
"Amica." Affermai.
"Per ora..." Sussurrai.
"Vado a studiare." Dissi infine.

Little do you know- Alex & Sierra.
È la canzone che stavo ascoltando adesso e tutte le volte in cui voglio rilassarmi.

"Sophie spiegami il motivo di questa tua chiamata alle tre di notte del mercoledì." Dissi seccata e mezza ancora addormentata.
"Tra tre giorni, sabato, come sai, faccio diciassette anni." Disse anche lei con fare stanco ma felice.
"Sì, vuoi festeggiarlo?"
"Certo, mi serve un consiglio. Casa mia o pub all'aperto?"
"Possiamo parlarne domani a scuola?" Chiesi pregandola.
"Uff va bene, notte a domani."
La salutai anche io e chiusi.

La mattina dopo arrivai anche in ritardo a scuola e mi beccai il rimprovero del prof di filosofia.
All'intervallo mangiai con Sophie e il suo ragazzo.
"Io le ho detto che è meglio farlo in un locale." Disse Matt.
"Anche io penso sia meglio, magari i tuoi tornano prima e noi siamo nella merda, poi immagina la confusione." Intervenni.
Quando la mia migliore amica sembró convinta arrivò la frase che tanto aspettavo.
"Venerdì andiamo a comprare il vestito?"
"Sì." Risposi ridendo.
"Che ne dici di fare degli inviti? Non ho il numero di tutti." Chiese sia a me che a Matt.
Annuimmo.
"12 Dicembre, ore 20:00, locale 'La forchetta infuocata'." Disse con aria sognante.
"Magari metti anche il tuo nome." Sdrammatizzò il fidanzato.

Il venerdì sembró arrivare in fretta, a parte l' interrogazione di chimica non ci fu niente di tragico.
"Davvero vuoi invitare Joe Evans?" Chiesi sgranando gli occhi.
"Sì." Disse tranquilla.
"Chi altro che conosco? A parte i nostri compagni e amici."
"Tuo fratello, il suo amico Cole e Dylan Harrow."
"E Sarah Charles?" Chiesi visto che ormai la conoscevo.
"Non la conosco." Disse quasi dispiaciuta.
"Glielo dico io." Dissi per poi entrare nel negozio.

"Secondo me non ti rispecchia." Le dissi guardandola indossare un abito azzurro.
"Dici?" Chiese lei.
"Forse è perché mi sono innamorata di quest'altro." Dissi porgendole un vestito rosso non troppo acceso.
I suoi occhi diventarono subito cuoricini.
Me lo rubó dalle mani ed entrò in camerino per provarlo.
Cinque minuti dopo uscì. Le calzava a pennello, il rosso risaltava il colore biondo dei suoi capelli e le avrei detto di mettere un rossetto dello stesso colore ovviamente.
Era lungo ma non troppo, con due spalline che cadevano lungo le scapole ed era piuttosto largo e principesco.
"Lo prendo." Disse sorridente.
Annuii soddisfatta.
"Tocca a te." Mi disse poi.
Io non avevo ancora trovato nulla che mi piacesse.
Girai per tutto il negozio finché non mi soffermai su un vestito in particolare e decisi di provarlo.
La parte superiore, quella del busto, era rosa confetto e arrivava fino all'ombelico e, dopo esso, era chiuso da un velo nero trasparente che finiva al bacino e poi partiva una gonna nera fino a metà coscia, non troppo stretta. E le spalline erano spesse con lo stesso materiale del velo. Comprai anche una collana, con su un ciondolo raffigurante un quadrifoglio.
Accompagnai Sophie a casa, ma io non ritornai perché dovevo ancora comprarle il regalo. Quindi andai in libreria, dove vendevano anche dischi.

Lei adorava i 5SOS e le presi il loro cd, che desiderava da un po'. Andai anche in profumeria e le comprai un profumo al mango.
Dopo gli acquisti andai finalmente a casa e trovai mio Jason e Sarah accoccolati sul divano.
"Ehm... scusate vado subito in camera." Dissi ghignando.
Loro non dissero niente ma si sistemarono ai loro posti.
Ci avrei scommesso la mia tetta sinistra che sarebbero tornati abbracciati quando sarei salita in camera.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora