29.

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Era già passata una settimana da quando Jade mi chiuse la porta in faccia dicendomi che era meglio se ognuno avesse preso strade diverse.
Non potevo vederla perché non potevo ancora togliere il gesso, quindi mi limitavo a provare a chiamarla, ma invano, non rispondeva.
Non volli andare a casa sua per evitare di peggiorare le cose, ma avevo comunque notizie di lei grazie a Cole.
Tra loro due si era sistemato tutto con il tempo, non ne parlarono più di cosa provasse lui, io devo ammettere che ogni tanto mi scappava qualche domandina, ma lui mi rispondeva sinceramente, certo, non poteva sparire in un battito di ciglia l'amore che provava per lei, ma aveva imparato a nasconderlo.
D'altronde, come si poteva resisterle?
Per quanto quella ragazza fosse semplice, fastidiosa, rompiscatole, permalosa e chi più ne ha più ne metta, era la persona più fantastica e con cuore d'oro che io avessi mai conosciuto. Avrebbe potuto far smettere di uccidere un assassino, far smettere di rubare un ladro e far innamorare me.
E forse lo stava facendo.

-JADE'S POV.

Questi giorni senza lui sono strazianti.
Non sentire la sua voce, non vederlo, non guardare i suoi occhi. E per quanto mi dessero fastidio, anche le sue battutine mi mancavano.
Ma non potevo rispondere alle chiamate e non potevo andare a casa sua. Avrei peggiorato le cose, poi mi sarebbe mancato di più. Per una volta dovevo fare ciò che avevamo deciso, o meglio, che avevo deciso.
Non era più corretto continuare così. Io che mi soffermavo sulla minima cosa che ci dicevamo o che facevamo e lui invece, come se non fosse successo nulla, passava il tempo con altre. Sono stanca di sopportare tutto questo, stanca di dare tutta me stessa e di ricevere il nulla.
Mi sono concentrata troppo su di lui, quando l'unica cosa che dovevo fare era stargli lontana, fin dal primo momento.

Lo vidi. Era senza stampelle. E camminava piuttosto bene. Stava venendo verso di me con un sorriso stampato in volto. Rimasi impassibile e mi girai dal lato opposto.
"Non dovresti essere gelosa di me." Disse e anche se girata, potetti notare un ghigno nel suo tono.
Feci alcuni passi avanti per allontanarmi.
"Lo dovresti essere di mio fratello." Disse ancora, confondendomi.
Mi voltai chiedendo cosa intendesse.
"Meghan è la babysitter di Kevin, anzi, lo era."
"Ma a me non importa." Dissi con un sorriso finto.
"Allora non c'è problema se me la faccio?" Disse come per prepararsi ad andare dal lei.
"Nessun problema." Dissi facendo il gesto di andare con le mani.
"Non lo faccio." Rispose incrociando le braccia al petto.
"Perché?"
"Preferisco te." Fece l'occhiolino e si avvicinó alle mie labbra.
Senza pensarci due volte gli tirai una sberla in piena faccia, facendogli rimanere l'impronta rossa della mia mano sulla guancia.
Alcune persone si girarono verso di noi e sghignazzavano tra di loro.
Lui con la mano si massaggiava la povera gota e mi mangiava con gli occhi, chissà come avrebbe voluto tirarmene una lui.

Camminai a passo svelto verso il bagno, volevo sciacquarmi la faccia prima di entrare in classe.
L'acqua fredda non mi fece tanto effetto, così poco che avrei voluto non asciugarmela, dato che nemmeno la sentivo.
Mi guardai allo specchio e mi accorsi di quanto il mio aspetto fosse terribile. Il poco correttore che avevo messo per coprire le occhiaie delle notti passate a non dormire era scomparso è ormai, anche il mascara, a causa dell'acqua.
Una figura comparve sullo specchio, era appoggiata alla porta. Era lui.
"Credi che uno schiaffo possa bastare per fermarmi?"
"Fermarti a far che?" Chiesi voltandomi dalla sua parte.
"Ad avvicinarmi a te." Continuó.
"E cosa basterebbe?"
"Vuoi davvero saperlo?" Mi chiese quasi in un sussurro diminuendo sempre di più la distanza che c'era tra me e lui.
Annuii.
"Dimmi che mi odi e che non valgo niente per te, visto che una volta siamo stati interrotti." Disse e potrei giurare di non averlo mai visto così serio.

Hate u, love u.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora