Oggi è domenica e come al solito prima di ogni nuova settimana noi professionisti andiamo in palestra.
Potrebbe sembrare una cosa molto seria ma la maggior parte delle volte non lo è data la nostra pigrizia.
Cerchiamo di incoraggiarci a vicenda ma finiamo quasi sempre per terra a chiacchierare.Oggi però l'atmosfera è diversa.. La tensione si taglia con il filo del rasoio. Non so bene il motivo ma sembra che ci si una competizione nell'aria, soprattutto fra i ragazzi. È una strana situazione, quasi surreale.
Cerco di stemperare la tensione isolandomi con la musica negli auricolari e per un momento sembro riuscirci.
Mi posiziono sul tapis roulant ed inizio a correre. Ognuno pensa al proprio allenamento eccetto Andreas. È da quando siamo entrati che non mi toglie gli occhi di dosso; a volte devia lo sguardo ma la maggior parte delle volte lo colgo in flagrante.
Mi sento stranamente in imbarazzo e questo non è un bene.Perché continua a fissarmi? Ha intenzione di guardarmi per tutto il tempo? Forse ho qualcosa di strano sulla faccia o forse.. Forse avrei dovuto vestirmi in un altro modo. Indosso solo un paio di leggins è un reggiseno sportivo e in questo momento non mi sento molto a mio agio, anche se da una parte mi fa piacere che lui mi guardi in questo modo..
Ma a cosa sto pensando? Dovrei solo correre e dovrei evitare il più possibile Andreas.
Fermo il tapis roulant e dopo poco corro negli spogliatoi. Sono così fragile..
Per fortuna non c'è nessuno nel piccolo spogliatoio e così decido di farmi una doccia veloce. Frugo nel mio borsone ma improvvisamente sento la presenza di una persona alle mie spalle.
Penso sia Martina, ma non ne sono sicura.
Mi volto lentamente per poi rimanere immobile difronte alla sua vista.Andreas è a pochi millimetri da me con uno strano sguardo.
- Emh.. Lo spogliatoio degli uomini è dall'altra parte- mi affretto a dire.
- Lo so- controbatte avvicinandosi ulteriormente.
- E.. Allora perché sei qui?- chiedo curiosa ed imbarazzata allo stesso tempo.
- Proprio non capisci eh!- dice passandosi una mano fra i capelli.Amo quando fa questo gesto. È insicuro ma pur sempre bellissimo. Solo ora noto il suo nuovo taglio di capelli ma devo dire che il suo fascino rimane invariato.
Devo smetterla di pensare a lui in questo modo.- No, non capisco- dico dopo un attimo di pausa.
- Ti presenti qui vestita in questo modo e ti aspetti che io non ti degni neanche di uno sguardo. Sai che effetto mi fai..- spiega abbassando lo sguardo.Ha veramente detto queste parole? Dopo tutto questo tempo ha avuto il coraggio di dirle? Non dovrei ma ammetto che mi fa più che piacere sentirle da lui.
- Senti Andreas sai che noi.. Insomma sai che io..- dico titubante.
- Si sì lo so! Hai ragione. Sono proprio uno stupido! Cosa avevo in mente di fare? Sembro un maniaco.. Scusami, non volevo darti alcun fastidio. È meglio che io me ne vada- controbatte frettolosamente.
È deluso, amareggiato e rassegnato ma io non posso fare altro. Sa bene che fra noi non potrà più accadere nulla.Andreas si volta e si incammina.
- Hey Andre!- gli urlo.
- Si?- chiede speranzoso voltandosi verso di me.
- L'uscita è da questa parte- rispondo indicandogli la porta alle mie spalle.
- Ah, grazie- conclude con un leggero sorriso sulle labbra.Si incammina verso di me ma io non riesco a spostarmi.
Le mie gambe sono immobili e il mio corpo non sembra voler rispondere ai comandi.
Devo farlo passare. Non posso rimanere qui senza dire una parola.Andreas si blocca a pochi millimetri da me ed in qualche secondo la temperatura dello spogliatoio aumenta notevolmente. Penso di essere arrossita ma nonostante ciò sono ancora qui, immobile.
Leggo nei suoi occhi puro desiderio ma sappiamo entrambi che ciò è sbagliato.
Perché nonostante tutto non riesco a odiarlo? Perché dopo ciò che mi ha fatto i suoi occhi mi sembrano più doloranti? Perché ha questa espressione così avvilita e afflitta? Dovrebbe essere felice con Francesca. Dovrebbe avermi dimenticata. Eppure il suo sguardo dice altro. Sembra maturo, quasi invecchiato ma in realtà non è passato così tanto tempo.
Che cosa ha passato? Cosa sarà mai successo nella sua vita?
Odio vederlo così. Odio leggere nei suoi occhi quella tristezza che non sembra scomparire. Odio questa situazione ma amo essere accanto a lui. So che è sbagliato, so che non dovremmo stare così vicini ma non riusciamo ad allontanarci.Che strano il destino. Ti separa per poi farti ritornare sulla stessa strada.
Non capisco più nulla. Ho la mente offuscata e non ho più il controllo di me stessa.
Andreas si avvicina ulteriormente, con un leggero tocco mi sfiora la schiena e con l'altra mano accarezza la mia guancia.I ricordi riaffiorano e per un momento è come se non ci fossimo mai separati.
Il mio viso si avvicina sempre di più al suo ed io acconsento ad ogni sua mossa. Le nostre labbra sono ormai vicine e..
- Char.. Oddio scusate, non volevo interrompervi- esordisce Adriano con uno sguardo furioso.
- Adri! Non hai interrotto nulla. Vero Andreas?- dico cercando di giustificarmi.
- Assolutamente! Io stavo andando via e lei aveva..- inizia titubante Andreas.
- Scommetto che aveva qualcosa nell'occhio- continua ironico Adriano.Penso che sia proprio arrabbiato e non ha tutti i torti.
- È vero! Mi lacrimava l'occhio e Andreas mi ha aiutata a..- dico cercando di essere il più credibile possibile.
Potrei dirgli la verità ma so che sarebbe peggio.
- Si sì certo! Io vado e tu vieni con me- conclude Adriano trascinandomi fuori dallo spogliatoio.
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Less than lovers
Fanfic**Sequel di "More than friends"** Le strade di Charlotte e Andreas si erano divise ma il destino a volte gioca strani scherzi. Riusciranno a portare avanti i propri percorsi o cederanno alla tentazione dell'amore? "- Non puoi guardami così! Tu non...