19. Charlotte

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Raggiungo velocemente l'albergo per prendere le mie cose e fra me ed Adriano c'è un silenzio tombale.
Raccolgo ogni mio vestito, ogni mio oggetto e disordinatamente le infilo nella valigia.
È una situazione strana, poco entusiasmante ma ora come ora ho bisogno di andarmene da questo posto.

Non posso credere al fatto che Adriano mi abbia mentito. Per tutto questo tempo ho cercato delle risposte e sapere che lui le aveva mi fa star ancora più male.
Certo, anche io non mi sto comportando bene con Adriano, ma ora ho bisogno di seguire il mio cuore.

Finisco di chiudere la valigia e mi dirigo verso la porta.
- Ne sei proprio sicura?- mi interrompe Adriano quando sono sull'uscio della porta.
- Si- rispondo uscendo dalla stanza.

Mi catapulto in macchina e mi stupisco stranamente della mia tenacia. Non mi sento più così fragile.
Accendo il motore e mi dirigo a casa di Andreas. Sto per trasferirmi da lui e mi chiedo ancora se tutto questo sia vero.
Sarà bello e strano allo stesso tempo.

Arrivo a casa di Andreas dopo circa quindici minuti e lui mi viene incontro per portare i miei bagagli.
- Allora è vero che hai tanti vestiti- ironizza Andreas prendendo le mie cose.
- Tu hai insistito per trasferirmi da te- lo informo chiudendo il portabagagli.
Improvvisamente si avvicina e mi da un bacio a stampo sorridendo.

Saliamo in casa e dopo aver sistemato la mia roba, mi sdraio sul divano.
- Sono esausta- dico lentamente.
- Non è il momento per esserlo- controbatte posizionandosi sopra di me.
- Cosa hai intenzione di fare?- chiedo curiosa.
- Secondo te?- risponde malizioso torturando il mio collo con i baci.
- Ma dobbiamo preparare la cena- lo informo cercando di resistere al suo fascino.
- Abbiamo tempo- dice scoprendo la mia pancia.

Inizia a baciarmi in maniera molto sensuale ed io non riesco a fermarlo. In realtà non ho molta voglia di rifiutare la sua proposta.

- Ma come mai noi due finiamo sempre per fare sesso?- chiedo a fatica.
- Non è una cosa brutta- risponde baciandomi con passione.
Mi lascio andare e con velocità gli levo la maglietta.

I suoi muscoli si rilassano al mio tocco e nonostante io sia abituata a vederlo a torso nudo, ammetto che ogni volta rimango stupita dalla sua bellezza.
Mi levo la t-shirt e con un semplice tocco, Andreas mi spoglia anche del reggiseno.
Si catapulta sul mio seno e con estenuante lentezza ne bacia ogni millimetro.
Sono in preda agli ormoni e ciò non mi dispiace affatto.
Mi sfila i jeans e mente cerco di fare altrettanto con i suoi, il citofono squilla.

- Chi è?- chiede stupito.
- Ed io che ne so. Aspettavi qualcuno?- rispondo alzandomi a sedere.
- Non aspettavo nessuno- dice andando verso il citofono.
Dopo aver risposto allo squillo, mi guarda con aria sorpresa.

- Rivestiti subito- dice cercando la sua maglietta.
- Chi è?- chiedo ubbidendo al suo ordine.
- Mia madre- risponde preoccupato e sorpreso allo stesso tempo.

Sua madre sta salendo ed io sono in queste condizioni?
Mi rivesto in pochissimi secondi e senza dire una parola sistemo il divano.
Per fortuna sua madre entra dopo esserci vestiti e con estremo stupore alla mia vista, si accomoda in casa.

- Come mai lei è qui?- chiede insospettita.
- Io.. Emh.. Noi.. Noi stiamo di nuovo insieme- risponde titubante Andreas.

La madre rimane in silenzio per qualche secondo e improvvisamente corre ad abbracciarmi.
- Ma che bella notizia! Sono così felice di rivederti e soprattutto qui con lui!- annuncia la madre stringendomi a se.

Non mi aspettavo questa reazione. In realtà non sapevo proprio cosa aspettarmi. Dopo tutto quello che è successo lei è ancora gentile con me. Il figlio ha sofferto tantissimo ed anche a causa mia, eppure mi tratta ancora come se fossi una persona della famiglia.
Ora capisco da dove arrivano tutti i pregi di Andreas.

- Mamma la stai soffocando- dice Andreas avvicinandosi a noi due.
- Oddio scusami cara!- si preoccupa lei staccandosi da me.
- Non si preoccupi. Mi fa più che piacere rivederla- le dico cordialmente.
- Non sapete che gioia è per me vedervi insieme- aggiunge lei entusiasta.
- Come mai sei venuta?- la interrompe Andreas.
- Non mi chiami da un bel po' ed ero preoccupata- risponde lei.
- E sei venuta fino a Roma? Potevi chiamarmi- dice lui dispiaciuto.
- Mi avresti mentito. In ogni caso avresti risposto che va tutto bene- afferma lei dandogli un bacio sulla guancia.
- Sto bene mamma- dice sincero.
- Lo vedo- aggiunge lei guardandomi.

Continuiamo a parlare di vari argomenti e mentre Rosa, la mamma di Andreas, si dà da fare in cucina, noi ci affrettiamo a sistemare la tavola.

- Scusami- mi sussurra lui poggiando i piatti sul tavolo.
- Per cosa?- chiedo curiosa.
- Non sapevo che sarebbe venuta- afferma.
- E dovresti scusarti per questo? Avevo voglia di incontrarla- mi confida.
- Ecco qua! È pronto- ci interrompe Rosa portando il risotto.

Ci accomodiamo a tavola e il tempo trascorre velocemente. È una serata piacevolissima e trascorrerla in questo modo non fa altro che rafforzare la mia decisione di tornare con Andreas.
A fine serata la madre di Andreas ci aiuta a sparecchiare e dopo varie discussioni lei resta a dormire sul divano.
Ho insistito affinché dormissi io sul divano ma lei non ha voluto saperne.

Irritato Andreas va in bagno e mentre io sto per andare in camera, la signora Rosa mi blocca.
- Aspetta, voglio ringraziarti- dice improvvisamente.
- Non ne ha motivo- le spiego.
- Ed invece si. Sei il motivo per cui mio figlio ha continuato a lottare. Sei il motivo della sua felicità ed io non so come ringraziarti. Dopo tutto quello che è successo è bello vedervi insieme. Lui ha sbagliato a mentirti, a non dirti la verità, a non tenerti con sé ma ha preferito non farti soffrire troppo. Ti ha lasciato libera ma intanto lui ha attraversato le pene dell'inferno. Ora lo vedo rinato e spero che continuiate ad amarvi così tanto- spiega commossa.
- Lo spero anche io signora- aggiungo sorridendo.
- Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi signora? Mi fai sentire vecchia! Chiamami solo Rosa- conclude.
- Buonanotte Rosa- la saluto andandomene in camera da letto.

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