Entro frettolosamente nella sala prove e noto immediatamente lo sguardo omicida di Adriano. Le prove non sono ancora iniziare e mentre gli altri non si preoccupano minimamente della mia presenza, Adriano salta in piedi e si posiziona difronte a me.
- Mi spieghi che fine hai fatto? Ti ho chiamato e mandato messaggi all'infinito e tu non hai risposto. Non sapevo dove eri e non sapevo cosa fare! Ad un certo punto volevo chiamare la polizia- dice furioso cercando di mantenere il tono della voce basso.
- Hai ragione, dovevo chiamarti! Ho dormito fuori e mi sono totalmente dimenticata di avvisare- rispondo cercando di scusarmi.
- E dove avresti dormito?- chiede spazientito.
- A casa. Mia sorella è tornata e voleva assolutamente vedermi- mento abbassando il tono della voce.
Spero di essere stata abbastanza convincente.
- Ah sì? Beh, peccato che tua sorella non sembra saperne niente. Non sapendo cosa fare, ieri notte l'ho chiamata e indovina cosa mi ha detto? Che non eri con lei. Sai che odio le bugie.. Dove hai dormito?- spiega ancora più irritato.Ed ora cosa mi invento? Pensavo che Adriano non avrebbe mai chiamato mia sorella, ma effettivamente mi sono ritrovata un suo messaggio sul cellulare.. Forse voleva avvisarmi.
- Io..- inizio non sapendo cosa dire.
- Ah. Ora è tutto più chiaro- conclude Adriano rivolgendo uno sguardo furioso alle mie spalle.Mi volto interrogativa e mi immobilizzo alla vista di Andreas. Sembra spaesato e tiene nella mano la mia giacca..
Nella fretta l'ho lasciata a casa sua e lui "premurosamente" me l'ha portata.
Mi giro verso Adriano e vedo i suoi pugni serrati.- Non è come pensi- dico avvicinandomi a lui.
- Ah no? E perché lui avrebbe la tua giacca?- chiede alzando il tono della voce.Gli altri si accorgono della situazione e prontamente osservano la scena. Bene, mancano solo le telecamere e siamo pronti per un reality show.
- Le era caduta la giacca sul corridoio e io l'ho raccolta- dice Andreas velocemente.
Non male come bugia.
- Certo.. E con..- inizia furioso Adriano.
- Finalmente siete tutti. Forza, abbiamo tanto lavoro da fare- ci interrompe Veronica salvandomi da questa situazione.Adriano va dall'altra parte della sala, così come Andreas ed io rimango ad osservare il tutto. Mi devo dare una svegliata. Mi sento terribilmente in colpa nei confronti di Adriano e non tanto per l'atto in se, bensì per le bugie raccontate..
Ma cosa mi prende? Non dovrei pensare queste cose! Anzi, non dovrei proprio averle fatte!
Ma in che guaio mi sono cacciata?
Decido di interrompere il flusso dei miei pensieri concentrandomi sul ballo e per fortuna il mio intento sembra andare nel verso giusto.Avevo proprio bisogno di ballare.
Dopo ore di prove arriva finalmente la pausa pranzo.
Voglio stare da sola per un po'. Non voglio dare spiegazioni a nessuno. Voglio solo mangiare in santa pace.Mi dirigo in fretta e furia verso il bar e per evitare più gente possibile ordino il mio panino e mi dirigo fuori.
Quando ho un po' di tempo mi piace sedermi sul muretto che si trova in cima all'edificio, proprio sul tetto.
So che lì non viene mai nessuno.Salgo frettolosamente le scale ed una volta seduta, mi godo il panorama. Ho bisogno di questo relax.
Mangio lentamente il panino e ne approfitto per ascoltare un po' di musica agli auricolari."Talk is cheap, my darling
When you're feeling right at home
I wanna make you move with confidence
I wanna be with you alone
Said help me help you start it
You're too comfortable to know
Throwing out those words
No, you gotta feel it on your own"Mi immergo nelle parole di Talk is cheap di Chet Faker e per un momento perdo la cognizione del tempo.
- Faresti meglio a finire di mangiare. Ci rimangono solo dieci minuti di pausa- dice una voce alle mie spalle e istintivamente capisco che si tratta di Andreas.
- Mi stai seguendo?- chiedo curiosa posando gli auricolari.Pensavo di essere sola e pensavo di essere l'unica a venire qui.
- Io? Figurati. Conosco questo posto da molto più tempo di te- afferma sicuro.
- Non penso proprio. Non ti ho mai visto da queste parti- controbatto con fare altezzoso.
- Non mi hai mai visto perché non mi siedo mai da questa parte. E se tu conoscessi bene questo posto, sapresti che la vista più bella è dall'altro lato- spiega con un mezzo sorriso.
- Va bene, ti credo. Ma per favore, non facciamoci più vedere insieme- dico abbassando il tono della voce.
- A proposito.. Devi dirmi chiaramente cosa vuoi- dice usando un tono molto pacato.
- Penso di essere stata abbastanza chiara- rispondo anche se titubante.
- No, non lo sei stata. Prima mi eviti, poi lasci che io mi avvicini. Mi scansi, fai sesso con me e poi mi dici di non farmi più vedere con te. Come faccio ad avere le idee chiare se prima non te le chiarisci anche tu?- spiega alzando la voce.
- Sai che non possiamo stare insieme- lo informo.
- No e non ho ancora capito il vero motivo. Per Adriano? Per il passato? O perché non vuoi ammettere di amarmi ancora?- chiede sempre più nervoso.
- Per tutto. Sono già nei casini con Adriano e non voglio peggiorare la situazione. Certo, non è solo colpa tua ma ti ricordo che se tu non mi avessi lasciato senza spiegazioni due anni fa, adesso non saremmo in questa situazione- spiego arrabbiata e amareggiata.
- Ieri sera non la pensavi così- controbatte.
- È stato uno sbaglio- ammetto anche se poco convinta.
- No che non lo è stato. Perché ora fai così? Perché non ammetti che sei ancora innamorata di me?- chiede urlando.
- Perché ormai è troppo tardi- rispondo lasciandomi sfuggire una lacrima.
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Less than lovers
Fanfiction**Sequel di "More than friends"** Le strade di Charlotte e Andreas si erano divise ma il destino a volte gioca strani scherzi. Riusciranno a portare avanti i propri percorsi o cederanno alla tentazione dell'amore? "- Non puoi guardami così! Tu non...