- Che ci fai in piedi?- mi sgrida Andreas.
- Dovevo bere un bicchiere d'acqua- rispondo.
- Te lo potevo prendere io!- dice irritato
- Sono solo due metri. Non ti posso disturbare per ogni cosa- gli spiego.
- Invece si. Sai che per me non è un problema- continua lui.
- Ma lo è per me- gli confido.Improvvisamente Andreas mi prende in braccio e mi porta sul divano.
- Andre lasciami!- lo incito io.
- Ora tu rimani qui e non ti muovi. L'acqua te la porto io- mi ordina lui.
- Uffa! Odio stare ferma. Mi annoio- dico in tono infantile.
- Beh, ti posso far divertire io- urla in tono malizioso dalla cucina.
- Il gesso mi impedisce di muovermi troppo- continuo stuzzicandolo.
- Non importa, tu non devi fare niente. Ci penso io- dice sorridente con il bicchiere d'acqua in mano.
- Mi piace questa proposta- controbatto dopo aver sorseggiato un po' d'acqua.A interrompere il nostro momento d'intimità è il citofono.
Prontamente Andreas va a vedere chi abbia citofonato.- È tua madre- dice in tono freddo dopo qualche secondo.
- Non aprire- dico seccamente.
- Sai che non potrei mai farlo- risponde aprendo.Prontamente mia madre fa irruzione in casa cominciando ad urlare.
- Che cosa hai fatto ad Adriano? Mi ha chiamato dicendo che gli dispiaceva.. Cosa hai combinat..- si interrompe guardando il mio gesso.Subito dopo mia sorella entra correndo.
- Ho cercato di fermarla e di spiegarle ma non mi ha ascoltato- esordisce Sophia scusandosi.
- Cosa ti è successo?- chiede preoccupata mia madre.
- Un piccolo infortunio- rispondo scocciata.
- E perché non me lo hai detto?- continua furiosa.
- Ho cercato di dirtelo io ma tu non mi hai minimamente ascoltato- dice Sophia arrabbiata.
- Sei stato tu?- chiede poi mia madre rivolgendosi verso Andreas.
- Assolutamente no. E non ti permettere di accusarlo- rispondo immediatamente io.
- Non parlarmi così. Ormai siete capaci di tutto- dice lei nervosa.
- Mamma ti prego, vai via- la esorto io.
- Non osare rivolgerti così, non dopo tutto quello che hai combinato- continua lei.
- Sai che c'è? Che mi sono proprio stancata. Non voglio più sentire le tue supposizioni inutili, quelle di papà e soprattutto non voglio più dover sempre tirare fuori l'argomento Adriano. E a proposito: è stato lui a farmi cadere accidentalmente e se ne è andato subito dopo. Ora per favore, lasciami stare e non presentarti più a casa di Andreas, soprattutto dopo la scenata dell'altro giorno- le dico irritata.
- Cosa vuol dire che è stato lui?- chiede stranita.
- Stavamo provando e lui era abbastanza instabile quando mi ha preso in braccio. Non è successo nulla di grave e ora ho bisogno di riposare, perciò se non devi accusarmi di nient'altro ti pregherei gentilmente di andare via- la supplico.
- Charlotte sme..- inizia arrabbiata lei.
- Mamma basta! Charlotte ha ragione e in questo momento stai solo peggiorando la situazione. Andiamo via- la interrompe nervosa Sophia.La ringrazio con un debole sorriso e mentre trascina fuori mia madre mi fa cenno di chiamarla più tardi. Se non ci fosse Sophia, non saprei proprio come fare.
Dopo qualche minuto io e Andreas torniamo ad essere soli.
- Come faccio a conquistare la fiducia dei tuoi genitori dopo tutto quello che è successo?- chiede Andreas buttandosi sul divano.
- Ora è difficile conquistarla. Tempo al tempo, ecco la soluzione. I miei sono molto all'antica e ultimamente io ho fatto molti cambi repentini che loro accettano con fatica. Non è colpa tua, sono fatti così. Non dovevano comportarsi così con te ed anche se so che fra un po' di tempo si accorgeranno di questo grande sbaglio, non lo ammetteranno mai. Quando arriverà quel momento troveremo il modo di fargli capire che avevamo ragione e spero che un giorno si risolva tutto- spiego appoggiandomi a lui.
- E se quel giorno non dovesse arrivare?- chiede preoccupato.
- Allora ci penseremo in futuro. Adesso voglio solo lasciarmi tutte queste brutte situazioni alle spalle- gli confido.Andreas mi stringe a se e per un attimo mi sembra di essere al sicuro. Tra le sue braccia tutto è sicuro.
Improvvisamente lo stereo si accende e mentre Andreas cerca di capire chi dei due abbia erroneamente premuto il tasto di accensione, io lo blocco facendomi cullare dalla melodia di "Looking too closely".
"Put your arms around somebody else
Don't punish yourself, punish yourself
Truth is like blood underneath your fingernails
And you don't wanna hurt yourself, hurt yourself
Looking too closely
Looking too closely
No no no no!
No no no no!"Non so se siano le parole delle canzone, non so se sia la melodia o non so se sia per tutto quello che è successo, ma il mio cuore comincia ad essere assalito da una sorta di malinconia.
È una sensazione strana dato che in realtà con Andreas mi sento realmente me stessa. Mi manca un po' il passato. Mi mancano i momenti spensierati in cui i miei genitori cercavano di sostenermi nelle mie scelte, mi mancano i momenti in cui tutto questo ha avuto inizio. È impossibile non pensare al mio ingresso nella scuola di Amici; è impossibile non pensare al momento in cui la mia vita è stata stravolta. Mi vengono in mente tutti i momenti passati nell'albergo quando io e Andreas ci stavamo conoscendo. Mi mancano i momenti in cui chiacchieravo con le mie compagne di stanza sullo strano comportamento di Andreas. Mi mancano i momenti passati con tutti i ragazzi della mia edizione e soprattutto mi manca il modo in cui ci sentivamo realizzati per la minima cosa.
Ho fatto così tanto per arrivare qui, ho lottato contro molti ostacoli e quando pensavo di aver indirizzato la mia vita sul sentiero giusto, ecco arrivare il momento in cui quasi tutte le certezze crollano.
Non capisco il perché di questa malinconia ma in qualche modo dovrò superarla.
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Less than lovers
Fanfiction**Sequel di "More than friends"** Le strade di Charlotte e Andreas si erano divise ma il destino a volte gioca strani scherzi. Riusciranno a portare avanti i propri percorsi o cederanno alla tentazione dell'amore? "- Non puoi guardami così! Tu non...