15. Andreas

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Mi sveglio improvvisamente e vedo illuminarsi il display del cellulare.

"Dobbiamo parlare"

È questo il contenuto del messaggio e il mittente è Charlotte. Vuole parlare? E di cosa vorrà mai parlare? È stata abbastanza chiara sulla nostra situazione e non vorrei ascoltare nuovamente le sue parole sull'argomento.

Ora però non so se risponderle o meno. Potrei chiederle delle spiegazioni per messaggio, oppure attendere e vedere se domani ha intenzione di parlarmi o meno.
Rimango a pensare alle possibili parole di Charlotte per tutta la notte, senza però riuscire a dormire più di tanto.
Mi preparo la colazione e grazie a litri di caffè, riesco a dare un po' di colorito alla mia pelle nonostante le occhiaie molto marcate.
Esco di casa con uno strano senso di agitazione e non appena arrivo agli studi, l'ansia invade il mio corpo.

Non provo queste sensazioni da moltissimo tempo.
Entro in sala prove e di Charlotte nemmeno l'ombra. Come al solito è in ritardo.
Veronica decide di iniziare anche senza gli altri e se all'inizio siamo solo noi due e pochi altri professionisti, nel corso del tempo la sala si riempie.
Mi giro per andare a prendere la mia bottiglietta d'acqua ed è lì che la vedo. È bellissima. Come sempre d'altronde. Ma è insieme ad Adriano.

Ma certo. Cosa pensavo? Dovrà sicuramente rinfacciarmi qualche altra cosa e ricordarmi quanto stia bene con Adriano. Io sono felice che lei stia bene, ma non con Adriano. Vorrei essere io la sua felicità e so che lei prova ancora qualcosa per me. So che è una situazione complicata, ma vorrei che lei fosse mia dal profondo del cuore.
Perché non riesco a dimenticarla? Perché dopo tutto questo tempo lei è l'unica a farmi stare bene? E perché non riesco a smettere di soffrire?

Cerco di evitare il loro sguardo e mi dirigo verso il borsone. Prendo la bottiglietta d'acqua e mentre Veronica insegna a Marcello, Stefano e Martina una coreografia, io ne approfitto per riposarmi un po'.
Sono veramente stanco. Vorrei solo dormire eppure non riesco a farlo ultimamente. Gli incubi aumentano, i ricordi diventano più strazianti e come se non bastasse la mamma di Francesca continua a invadermi di chiamate. Mi piacerebbe dirle che va tutto bene, ma non ho voglia di mentirle. E non ho voglia che lei sappia dei miei problemi con Charlotte. Non ha nulla in contrario certo, ma non ama il fatto di sapermi vicino a lei, soprattutto dopo quello che è successo con sua figlia.

Improvvisamente Charlotte si siede affianco a me, non curante dell'occhiataccia di Adriano.
- Hai letto il messaggio?- mi chiede a bassa voce.
- Si. Di cosa vuoi parlarmi?- chiedo.
- Non ne parliamo qui- risponde guardando intorno.
- E dove?- controbatto.
- Vediamoci a fine lezione al parco difronte al cinema- risponde.
Confermo con un cenno della testa e la lascio andare.

La lezione continua e alla fine delle prove mi dirigo con ansia al parco.
Questo posto è pieno di ricordi, soprattutto di quelli con Charlotte. Sembra passato pochissimo tempo da quel giorno in cui le dissi di voler parlare e la portai qui; le chiesi di parlarmi di sé mentre lei ascoltò con attenzione i racconti della mia vita. Quello era un momento particolare: poco prima eravamo andati a letto insieme, poi ci siamo evitati ed infine ci siamo chiariti l'uno con l'altra. La differenza con la situazione attuale è che quella volta andò a finire bene, anche se per poco..

- Fammi indovinare. Anche tu stai pensando alla prima volta che siamo stati qui insieme?- chiede Charlotte interrompendo i miei pensieri.
- Eh già. Non sarò troppo nostalgico?- controbatto facendole posto sulla panchina.
- No. In fondo lo sono anche un po' io- risponde accomodandosi.
- Hai nostalgia di noi?- chiedo con un mezzo sorriso.
- Ho nostalgia di tante cose ma..- inizia abbassando lo sguardo.
- Ma il passato è passato- la interrompo amareggiato.
- A proposito del passato.. Devo sapere- annuncia guardandomi negli occhi.
- Cosa devi sapere?- domando sulla difensiva.
- Voglio sapere tutta la verità. Voglio sapere che cosa è successo dal momento in cui mi hai lasciato e voglio sapere soprattutto perché l'hai fatto- risponde in tono deciso.
- Perché ora? Perché credi che ci sia qualcosa di importante da sapere?- controbatto infastidito.
- Non importa. Voglio solo conoscere la verità, bella o brutta che sia- risponde.
- È stato Simone! Ecco perché ultimamente parlavate sottovoce.. Lo sapevo! Non dovevo fidarmi di lui. Che cosa ti ha detto?- dico arrabbiato.
- Ehi, calmati.. Non mi ha detto nulla. Mi ha semplicemente suggerito di parlare con te e io penso abbia ragione- risponde in tono pacato.
- No. Non ha senso. Non hai bisogno di altro dolore- dico più confuso che mai.
- Credimi, di dolore ne ho provato già abbastanza. Ma se te lo sto chiedendo è perché voglio saperlo a tutti i costi- spiega innervosendosi.
- Lo vedi? Ti sto facendo innervosire. Stai sprecando il tuo tempo con me- la avviso.
- Io invece penso che tu ne abbia sprecato già fin troppo. Quando ti deciderai a dirmi la verità? Per quanto ancora vuoi tenermi all'oscuro? Per quanto hai intenzione di farmi soffrire?- chiede alzando il tono della voce.
- Non ho mai avuto intenzione di farti soffrire. Tutto quello che ho fatto è stato per il tuo bene. Avresti perduto tante opportunità aspettando me ed io non me lo sarei mai perdonato- cerco di spiegare.
- E non hai mai pensato che avrei sofferto di più lontana da te? Non hai mai pensato a come potessi sentirmi dopo essere stata lasciata senza spiegazioni? E non hai mai pensato a come avrei sofferto a vedere te e Francesca pubblicare migliaia di di foto della vostra relazione felice? Non hai mai pensato a me? A quanto pare no. Francesca è sempre stata più importante. Dovevo immaginarlo. Non avresti mai lasciato una come lei per una come me. Lei era perfetta, mentre la povera Charlotte non era altro che una semplice puttanella da portare a letto- grida lei.
- Francesca è morta- urlo con le lacrime agli occhi.

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