9. Charlotte

1.3K 76 9
                                    

Mi faccio coraggio e busso alla sua porta. Dopo avergli riconsegnato il telefono me ne andrò e nessuno ne saprà nulla. È semplice. Basta non farsi coinvolgere.
Non ho intenzione di scambiarci più di due parole dopo quello che mi ha detto oggi. Forse anche io sono stata un po' troppo fredda, ma non c'era altra soluzione: in qualche modo mi devo allontanare da Andreas.

Improvvisamente la porta si apre e noto l'espressione sorpresa sul volto di Andreas.

- Ciao- dice quasi in tono interrogativo.
- Questo è il tuo cellulare. L'hai dimenticato sul tavolino del bar questa mattina. Te lo avrei ridato a lezione, ma sei corso via quasi subito- spiego porgendogli il cellulare.
- Grazie mille! Non sapevo più dove cercarlo- dice verificando lo stato del cellulare.
- Emh.. Ora vado- concludo voltandomi.
- Aspetta- dice dopo qualche secondo.
- Hai fatto un bel po' di strada e mi spiace lasciarti andare così. Vuoi qualcosa da bere?- chiede passandosi una mano fra i capelli.
- No, grazie. È meglio che io me ne vada- rispondo andando verso il portone.
- Ti prego. Rimani ancora un po'- dice quasi sussurrando.

Mi si spezza il cuore a sentirlo parlare così. Non posso rimanere. Non era questo il mio piano. Dovrei andarmene.. Ma non ce la faccio.

- Solo cinque minuti- specifico entrando nel suo appartamento.
È tutto molto ordinato e a quanto pare abita da solo.

- Vuoi una birra?- mi chiede andando verso il frigo.
- No, devo guidare. Va benissimo un bicchiere d'acqua- specifico sedendomi sul divano.

È una situazione più che imbarazzante.

- Scusami per oggi, sono stato un po' scortese- inizia portandomi da bere.
- Anche io lo sono stata- dico bevendo un sorso d'acqua.
- Volevo solo chiarire ma tu hai capito altro- dice leggermente irritato.
- Non ho capito altro. È che fra noi non ci deve essere più nulla e siccome ho già abbastanza problemi con Adriano, non voglio complicare ulteriormente la mia vita- specifico con tono deciso.
- Io non voglio complicarti la vita- continua guardandomi negli occhi.
- Beh, lo stai facendo- dico distogliendo lo sguardo.
- Lo sai che non voglio farti del male- specifica indispettito.
- Me ne hai già fatto- rispondo irritata.
- Non avrei mai voluto, ma dovevo farlo- dice passandosi una mano fra i capelli.
- E cosa dovevi fare esattamente? Lasciarmi senza nessuna spiegazione? Sparire del tutto e farti una nuova vita con Francesca? Dimenticarti totalmente della mia esistenza per poi ricomparire dopo due anni e far finta di nulla?- chiedo leggermente arrabbiata.
- Non sai come stanno le cose- dice alzando il tono della voce.
- Non me lo hai mai spiegato- rispondo furiosa.

Sono arrabbiata. Tutta questa situazione mi fa solo che innervosire.
Andreas non risponde ed io decido di andarmene.

- È inutile stare qui. È meglio per entrambi che io me ne vada- dico alzandomi dal divano.
- Non andartene- controbatte in tono deciso e supplichevole dopo avermi afferrato per il polso.
- Che cosa vuoi che faccia? Tutto quello che possiamo fare è discutere e siccome ho già tanti problemi, non voglio che tu me ne crei altri- dico con tono quasi rassegnato.

Lui si avvicina ulteriormente e per un momento io indietreggio. La mia mente non è lucida affianco a lui.

- Perché fai così?- chiede.
- Perché è giusto. E perché tu fai così?- controbatto.
- Perché è ciò che voglio- risponde.
- E che cosa vuoi?- chiedo esasperata.
- Voglio te- risponde.

No. Non queste parole. Non dette da lui. Il mio cuore inizia a fare i salti di gioia ma per fortuna riesco ancora a ragionare.

- Non dire queste cose- dico dopo qualche secondo di silenzio.
- Non posso farne a meno- controbatte guardandomi negli occhi.

Non riesco a resistere a questo sguardo. Non quando sono arrabbiata. È troppo.

- Non puoi guardami così! Tu non ne hai più il diritto- urlo in preda ad un esaurimento nervoso.

- Non potrei mai guardarti in nessun altro modo- dice con voce pacata avvicinandosi a me.

- Perché fai così? Perché devi complicare tutto?- chiedo facendo cessare la distanza di sicurezza.

- Perché sono ancora innamorato di te- ammette.

Cosa ha appena detto? È innamorato di me? No. Non può essere vero e non può averlo detto sul serio.

"Innamorato di te"

Le sue parole rimbombano nella mia testa e non so per quale motivo mi sento felice. Felice per le sue parole? Forse. Ma non devo cedere. Ho sofferto tantissimo ed in questo tempo ho cercato di dimenticarlo.

Il problema è che non ci sono mai riuscita..
Ed ora le sue parole complicano tutto.

Lo guardo intensamente negli occhi e solo adesso mi accorgo veramente di quanto sia sincero.
Mi ama? Si, mi ama ancora.

Andreas si avvicina ulteriormente ed io non riesco a muovermi. Appoggia la sua fronte sulla mia e ci ritroviamo a pochi millimetri l'uno dall'altra.
Sento il suo profumo invadere le mie narici ed è come se fossimo totalmente soli in un mondo a parte.

Il suo corpo è quasi a contatto con il mio e la sua mano accarezza dolcemente il mio viso.

- Io.. Io non posso- sussurro cercando di allontanarmi invano.
- Shh- dice poco prima di baciarmi.

In un attimo le sue labbra si muovono in modo armonioso con le mie. I nostri corpi sono ormai più che a contatto e dentro di me sento esplodere i fuochi d'artificio. Non mi sentivo così da molto tempo. Effettivamente mi sento così solo con Andreas.

Le sue mani avanzano sul mio corpo ed in pochissimo tempo sono già fra le sue braccia. Gli sfilo velocemente la maglietta, mentre lui mi scaraventa sul divano.

È questo che mi serviva.

Less than loversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora