CAPITOLO 19

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CAPITOLO DICIANNOVE

Il ristorante è davvero carino, la luce del sole lo illumina completamente e lo rende confortevole

-"Ehy ragazzone" sento esclamare improvvisamente, sia io che Brett ci voltiamo, la ragazza è bellissima con i suoi lunghi capelli neri e gli occhi dello stesso colore, non è molto alta e ha probabilmente qualche anno in più a me, Brett le sorride poi risponde:

-"Ciao Sadie" si baciano sulla guancia, li guardo perché onestamente non potrei non farlo, Sadie che fino a qualche istante fa non sembrava nemmeno essersi resa conto che ci fossi mi rivolge la sua attenzione e mi  sorride

-"E questa bella ragazza?" mi porge la sua mano e non posso fare altro che prenderla e presentarmi

-"Sono Faith, un'amica del ragazzone...ehm scusami di Brett"  Brett sembra divertito mentre io sorrido cercando di essere il più convincente possibile e dissimulare la mia perplessità

-"Sadie, piacere. Sono anche io un'amica di Brett, la sua migliore amica per l'esattezza, forse l'unica amica donna, anche se per una come te anche io potrei farmi un'altra amica" la guardo, anzi no la fisso imbambolata perché sono abbastanza sicura che mi abbia detto non molto velatamente che è stata con Brett

-"Sadie smettila" l'ammonisce lui con un sorriso e lei alza le mani in segno di resa. È diverso rispetto al Brett scostante e freddo che ho visto sul ring o che ho visto rapportarsi con Marcus, presupposto allettante per iniziare questa specie di conoscenza

-"Quindi siete amici?" domando per avere qualche dettaglio in più

-"Migliori amici, ma adesso non statevene lì impalati e venite a sedervi, tra qualche minuto verrò a prendere le vostre ordinazioni"  ci fa accomodare ad un tavolo più appartato e Brett scosta la sedia per farmi accomodare.

-"Scusami per Sadie, è una chiacchierona e impicciona" il suo tono serio non cela il divertimento e la simpatia che prova per questa ragazza

-"Non ti scusare, sembra simpatica, da quanto la conosci?" chiedo cercando di far sembrare la mia domanda casuale, non ponderata e priva di allusioni anche se in realtà non è nessuna delle tre cose

-"Praticamente da tutta la vita, è splendida e prima che la tua testolina inizi a costruire castelli, è un'amica con cui non c'è stato mai nulla" risponde come se davvero mi avesse letto nel pensiero, gli sorrido e lui ricambia, poi continua -"e poi se pure avessi voluto, stare con lei intendo, lei gioca nell'altra squadra e dalle occhiate che ti ha lanciato direi che hai fatto colpo anche su di lei"

-"Occhiate?" annuisce e mi fa segno con il capo di guardare alle mie spalle, mi volto ed effettivamente Sadie mi sta guardando così capisco cosa intende, lei  s'incammina verso il nostro tavolo

-"Allora belli cosa prendete?" facciamo le nostre ordinazioni poi ci porta del vino, iniziamo a chiacchierare del più e del meno, parliamo di cosa voglio fare dopo l'università, di quanto sia difficile conciliare studio e lavoro, lui mi dice che anche le sue giornate sono piuttosto frenetiche, che difficilmente riesce ad avere una giornata completamente libera

-"Come sei arrivata all'edificio?" mi chiede Brett mentre mangiamo un buonissimo polpettone ed io mi irrigidisco, lui mi fissa e il suo sguardo sembra diverso mentre io metto in bocca un altro pezzo di polpettone per prendere tempo

-"Tramite amici" mi limito a rispondere mentre taglio un altro pezzo di polpettone, lui continua a fissarmi quasi cercasse di intuire il flusso dei miei pensieri e poi annuisce

-"E cosa ti ha spinto a combattere?" e che diavolo

-"A te cosa ti ha spinto ad andare all'edificio e combattere?" quale miglior modo di evitare di rispondere,  se non quello di rispondere ad una domanda con un'altra domanda rigirandola?

-"Mi diverto" se la mia risposta è stata breve la sua è totalmente finta, perché non sembra per niente uno che si diverte mentre combatte ma il suo sguardo e il suo tono in questo momento non lasciano trapelare nulla

-"Eppure il tuo viso quando combatti dice il contrario, la tua postura è rigida, a volte sembra che soffri più nel dare un pugno che nel riceverlo" Brett mi fissa con la forchetta sospesa in aria, quasi fosse stupito poi scuote il capo

-"Ti sbagli. Combattere mi libera, e sappi che non rispondere equivale comunque ad una risposta  e mi va bene, per il momento" annuisco e poi la conversazione si sposta su argomenti più leggeri, la rigidità e la freddezza di quel momento non si ripresenta più nel corso del pranzo, parliamo, ridiamo, sembra essere lontana anche quella cena imbarazzante. Durante il pranzo Sadie si avvicina diverse volte e scambiamo qualche parola, sembra davvero simpatica e da come Brett la guarda si capisce che le vuole bene e il sentimento è sicuramente più che ricambiato. Nel tragitto di rientro a casa abbiamo continuato a parlare tanto e con mia grande sorpresa non mi sono mai stancata di ascoltarlo e anche lui sembrava davvero interessato a cosa gli dicevo. Arrivati fuori casa mia, mi aiuta a scendere e mi accompagna verso la soglia di casa

-"Mi ha fatto piacere trascorrere la giornata con te" gli dico una volta arrivati

-"Anche a me, e grazie per la chiacchierata" si avvicina e mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio, il suo tocco provoca una scossa al mio corpo, poi si china e mi sfiora le labbra in un bacio casto, vorrei allontanarlo ma le sensazioni che mi sprigiona non me lo permettono, è lui a scostarsi, ci guardiamo negli occhi per poi baciarci nuovamente ma questa volta il bacio non ha nulla di casto, il mio cuore batte all'impazzata, quest'uomo non conosce il concetto del "conosciamoci e chiacchieriamo" però ora in questo momento non riuscirei a fermarlo perché voglio che le sue labbra tocchino le mie, che la sua lingua sfiori la mia, che la sua mano afferri la mia nuca, voglio che le mie mani gli circondino il collo, voglio la sua lingua sul mio collo, voglio che mi mordicchi il lobo, voglio tutto questo, quindi quando si interrompe il mio corpo avverte subito la mancanza delle sue labbra su di me, del suo tocco sulla mia pelle, apro gli occhi e lui mi guarda con un sorriso, ci fissiamo per qualche istante senza che nessuno dei due dica una parola, il suo corpo è premuto contro il mio tanto che il suo ventre scosso dal respiro irregolare, ci fissiamo e i suoi occhi sono famelici.  Mi sento disorientata, combattuta tra il farlo entrare in casa e il lasciare che invece la serata si concluda così, vorrei farlo entrare ma razionalmente quest'ultima è la scelta peggiore che io possa prendere perché al momento sono troppo in preda alle emozioni, alle sensazioni quindi opto per la ragione, non posso farmi sopraffare dall'emozioni quindi inspiro ed espiro trattenendo l'aria per qualche secondo

-"Buonanotte Brett" gli dico interrompendo il silenzio, resta per qualche secondo in silenzio ma i suoi occhi non lasciano i miei

-"Buonanotte Faith"  mi sfiora le labbra con il pollice e un nuovo brivido mi percorre la schiena,  si allontana dal mio corpo e anche lui sembra incredulo, frastornato, sembra quasi che i miei pensieri riflettano i suoi o viceversa perché so che riesce a vedere in me l'indecisione così come io la vedo in lui. Poi si volta per andare via lasciandomi stordita e frastornata.

I CAN'T #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora