CAPITOLO 17

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CAPITOLO 17

Eccola lì la domanda da mille dollari, "perché?", la domanda che ha impegnato la mia mente negli ultimi giorni, la domanda di cui non posso conoscere la risposta o probabilmente non voglio, il mio allarme antincendio suona, mi avverte del pericolo, fisso quei bellissimi occhi che ora mi scrutano aspettando una risposta

-"Brett sul serio, non posso" guardo dritto, davanti a me

-"Hai detto non posso, non hai detto non voglio" sussulto al tono duro della sua voce

-"Si Bretto non posso e non voglio" sospiro e riporto gli occhi nei suoi

-"No Faith, non giocare con me a rigirare parole o frasi, perché non puoi?" dovevo immaginarlo che non gli sarebbe bastato come scappatoia

-"Non gioco Brett. Non posso per un milione di motivi. Sono una persona complicata, non sono facile da conoscere e in realtà probabilmente non voglio nemmeno essere conosciuta, non posso e non voglio, non c'è altro da spiegare. E onestamente non capisco perché tu sia tanto ostinato, capisco che possa piacerti, ma ci siamo visti una sola volta, non ci conosciamo tanto al punto tale che tu insisti gettando all'aria la tua regola del "io non pongo mai due volte la stessa domanda", mi dispiace ma questo è quello che penso" dico tutto d'un fiato con le braccia che oscillano verso l'alto,  il suo sguardo per un breve istante sembra dispiaciuto, non distoglie l'attenzione da me, sospira

-"Insisto perché sento che ne vale la pena e ti posso assicurare che non ho mai avvertito questa sensazione prima, mai" sono probabilmente a bocca aperta, il cuore che ormai sta ballando una rumba con i polmoni, questa sera ha fatto gli straordinari

-"Usciamo e conosciamoci qualche altro fottutissimo minuto, non sfuggire a qualcosa che anche tu vuoi, perché se non avessi voluto non mi avresti dato la possibilità di baciarti" il suo tono è serio, deciso, abbasso lo sguardo sulle mie mani, nella mia testa l'allarme suona, vorrei davvero conoscerlo, ma è tutto troppo complicato, io sono troppo complicata, sono bloccata in questa grande spirale da due anni, non saprei come uscirne, non saprei come essere una ragazza normale perché niente in me è normale, sono un giocattolo rotto ma potrei concedermi una piccola parentesi di normalità o quanto meno provare ad esserlo, potrei conoscerlo, dopotutto ho degli amici e nel peggiore dei casi lui andrebbe a ricoprire quel ruolo, poggia l'indice sotto il mio mento e mi incita ad alzare il capo

-"Guardami, non pensare, non rimuginare. Rispondi di getto, conoscimi, conosciamoci. Ti va Faith, si o no? " come posso non pensarci? non posso! Abbasso nuovamente lo sguardo sulle mie mani

-"Ma..." 

-"Faith guardami, niente ma, niente se. Si o no?" interrompe la mia domanda, sospiro e chiudo gli occhi

-"Okay" dico, sono sorpresa della mia risposta e mentre riapro gli occhi vedo il suo sorriso, un sorriso che comprende anche gli occhi, un vero sorriso

-"Quindi è un si?"

-"Si, però ho delle condizioni, prendere o lasciare?" il suo sorriso sparisce tanto in fretta come è comparso

-"Sono tutto orecchie"

-"Usciamo, chiacchieriamo e se le cose non dovessero andare bene restiamo amici, dopotutto non sei così antipatico e poi devo continuare a vincere quando vengo qui e tu potresti perdere per il semplice gusto di far perdere anche me, quindi nel caso, amici?" chiedo e il suo sorriso torna più carico di prima

-"Chiacchieriamo solo?" sento le mie guance diventare paonazze

-"Brett non hai risposto alla mia domanda" cerco di sembrare il più naturale possibile

-"Resteremo amici. Ora tu rispondi alla mia domanda"

-"Iniziamo a vedere uscite e chiacchiere dove ci porteranno" lui annuisce e sorride come a voler dire "si certo raccontalo a qualcun altro" e probabilmente è vero, ma per il momento ho davvero intenzione di limitarmi a questo, per il momento è il massimo che gli posso concedere, per il momento è il massimo che mi posso concedere

-"Okay, domani è domenica che ne dici di pranzare insieme, conosco un posto perfetto per scambiare due chiacchiere" mi fa l'occhiolino, oh santo cielo quest'uomo è incredibile, scuoto il capo

-"Sei incredibile, e non è un complimento. Per domani a pranzo non dovrei avere nessun problema"

-"Allora ti passo a prendere per le 12.00, è un posto informale, niente di romantico, è davvero un posto adatto a scambiare qualche parola" questa volta è serio, i suoi occhi fissano i miei

-"Vabbene. Adesso se esci dalla mia auto me ne andrei a casa" gli do un piccolo pugno sul braccio mentre lui sorride

-"Non c'è bisogno di usare la forza, me ne vado" annuisco e gli sorrido, si avvicina ed io mi immobilizzo, trattengo il respiro mentre lui sfiora le mie labbra tracciandone il contorno con la sua lingua, le dischiudo e lo bacio ma subito mi scosto

-"Brett uscire e chiacchierare, erano questi i patti" il mio è più un sussurro, ho le labbra che formicolano per la voglia di esser sfiorate ancora dalle sue

-"Okay, Okay" il suo sorrisetto mi dice che non sono stata per niente convincente

-"Allora ci vediamo domani Faith" apre la portiera dell'auto, si volta, ci guardiamo e poi mi lascia da sola.


I CAN'T #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora