CAPITOLO QUARANTADUE
Sono nella mia camera intenta a prepararmi per l'appuntamento con Brett. Ripercorro la mattinata nella mia mente e mi sento ancora in colpa nei confronti di Ryan benché appena ho rimesso il piede in casa l'ho chiamato scusandomi, mi ha detto che non ce n'è bisogno perché non ho fatto nulla se non andare via con il mio ragazzo, che lui mi adora anche se non dovrebbe, questa frase anche se lui l'ha detto sorridendo per smorzare la situazione non ha fatto sorridere me nonostante io sappia ciò che nutre nei mie confronti. Tuttavia le sue parole un po' mi hanno tranquillizzata ma il senso di colpa non vuole saperne di andare via. Mi muovo distrattamente per la stanza e sento ancora il corpo formicolare, sento ancora le sue mani che mi accarezzano dolcemente e la sua bocca sulla mia tanto che sono spinta a sfiorarmi le labbra con le dita, il gesto mi provoca un sorriso e mi fa scuotere il capo. Mi piace, Brett mi piace, non dovrebbe piacermi perché mina tutto ciò che mi sono costruita finora. La testa è un cumulo di pensieri contrastanti, c'è una lotta di supremazia tra ciò che sembra giusto per il cervello e ciò che sembra giusto per il cuore, l'anima, il corpo. Quando gli sono accanto mi sento stranamente protetta, sento di poter meno Faith e più me stessa, sento di poter essere una persona ancora in grado di provare un sentimento, sento di poter essere salvata. Sto applicando un velo di crema sulle braccia quando lo squillo del cellulare interrompe il flusso dei miei pensieri
-"Pronto?"
-"Sto arrivando" la voce dall'altro capo del telefono fa accelerare i battiti già impazziti del mio cuore, sorrido anche se lui non può vedermi
-"Sono quasi pronta" la mia risposta potrebbe farmi sembrare tranquilla, ma sono un fascio di nervi
-"Ci vediamo tra poco" mi saluta e attacco sorridente.
Finisco di applicare la crema e indosso un abito blu con un piccolo scollo sulla schiena e la gonna a balze, dei decolté cipria. Ho già applicato un trucco leggero al viso e lasciato che i capelli mi incorniciassero il viso ricadendo in onde morbide. Ho le mani schifosamente sudate quando sento il campanello bussare e mi precipito per le scale quasi rompendomi l'osso del collo. E' davanti a me e ha tra le mani un fascio di rose bianche mischiate ad alcune color pesco, sono bellissime! Resto incantata davanti l'uscio di casa per questo gesto inaspettato, il mio sguardo si sposta dal bellissimo fascio di rose che Brett ha tra le mani al suo altrettanto bellissimo viso, gli occhi sorridono ma le labbra sono serie come al solito. Gli sorrido come una stupida e anche le sue labbra accennano un sorriso per me, sta sorridendo per me.
-"Che ne dici di metterle in un vaso? Se restiamo un altro po' così rischiamo di farle appassire" sorrido e mi riscuoto da questo stato di stupidità in cui sono caduta
-"Scusami, entra" mi porge il fascio di rose mentre entra.
-"Grazie, sono bellissime" e lo sorprendo stampandogli un bacio sulle labbra ma il suo stupore dura per qualche secondo tanto che mi tira più vicino a sé, la sua lingua cerca l'accesso per trovare la mia e subito la trova. Tiene una mano sulla mia schiena, le nostre bocche si cercano fameliche, sento il cuore pompare persino nei capelli, cerca di tirarmi ancora di più ma ho le rose tra le mani e si rovinerebbero quindi mi ritrovo ad interrompere questo momento sussurrandogli sulle labbra:
-"Rose, vaso" sorride di rimando sulle mie labbra e mi lascia andare. Ci guardiamo per qualche secondo , sono in imbarazzo ma sono felice di non aver pensato a cosa fare, sono felice di essere riuscita a non razionalizzare un'emozione ma di essermela solo vissuta. Mi schiarisco la gola e mi mi volto per andare in cucina non riuscendo a smettere di sorridere, nonostante non sia la tipica ragazza da fiori, le annuso e hanno un odore buonissimo. Brett è dietro di me mentre mi reco alla ricerca del vaso perfetto, le farfalle nel mio stomaco stanno impazzendo, il mio corpo sta impazzendo. Ogni centimetro della mia pelle necessita il suo tocco.
-"Ho dell'ottimo vino bianco, ti và?" gli dico mentre riempio il vaso
-"Dopo sicuramente" la sua risposta mi spiazza perché sembra una promessa tanto che mi volto e lo trovo incurante a fissare una foto mia con i miei amici, una foto scattata durante una gita al mare quest'estate. Una delle poco che mi concedo di avere in giro per casa, cosa che a lui non passa inosservata
-"Non hai qualche tua foto da bambina?" domanda voltandosi a guardarmi, resto per un attimo senza parole ma l'acqua che sta straripando dal vaso è un ottima scusa per temporeggiare
-"Cazzo" dico voltandomi a chiudere l'acqua –"credo di aver esagerato" continuo mentre butto via l'acqua in eccesso ma Brett è ancora lì che aspetta la mia risposta quando poggio il vaso con le rose nell'acqua. Mi osserva come se fossi un rebus da risolvere, mi osserva ammirato, mi guarda, Brett mi guarda e forse mi vede perché negli ultimi anni è stato l'unico a far uscire la vecchia me anche se per qualche breve istante.
-"Quindi siete amici da molto tempo?" ritenta con un'altra domanda ma a questa posso rispondere facilmente
-"Praticamente dal primo anno di college, li adoro" e mi ritrovo a sorridere mentre lo dico perché è vero, li adoro anche se non dovrei. Poggio il vaso con le bellissime rose sul tavolo della cucina
-"Sono davvero belle" lo guardo per sottolineare il concetto
-"Non quanto te" il suo complimento mi fa avvampare, e i miei sensi esplodono quando lo vedo avvicinarsi. Questa volta è lui a darmi un piccolo bacio sulle labbra
-"Andiamo a cena" mi sussurra e annuisco come una stupida perché quest'uomo ha un effetto inebriante su di me. Prendo la borsa e la giacca con gambe un po' traballanti. Usciamo di casa con lui che mi tiene per mano, mi apre la portiera e mi fa sedere. Sono un fascio di nervi nonostante questa non sia la prima volta che usciamo, forse è per il dopocena? O per la domanda a cui non ho ancora dato risposta?
NB. IL PROSSIMO CAPITOLO VERRÀ' PUBBLICATO TRA QUALCHE GIORNO E CI SARANNO DELLE "SVOLTE" ;)
STAI LEGGENDO
I CAN'T #Wattys2017
RomanceFaith era una semplice studentessa la cui vita viene sconvolta in seguito alla morte dei genitori, entrambi agenti dell'FBI assassinati. Cambia continente per andare alla ricerca di coloro che hanno ucciso i suoi genitori, di coloro che le hanno st...