CAPITOLO 18

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CAPITOLO 18

                  

Nel tragitto di ritorno a casa i miei pensieri non si arrestano nemmeno per un momento, ho acconsentito a conoscerlo, ho fatto come ha detto lui,  ho risposto di getto, mi sono data la possibilità di fare una cosa da persona normale, però ora l'allarme è tornato più impettito di prima, suona forte, è troppo rischioso per me ma soprattutto per lui. Questi pensieri mi accompagnano anche durante la notte mentre mi giro e rigiro nel letto. Sono le 6 del mattino e ancora non ho chiuso occhio, provo a contare le pecorelle in numeri crescenti ma non funziona, quindi provo in modo decrescente e proprio quando sto per chiudere occhio il mio cellulare vibra sopra il comodino, è un messaggio di Brett, il mio cuore accelera i battiti, perché sono così emozionata? Io non sono questo tipo di ragazza, io non mi concedo queste emozioni eppure in qualche modo ora, in questo momento le sto provando

-CHI DORME NON PIGLIA PESCI. BUONGIORNO

Il solito simpaticone, il mio sorriso si allarga ancora di più perché sicuramente questo messaggio è carico di doppio senso e mi adeguo nella risposta

-NON E' IL PERIODO DELL'ANNO ADATTO ALLA PESCA. SUL SERIO BRETT, SONO LE 7. BUONGIORNO

La sua risposta non si fa attendere, perché passano solo cinque minuti, minuti in cui non mollo il cellulare e il mio cuore non abbassa il ritmo

-E' SEMPRE PERIODO DI PESCA TESORO. NON HAI DORMITO?

Certo per lui sicuramente lo sarà, e probabilmente io ho abboccato all'amo come tante altre prima di me.

-MI SONO MESSA A LETTO ALLE 3.30, E TU GIA' SVEGLIO?

Non gli dico che è stato il suo messaggio a svegliarmi o meglio a non farmi addormentare.  Non rispondo alla sua battuta sulla pesca, mi sono limitata ad una risposta semplice e fugace

-SONO UN TIPO MATTINIERO. ALLORA TI LASCIO RIPOSARE, NON DIMENTICARTI DELLA NOSTRA "CHIACCHIERATA" ALLE 12

-A DOPO! 

Ricordandomi del nostro pranzo di dopo sono ancora più sveglia di prima, mi rigiro nuovamente nel letto cercando di dormire almeno una o due ore quanto meno per non sembrare una pazza appena fuggita da una apocalisse di zombie o dal set di The Walking Dead. Dopo un po' i miei occhi iniziano a chiudersi, i pensieri si offuscano e la mente si libera. E' buio!

BUM BUM BUM sobbalzo dal letto con il cuore a mille, sono così stordita dal sonno che non riesco a capire per qualche istante cosa stia succedendo, BUM BUM BUM di nuovo, e mi rendo conto che qualcuno  sta bussando alla porta, mi alzo e un capogiro mi fa aggrappare al comodino, piano piano mi trascino alla porta d'ingresso, apro  e mi ritrovo Brett con le braccia conserte, e ad un tratto sono completamente sveglia, cazzo il nostro "appuntachiacchierata"

-"Scusami, scusami alla fine mi sa che mi sono addormentata più di un'ora"  dico mentre apro la porta con la voce rauca dal sonno,  abbozzo un sorriso

-"Scuse accettate" mi scruta da capo a piedi e mi rendo conto di indossare il pigiama rosa e bianco con i calzettoni di lana, avvampo

-"Dopo potrai scattarmi una foto e conservarla, promesso.  Però adesso smettila di guardarmi ed entra, il tempo che mi preparo ed usciamo. A proposito che ore sono?" lui entra e scuote la testa divertito, alza il polso per controllare l'orologio

-"Sono le 11.50" si siede sul mio divano accavallando la gamba destra su quella sinistra in maniera molto disinvolta, il suo corpo sembra occupare tutto lo spazio, mi rendo conto che lo sto fissando, scuoto il capo

-"Non ho dormito tutta la notte, poi dopo lo scambio di messaggi ho pensato di restare a letto un'altra ora ma evidentemente mi sono addormentata e non avevo puntato nessuna sveglia. Mi dispiace non dormo mai fino a tardi, mai. A me ci vogliono venti minuti, il tempo di una doccia e di mettere qualcosa addosso, però se hai da fare possiamo rimandare"

-"Non ho niente da fare, ti aspetto"  mi guarda con un luccichio negli occhi

Mi allontano verso le scale mentre urlo –"farò prestissimo"

Corro in camera e mi precipito in bagno, Brett è giù nel mio salone, sul mio divano che mi aspetta, sorrido come una deficiente, l'insicurezza di ieri sembra essere lontana, l'allarme suona flebilmente, la mia testa all'improvviso sembra essersi svuotarsi da tutte le preoccupazioni, da tutti i problemi e al momento sembra essere concentrata solo sul fare presto e uscire con Brett.

Dopo venti  minuti ho fatto la doccia, lascio i capelli sciolti, corro in camera per vestirmi, sono in super ritardo, avrei dovuto impiegare venti minuti per fare tutto e invece non mi sono ancora vestita, la puntualità ed io ci siamo conosciute poco negli anni. Brett ieri ha detto che saremmo andati in un posto informale quindi opto per look completamente nero,  pullover nero  che porta sulle maniche e sul punto vita degli inserti in pizzo, jeans nero skinny e stivaletti neri con tacco basso per dare un tocco casual al look, applico un po' di eyeliner e un po' di lucidalabbra e sono pronta, con 15 minuti di ritardo ma sono pronta. Prendo il cellulare dal comodino e il giubbino nero dall'armadio, corro giù per le scale e lo trovo ancora seduto sul divano con il cellulare in mano, non mi ha sentita arrivare, sembra una scena così normale che devo scuotere il capo per cercare di eliminarla dalla mia testa, ma niente è ancora lì. Appena si  rende conto che mi sto avvicinando, alza la testa e mi guarda fisso negli occhi per poi posare lo sguardo lungo il mio corpo, ma subito riporta i suoi occhi nei miei e poi guarda l'orologio

-"Venti minuti eh?"

-"Giusti giusti" dico sorridendo

-"Certo. Allora sei pronta?" chiede ed io annuisco andando verso il tavolo per prendere la borsa

-"Prontissima, andiamo"

L'auto questa volta è parcheggiata proprio davanti casa mia, mi apre la portiera e mi lascia entrare, subito sento l'odore del suo profumo mischiato all'odore di pelle dei sedili, entra anche lui in auto e non riesco a non pensare a quanto io stia rischiando conoscendo quest'uomo, a quante complicazioni sto aggiungendo alla sua vita e alla mia vita già di per sé molto complicata, ma nel contempo non riesco a sottrarmi a questa sensazione di normalità. Mi rendo conto che stiamo già camminando e che io mi sono persa nei miei pensieri, lasciando crescere il silenzio, osservo le mie mani in grembo, poi mi volto verso lui e mi faccio coraggio

-"Dove mi porti?" lui si volta tenendo la mano sinistra sul volante quella  destra sul cambio, accenna un sorrisetto ed è tremendamente sexy,  scuote il capo

-"Non te lo dico"

-"però..." mi interrompe con un gesto della mano

-"però...mi fa piacere che sia stata tu ad interrompere quel maledetto silenzio"

-"Odio il silenzio" annuisce e sorride, ed io continuo –"e visto che odio il silenzio possiamo mettere un po' di musica? Mi piace stare in auto e avere qualcosa da canticchiare" annuisce e mi sporgo verso lo stereo per accenderlo, cambio un paio di stazioni radio, lasciando su quella che manda "One Day" di Kodaline, inizio a canticchiarla e lui si volta guardandomi, mi giro anche io e gli sorrido. Proseguiamo il tragitto in tranquillità, tra qualche chiacchiera innocua e un altro paio di canzoni, mi sento normale, ma quanto durerà? L'allarme è debole ma suona,  cerco di non pensarci e godermi la giornata, mi guardo intorno alla ricerca di un indizio su dove mi stia portando, ma a parte qualche autostrada e qualche casa non ne ho la più pallida idea

-"Siamo quasi arrivati" annuncia

-"Finalmente"mi guardo attorno e mi rendo conto che siamo nei pressi di New Hyde Park, mimeraviglio ancora di più quando ferma l'auto davanti ad un piccolo ristorantinoitaliano, mi volto per guardarlo ma lui sta scendendo dall'auto per aprirmi laporta.

I CAN'T #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora