CAPITOLO 28

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 CAPITOLO VENTOTTO

Il tragitto di rientro a casa lo facciamo in religioso silenzio, nell'auto si percepisce una strana tensione che non pensavo potesse esserci dopo il bacio che ci siamo scambiati, mi muovo a disagio sulla sedia di nuovo in balia delle emozioni che non riesco a controllare, cerco di regolarizzare il respiro e riprendere la calma, cerco di indossare la maschera che mi aiuta ad andare avanti da due anni a questa parte, poi mi volto verso di lui

-"Domani e mercoledi ho delle relazioni da preparare e devo lavorare quindi non credo di poter uscire" fa un cenno impercettibile con il capo facendomi capire che mi sta ascoltando, poi continuo –"giovedì sera combatti?" gli chiedo perché Cyrus non mi ha ancora chiamata per farmi sapere quando combatterò la prossima volta e quindi sono costretta ad andare lì per scommettere, alla mia domanda il suo viso, se è possibile, diviene ancora più impenitente

-"Si, ci sarai anche tu?" non sposta lo sguardo dalla strada, la spensieratezza della serata è ormai volata via da un pezzo

-"Si, ma Cyrus non mi ancora detto quando combatterò di nuovo" si volta a guardarmi e poi riporta lo sguardo sulla strada, passa qualche secondo in silenzio tanto che penso non abbia più voglia di parlarmi

-"Perché lo fai?" mi porge nuovamente questa domanda quasi a voler dimostrare di non aver creduto a quello che gli ho detto ieri, tutti i miei muscoli si irrigidiscono, i miei sensi si allertano e la maschera ritorna al suo posto, le emozioni sono di nuovo in un cassetto e la mente è di nuovo sotto il mio controllo

-"Divertimento, già te l'ho detto e poi soldi, tu perché lo fai?" mi limito ad una risposta banale, una risposta che darebbe chiunque fa ciò che faccio io e poi faccio il suo gioco, gli ripropongo la stessa domanda

-"Divertimento, anche io già te l'ho detto ma anche per i soldi, il brivido,  l'adrenalina. Potrei elencarti tanti altri motivi ma principalmente lo faccio per questo" non gli credo perché il suo viso ha assunto la mia stessa rigidità, la stessa rigidità che assumono le sue spalla e il suo viso quando è sul ring, tuttavia faccio finta di nulla perchè io posso rendermene conto dato che lo sto guardando mentre lui non può, non al momento perlomeno. Sprofondiamo di nuovo nel silenzio più assoluto, in sottofondo solo il rumore delle auto che ci sfrecciano accanto ci accompagna fin sotto casa mia. Sto per aprire la portiera dell'auto da sola per uscire ed entrare nel mio angolo di tranquillità ma la sua abitudine ad afferrare i polsi mi tiene inchiodata al mio posto

-"Giovedi allora ci vediamo all'edificio?" mi domanda con voce dura, il suo sguardo è lo stesso che riserva al ring, è ghiaccio

-"Suppongo di si" schiarisco la gola e odio questa mia maledetta vulnerabilità quando lui è nei paraggi, poi continuo –"scommetterò su di te, ovviamente" cerco di sdrammatizzare, di riportare la serata sul tema "spensieratezza" ma il suo viso non fa una piega, resta impassibile, mi fissa, annuisce e poi mi lascia il polso, quasi come se volesse dirmi "ora se vuoi puoi andare" e questo pensiero mi provoca una fitta allo stomaco perchè... non so il perché ma è così. Afferro la maniglia per aprire la porta ma la sua voce mi tiene bloccata –"non uscire da quest'auto fin quando non sono io ad aprirti la porta" annuisco ma sono di spalle e cerco di reprimere il sorrido che sta per affiorare sul mio viso, prima che io possa formulare una frase di senso compiuto è davanti a me che mi apre la porta, mi porge la mano e il suo tocco mi fa ribollire il sangue, gli rivolgo un flebile "grazie" mentre mi accompagna tenendomi ancora la mano fin sotto casa.

-"Sono stata bene questa sera" gli dico e lui si limita nuovamente ad annuire, l'aria tra di noi è pesante, il suo sguardo su di me è pesante –"Allora ci vediamo domani sera" continuo, lui annuisce nuovamente e lascia la mia mano permettendomi di prendere le chiavi di casa dalla borsa. Mentre rovisto nella borsa lo sento dietro di me, sento la sua presenza, il suo respiro, i suoi pensieri, la sua voce, nonostante il silenzio sento ogni fottuto spostamento d'aria, lo odio! Mi trema la mano mentre infilo la chiave nella serratura, lo odio! Mi trema la voce quando sussurro "buonanotte", lo odio! Mi provoca una fitta allo stomaco vederlo che si gira senza rispondermi e senza voltarsi, lo odio! Mi tremano le gambe quando cado ancora vestita sul mio letto con la testa sottosopra, lo odio!


I CAN'T #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora