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Ammetto che sul momento sono rimasta spiazzata dal tono di Isaac. Da quando l'ho visto solo quattro giorni fa, che in realtà mi sembrano molti di più, lui si è sempre comportato bene. Nonostante le battute del cavolo e i doppi sensi. Ora però sono incazzata. Io non so cosa lo abbia alterato, nella mia mente ci ho ripensato parecchie volte nell'arco del pomeriggio e della serata. Il discorso fatto con Derek me lo sono ripetuto varie volte. Come quando si ferma, si riavvolge e si fa ripartire un video. Uguale, ancora, e ancora, e ancora...ma per quando mi sforzo non riesco a capire. E ora mi ritrovo incazzata nera a guardare un film in camera con sguardo assente. Gli occhi seguono il film, ma la mente no.
Intorno a mezzanotte, finalmente giungo ad una conclusione: devo veramente non parlargli più. Quella di oggi lo devo prendere come un buon motivo per non parlargli più, per cercare di stargli lontano.
E poi, maledizione a me mentre penso a queste cose si fa strada il ricordo di mia madre a cena che mi dice "forse il nostro vicino l'ho giudicato male, ci ha aggiustato la macchina e non ha voluto niente" e allora mi viene il dubbio che magari sono troppo rigida, difficile e fredda oltre che noiosa
No Abby! Si coerente con quello che pensi.
Senza renderme conto crollo in un sonno profondo, di quelli che ti risucchiano e in cui sembra di cadere costantemente in un buco senza fine. Uno di quelli in cui non sogni, e la mattina dopo appena ti svegli ti senti tutto tranne che riposata. Infatti è quello che succede a me. Domenica mattina mi sveglio tardi, sono le 10.30, e mi sembra di non aver dormito per niente. Quindi per una volta mi concedo il lusso di restare a letto fino mezzogiorno. Quando scendo trovo mia madre in sala che stira.
-Buongiorno- mi dice scocciata vedendomi entrare. Lo sapevo, ora mi rifacciamo il fatto che sono stata a dormire fino a tardi.
-Buongiorno- mi fingo tranquilla, ma non lo sono per niente. Sono ancora arrabbiata dal giorno prima, e ora mia madre mi ha messo agitazione a dosso.
-Già che c'eri potevi stare nel letto ancora qualche ora..no?!- lo sapevo che l'avrebbe detto. D'istinto mi verrebbe voglia di sbattere la testa contro il muro, ma invece mi limito ad alzare gli occhi al cielo.
-Ecco, si brava...tutto quello che sai fare tu è alzare gli occhi- brontola
-Garret?- chiedo cambiando discorso
-È tornata la sua ragazza per qualche giorno, e lui è andato da lei- ciò significa che fino a sera non lo vedo. La ragazza di mio fratello vive a New York, e lavora per un importante agenzia pubblicitaria. Torna a casa una volta al mese per venire a trovare i suoi, e quando succede mio fratello ovviamente passa tutto il tempo con lei.
-Capito...-
-E tu? Che intenzioni hai? Scommetto che vuoi passare tutto il tempo in camera a non fare niente eh?! Certo! Tu sei buona solo a quello-
-Se se se...- rispondo uscendo dalla stanza, è inutile cercare di intavolare un discorso con lei. Tanto troverebbe il modo di avere ragione anche se in pieno torto.
-Non mi rispondere così sai!!?- Mi urla dietro dall'altra stanza
-Va bene mamma!- spero solo che non la prenda come una risposta sarcastica.
-Sarà meglio per te!!- se certo...contaci.
Spero solo di riuscire ad andarmene da questa gabbia di matti al più presto.
Mi faccio un panino con il tacchino e poi salgo in camera munita anche di Coca cola. Accendo il computer, scelgo un film e mi metto comoda sul letto. Appena sveglia avevo intenzione di andare a fare un giro, ma grazie a mia madre mi è proprio passata la voglia.
Sono appena alla seconda scena del film, quando il mio cellulare incomincia a suonare.
-Pronto!- rispondo seccata.
-Ehi tesoro...che accoglienza- le voce di Dena mi arriva dolce e limpida dal telefono.
-Dena!! Scusa...è che non è una buona giornata-
-E io riuscirei a farla migliorare ti dicessi che ho una sorpresa?- Io odio le sorprese. Soprattutto se sono quelle pazze della mia amica.
-Cioè?!- chiedo sospettosa
-Oh, ma dai...non usare quel tono...- ridacchia -Non è nulla di preoccupante...-
-Te lo saprò dire quando ne sono certa...- ribatto mentre mi arrotolo una ciocca di capelli intorno al dirto
-Ok, allora...io...- lo fa apposta. La tira per le lunghe in modo da mettermi un po' di agitazione.
-Vai al sodo....- mi lamento
-Sto prendendo l'aereo. Torno a casa una settimana!- il mio cervello ci mette qualche secondo per elaborare la notizia, qualche secondo in cui c'è assoluto silenzio al telefono. Poi, quando i miei neuroni finalmente assimilano il tutto salto in piedi e mi agito urlacchiando per la stanza.
-Siii! Come sono contenta!!- Urlo
-Ne sono felice..però urla un po meno, altrimenti mi spacchi i timpani-
-Oh si, scusa- mi metto una mano sulla bocca e poi esco sul terrazzo -Tra quanto arrivi?- chiedo mentre mi siedo sulla sdraio
-Arrivo con il treno ad Alexandria alle 21 stasera. Verresti a prendermi?-
-E i tuoi? Lo sanno che stai tornando?-
-Certo. Solo che volevo fossi tu a venirmi a prendere- Lei è sempre così, si auto invita e da per scontato un sacco di cose, come oggi, lei era certa che io sarei andata a prenderla. Ed è così.
-Va bene Dena. Alle 21 in punto sono li-
-Grazie tesoro. Adesso vado perché stanno chiamando il mio volo. Ti voglio bene!-
-Ti voglio bene anche io Dena. A stasera- chiudo la comunicazione e mi sdraio. Non poteva esserci notizia migliore per cambiarmi la giornata.
-Ehi piccoletta..-al suono della sua voce il mio cuore perde un battito. Per un momento mi ero dimenticata di lui, e tutto era tornato come prima. Mi alzo dalla sdraio e senza degnarlo di uno sguardo entro in camera. So di essere troppo cattiva, ma se non incomincio a mettere in pratica quello che mi sono imposta non lo farò mai più. Mi sento una schifosa, e questa cosa mi accompagna per il resto della giornata, tanto da faticare a concentrarmi in qualsiasi cosa, mi sento un nodo nel petto. Come se avessi sbagliato a fare qualcosa. Poco prima di cena mi stufo e scendo in cerca di una distrazione.
-Mi ritiri il bucato? O troppo disturbo?- chiede mia madre vedendomi entrare in cucina.
-Vado- dico andando in lavanderia a recuperare la bacinella e poi esco. La prima cosa che faccio una volta fuori è controllare che Isaac non sia nei paraggi, non voglio incontrarlo per diversi motivi. Il primo, e cosa più importante porto ancora la maglia enorme che mi arriva a metà coscia, e che uso per dormire; secondo lo voglio evitare; terzo...non lo so neanche io. Probabilmente tutto quello che vedo è solo nella mia testa, e mi invento mille scuse. Scuse per non cambiare, perché ho paura di sentirmi dire ancora che sono noiosa, perché non voglio essere scaricata ancora e perché ho paura di essere giudicata da nuovi amici.
Una volta certa che non ci sia vado ai fili e incomincio a ritirare i vestiti asciutti. Sono a metà bucato quando sento qualcuno imprecare. Mi paralizzo. Sto ferma come un'imbecille con le mani sui fili e ascolto attentamente. Un ferro viene sbattuto violentemente a terra e poi si sentono dei passi venire nella mia direzione. Attraverso i buchi della staccionata vedo Isaac venire nella mia direzione, ha un espressione corrucciata. Mi passa davanti senza degnarmi di uno sguardo, e mi fa rimanere male. Ma d'altronde, cosa pretendo. Io con lui prima ho fatto la medesima cosa.
Recupero il bucato alla svelta e rientro in casa.
-Stasera alle 20 mi serve la macchina- dico mentre siamo a cena. Siamo solo io e mia madre
-Perché?- Non può per una volta dire solo si? Comunque c'è da dire che mi aspettavo come minimo una battutina di pessimo gusto.
-Dena mi ha chiesto di andare a prenderla..-
-Oh, ma che bello. Torna a casa?- quando faccio il nome della mia amica, mia madre si illumina improvvisa.
-Si, una settimana...-
-Oh, che hai adesso? Non sei contenta?- Come faccio a dire a mia madre di Isaac adesso?
-Certo che sono contenta, e solo che sono un po' preoccupata per la macchina. E se quando arrivo la si ferma?- sono una schifosa. Ne sono sempre più convinta.
-Ma no, non ti preoccupare. Il nostro vicino ha detto che ora è a posto- Non so che altro dire, quindi mi limito a fare un sorriso tirato e a spilucchiare quello che ho nel piatto. Quando ho finito salgo in camera a cambiarmi e quando sono pronta salgo titubante in macchina e parto. Ci metto un ora ad arrivare nel posto stabilito, e non faccio neanche in tempo a parcheggiare la macchina e scendere che subito vengo travolta e abbracciata. La riconosco dal profumo. Fresco e giovanile.
-Ciao Dena...- dico ricambiando la stretta
-Mi sei mancata tesoro...- Mi sussurra in un orecchio
-Anche tu- sono sei mesi che non ci vediamo
-Come stai?- si stacca da me e mi osserva
-Bene...tu?- La osservo anche io; non è cambiata di una virgola. Ha sempre i suoi capelli ricci e biondi che le arrivano poco più sotto delle spalle, due occhi di un bel blu, quasi grigio, e il suo bel fisico che fa invidia ad una modella.
-Io bene...cosa ti affligge. Non mi mentire. Lo vedo che c'è qualcosa che non va..- Solo lei riesce a capire che qualcosa in me non va.
-Te ne parlerò...ora andiamo verso casa, e intanto mi racconti le tue avventure-
-Eh no signorina!! Per le mie avventure c'è tempo. Ora ti siedi in macchina e mentre io guido tu mi racconti...- tende la mano.
-Dai Dena..io non vo...- Non mi lascia finire la frase
-Non fare la rompi coglioni Abby!! Muovi il culo e sali in macchina che sono proprio curiosa- niente, quando c'è lei di mezzo non c'è verso di scamparla.
Metto la sua valigia nei sedili posteriori dell'auto e poi saliamo, lei alla guida e io nel sedile del passeggero. Inizialmente non so da dove cominciare. Mi sento in imbarazzo e continuo a balbettare cose senza senso. Da quando lei è andata via non ho nessuno con cui aprirmi e parlare dei miei problemi. Dena mi prende una mano e la stringe nella sua. Quel piccolo contatto sembra sbloccare qualcosa dentro di me, e fa si che io parli di tutto quello che mi turba e di quello che mi è successo nell'ultimo periodo. Lei ascolta in silenzio e mi interrompe solo per fare qualche sporadica domanda. Quando arriviamo a casa sua scarichiamo la valigia e la accompagno alla porta.
-Grazie di avermi ascoltata- dico abbracciandola.
-Figurati tesoro...piuttosto...domani lavori?- chiede
-Eh si, è lunedì...però solo la mattina. Il pomeriggio dalle 14 sono libera.-
-Perfetto!! Ti passo a prendere al lavoro e andiamo a casa tua in piscina...- È già tutta eccitata mentre parla.
-Io non ho la piscina...- la fermo subito
-Non ti preoccupare, penso a tutto io-
-Cosa significa? Mi devo preoccupare?-
Lei mi prende per le spalle e mi gira di forza verso la macchina poi mi da una pacca sul sedere e dice - No, sta tranquilla. Ci vediamo domani alle 14 puntuali- mi strizza l'occhio e poi prendendo la sua valigia entra in casa urlando -Sono tornataaa!!- Io vado al mio catorcio, e una volta seduta dentro metto in moto. Guido fino a casa e parcheggio al solito posto. Isaac è li, solo che non è solo. Con lui c'è una bionda che appena mi vede scendere si gira a guardarmi. Sono seduti sulla veranda, e io li ignoro completamente. Chiudo l'auto è vado in casa. Entro piano, senza far rumore per non svegliare mia madre che quasi sicuramente si è addormentata sul divano. Vado in camera e mi spoglio, metto la mia maglietta megagalattica e dopo aver messo la sveglia mi stendo. Dopo aver parlato con Dena mi sento un po' meglio, piu leggera.

Il Vicino Di CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora