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Spero vi piaccia
:)

Quando finalmente Derek ha deciso di andare a vestirsi io riordino velocemente la cucina e poi corro in camera a prepararmi.

Indosso una maglietta bianca a maniche lunghe e un paio di jeans strappati qua e là. Poi prendo la borsa da terra e un paio di stivaletti neri li affianco.

Scendo al piano di sotto e faccio una tappa veloce in bagno, dove mi lavo i denti e mi pettino.

Quando esco dal bagno vado a sbattere contro Edgar che è praticamente nudo.Non ho visto niente, ma da cime si è subito coperto con le mani mi è parso più che ovvio

-Scusami bellissima!- Mi sorride lui mentendo nello stesso istante mi copro gli occhi e uro il suo nome con le guance in fiamme.

-Pensavo fossi ancora di sopra...- si scusa lui

-Che succede?- sento Derek aprire la porta di camera sua, e dopo un istante in qui molto probabilmente ci osserva si mette a ridere -O mio dio!!!- esclama divertito

-Non fare il deficente e aiutami!!- dico spazientita. Possibile che debba stare li a ridere di una situazione tragica?

-E se non lo faccio?- chiede divertito

-Edgar spostati! O giuro che i pancake da oggi ve li sognate!!- minaccio

Non lo posso vedere, ma sento che si fa da parte e poi divertito dice -Via libera...però terrei la mano ancora sul viso perché anche Igor è nudo-

Mi manca il respiro, non può essere vero. Devo fare un discorsetto con questi quattro.

Fin che vanno in giro per casa in boxer mi può stare anche bene...ma nudi...no!

-Stasera dobbiamo parlare!- Annuncio prima di dogliere la mano davanti agli occhi, e scoprire che di Igor non c'è traccia.

-È di cosa bellissima?!- Derek è appoggiato allo stipite della porta con una spalla.

-Mi avete presa in giro?!- una leggera rabbia si nuove nel mio stomaco

-Effettivamente si!- Edgar chiude la porta dietro di sé un istante dopo.

Bene.

-Lasciamo stare- per ora.

Scendo in sala e mi metto gli stivaletti ignorando i risolini di Derek al piano di sopra.

-Isaac?!- Urlo rivolta alla casa. Se non si sbriga arriviamo tardi al lavoro

-Sono in cucina..- risponde tranquillo

-Dobbiamo andare o facciamo tardi...- dico raggiungendolo.

È comodamente seduto sulla sedia con i piedi posati sul tavolo rapito nella lettura.

-Ma sei ancora con quel libro?!- dico vedendolo

-Si, è molto interessante piccoletta- fa un'orecchio alla pagina e lo chiude di scatto.

Cinque minuti e diverse imprecazioni dopo finalmente saliamo in macchina e partiamo. Odio arrivare tardi sul lavoro.

-Pensavo ad una cosa...- afferma Isaac guidando.

-Cioè?!- chiedo curiosa. È preoccupante quando qualcuno  ti dice una cosa così...

-Siccome con le corse guadagno a sufficienza...è inutile che io lavori...-

-Cosa?!-

-Si...dovendo lavorare devo rinunciare ad una corsa...e facendone solo una riesco a racimolare più del tuo stipendio mensile, quindi immaginati con due corse alla settimana...è meglio se sto a casa e mi dedico ad altro...- spiega sicuro.

Il Vicino Di CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora