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Usciamo di casa e ci dirigiamo alla sua macchina, che ci aspetta sul vialetto.

Isaac apre la portiera e mi fa accomodare, poi fa il giro della macchina velocemente e sale dalla parte opposta.

-Tutto bene?- mi chiede sorridendo quando siamo appena partiti

Distolto lo sguardo da lui e mi mordo il labbro fissando fuori da finestrino.

È così bello vestito così che non posso fare a meno di fissarlo in modo insistente.

-Si tutto bene...- Non oso guardarlo ancora, sicuramente mi prenderebbe in giro

-Sei bellissima, lo sai?- chiede

Per una volta devo dargli ragione, stasera per la prima volta mi sento veramente bella.

Non so sei sia merito del vestito, del trucco o di tutto l'insieme; ma per una volta non mi sento la solita ragazza carina che si chiede costantemente perché il suo ragazzo abbia scelto lei.

Con i capelli cerco di nascondere le guance in fiamme per l'imbarazzo che ogni volta i suoi complimenti mi provocano.

-Anche tu..- dico in un sussurro - Ma penso che già tu lo sappia-

-Sentirselo dire da te però ha un significato diverso, e come se fosse l'unica cosa importante-

È vero.

-Dove andiamo?!- chiedo curiosa cercando di cambiare discorso

-In un ristorante- dice con lo sguardo fisso sulla strada -Ci metteremo un po ad arrivarci, ma ne vale la pena!-

Più di un'ora dopo Isaac si ferma nel centro di Alexandria davanti ad un ristorante di classe, forse addirittura l'unico nel raggio di cento chilometri.

Subito un ragazzo mi apre la portiera e mi aiuta a scendere, poi prende le chiavi che Isaac gli porge e velocemente sposta l'auto.

-Mi sento un po fuori luogo- dico osservandomi attorno un po spaesata.

-Non ci pensare piccoletta, e cerca di goderti la serata- mi prede per mano ed entriamo nel ristorante.

All'entrata un uomo sulla quarantina, brizzolato magro, e di bella presenza ci accoglie -Mi spiace signori- dice con lo sguardo fisso sul tatuaggio che spunta dalla camicia al lato del collo di Isaac -Stasera abbiamo tutto prenotato...-

-Infatti ho un tavolo prenotato...- specifica lui -Moore-

-Ah, è lei? Venga mi segua, è già tutto pronto per il suo arrivo-

L'uomo prende due menù da una pila li affianco e zizagando ci accompagna in un tavolo appartato rispetto alla sala.

Ci fa accomodare, e dopo aver preso l'ordinazione del vino si dilegua.

-Perché siamo qui?- chiedo osservandomi in giro

-Per passare una piacevole serata...penso che possiamo proprio permettercela no?-

-Mi sarei accontentata anche di una tavola calda...- attorno a noi ci sono solo persone ben vestite che ostentano ricchezza e potere in ogni modo.

-Io invece no. E per questa sera voglio qualcosa che ci ricorderemo per sempre- posa le braccia sul tavolo e mi osserva con una luce strana negli occhi -Come è andata oggi?- Mi chiede poi

-Bene, è stata una giornata tranquilla senza troppi sforzi...però sono un po preoccupata perché Dena non mi ha fatto sapere niente del suo arrivo-

-Domani chiamala, ma non ti devi preoccupare...sono sicuro che va tutto bene...- Dice prendendo il menù e scorrendo la lista dei piatti, io un po' impensierita lo imito.

Il Vicino Di CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora