Mi sveglio di soprassalto. Mi metto a sedere sul letto e mi osservo in giro spaesata.
Sono stata sveglia fino a tardi ieri sera. Ho ripensato e rivissuto nella mia mente almeno un migliaio di volte al bacio che io e Isaac ci siamo scambiati.
Cosa mi dovrei aspettare ora da lui? Il ricordo delle ragazze che l'ho visto portarsi a casa si fa prepotentemente largo nella mia mente.
Sono come loro?
Forse dopo dovrei parlargli e chiarire questa cosa. Me non mi può usare.
Ma cosa dico...certo che lo può fare, sono disposta anche a questo dopo il bacio di ieri sera e sicuramente lui lo ha capito. E poi è inutile che dico di parlargli, mi conosco bene, e so che non ci riuscirò davanti a lui.
Sposto lo sguardo dai disegnini della mia trapunta, alla sveglia sul comodino e quasi mi viene un infarto. Tra dieci minuti dovrei essere al lavoro.
Nell'euforia della sera prima mi sono scordata della sveglia.
Maledizione!
Velocemente mi precipito fuori dal letto e vado diretta in bagno rabbrividendo per il leggero freschetto che c'è nella stanza.
Non credo di aver mai fatto le cose cosi velocemente in vita mia, in meno di due minuti sono fuori dal bagno. Scelgo velocemente dei vestiti dall'armadio, continuando a lanciare occhiatine alla mia sveglia, che fregandosene di me continua ad andare avanti con l'orario.
Otto minuti dopo essermi svegliata scendo di corsa le scale, mi precipito alla porta ed esco sbattendomela alle spalle.
E mia madre?
Rientro in casa e vado in cucina, dove sono quasi sicura di trovarla.
-Mamma?- dico con il fiatone dalla porta
-Mamma?!- ripeto. Ma lei non risponde e il silenzio assoluto mi circonda.
Entro in casa e vado in cucina. Di mia madre non c'è traccia, tranne che per la tavola mezza apparecchiata per la mia colazione e un biglietto posato affianco al piatto.
Ieri sera mi sono scordata di dirti che oggi dovevo partire presto
per andare a lavoro. Penso di riuscire ad essere a casa per le 20.00. Ci vediamo stasera.Perfetto!
Accartoccio il bigliettino e lo butto sul tavolo, poi mi giro e corro fuori casa. Dopo aver chiuso a chiave casa, mi incammino a passo spedito lungo il marciapiede fino al punto in cui Isaac mi dovrebbe aspettare.
Lo trovo appoggiato alla macchina che si fuma una sigaretta. Bellissimo come sempre.
Quando mi vede arrivare sorride -Era ora piccoletta... stavo quasi per andarmene- mi apre la portiera dal lato passeggero e mi fa salire
La sua vicinanza mi fa una strano turbinio di emozioni nello stomaco, e le mie guance si infiammano.
-Grazie...- mormoro flebilmente
Isaac chiude la portiera e fa il giro della macchina, sale e mette in modo.
-Questo è per te...- dice prendendo un sacchetto di carta bianco unto sul fondo e passandomelo.
-Per me?- chiedo stupita. Prendo il sacchetto, lo apro e sbircio al suo interno.
Mi ha preso un cornetto. E a giudicare dal tepore che emana, è appena sfornato.
-Si, per te...siccome non hai fatto colazione ho pensato che sarebbe stato carino prendertene uno...no?!- dice mentre guida. Che gesto dolce, ha pesato a me.
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Il Vicino Di Casa
RomanceSono sempre stata chiusa nel mio mondo fatto di abitudini e monotonia. Fino al suo arrivo. Lui ha portato una ventata d'aria fresca nella mia vita. Isaac è il mio opposto, non dovrebbe piacermi, e invece contro ogni proposito e proibizione che mi fa...