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È passato un mese dalla sera in cui mio fratello ci ha dato la notizia. Gli ho tenuto il muso per tutta la durata dell'ultima settimana che è rimasto con noi, e al momento della partenza lui non mi è venuto a salutare. Un po mi dispiace, mi sarebbe piaciuto almeno salutarlo, anche se non approvo il fatto che se ne sia andato così all'improvviso lasciandomi sola con la mamma. È pur sempre mio fratello.

Da quel giorno ho anche mantenuto l'imposizione che mi sono fatta diverse volte, e non ho più parlato ad Isaac. Diverse volte si siamo incrociati, e io l'ho sempre ignorato. Mi sento una terribile stronza, ma è meglio così.

Dena non approva. Lei rimane del parere che doveri sempre provarci con lui e vedere come vanno le cose. Per tutta la settimana che è rimasta qui non ha fatto altro che ripetermelo allo sfinimento, ma alla fine quando è ripartita per il college io ho fatto quello che ho voluto.

Oggi è un giorno come tanti altri, siamo a metà settembre e la temperatura non accenna a scendere. Come ogni santo giorno, al suono della mia maledettissima sveglia, mi alzo, vado in bagno e mi vesto.

Quando sono pronta, scendo al piano di sotto e vado in cucina, dove trovo mia madre che ogni stramaledettissima mattina è impegnata a preparami la colazione. Dopo quel giorno è veramente andata in cerca di aiuto; ora va regolarmente da uno psicologo che la sta aiutando...così dice lei, perché personalmente non vedo cambiamenti. Lo so che devo essere paziente e che i miglioramenti si vedono con il tempo, ma io non ne posso più, e speravo di vedere un piccolissimo cambiamento.

-Buongiorno- dico sedendomi a tavola

-Buongiorno tesoro..- e questa da dove cavolo viene fuori?! Mia madre non mi ha mai chiamata tesoro fino ad ora -Dormito bene?- chiede

-Benissimo, anche se fa ancora caldo...- ancora scioccata prendo un pancake e me lo metto nel piatto

-Si, lo so...ma tieni duro, ormai il caldo è giunto al termine....- mette un uovo nel piatto e si viene a sedere a tavola anche lei -Senti...so che non è proprio il momento giusto per dirtelo...però...ecco...- quando le persone ci mettono così tanto per parlare e dirmi una cosa mi sale l'ansia! Vorrei che esistesse una pinza speciale in modo da poter aprirle la bocca e tirarle fuori il resto del discorso.

-Vai al punto mamma. Non mi piacciono i giri di parole- le mie parole risuonano dure nella stanza.

-Oggi vado in cerca di un nuovo lavoro. Non è giusto che costringa te ad aiutarmi con le spese, i soldi che guadagni tu devono essere solo tuoi. Quindi cerco un nuovo posto più pagato. Sono consapevole che dovrò fare molti più sacrifici...ma sono pronta- di questo parlavo prima! Questo è un segno di cambiamento, e niente in questo momento potrebbe farmi più felice!

-Sono contenta mamma!- le sorrido, in modo che capisca che mi sta facendo felice.

-Poi, quando potrò...ti prenderò anche una macchina. Non voglio che tu vada al lavoro a piedi tutte le mattine-mette una mano sulla mia -È presto per fare progetti, lo so. Ma io ci spero!- Anche io ci spero, tantissimo.

Con il lavoro attuale di mia madre non ci sono molte entrate, quindi stiamo andando avanti con il mio. Per due persone sarebbe più che sufficiente se non ci fossero ancora spese mediche di papà da pagare. Fino ad un mese fa questi problemi non c'erano, ma dal momento che ne mio fratello ne il suo stipendio ci sono più in questa casa, ci dobbiamo arrangiare come meglio possiamo.

-Mi tocca andare mamma...altrimenti faccio tardi al lavoro- prendo il piatto con la colazione ancora intatta e lo poso sul pianale della cucina, affianco al lavello. Salgo in camera e mi lavo i denti. Indosso le scarpe e prendo la borsa.

-Vado- dico affacciandomi sulla porta della cucina un momento prima di uscire di casa

-Va bene...- mi risponde mia madre mentre lava i piatti. Quando lei è a casa io non la vedo fare altro che lavare, stirare e pulire. Manco fossimo un esercito in casa.

Il Vicino Di CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora