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Veloce seguo Isaac all'interno del negozio. Lo vedo mentre si avvicina a Ben e gli porge la mano. Spero con tutta me stessa che non gli stia chiedendo di lavorare qui, perché non so se sarei disposta a sopportarlo anche come collega oltre che come vicino.

Che bugiarda sono...certo che mi piace stare con lui nei paraggi. Anche se me lo sono negato per un mese intero, so che il reale motivo per qui uscivo tutte le sere sul balcone era per la speranza di vederlo, anche per un solo istante mentre passava davanti alla finestra di camera sua.

Che patetica.

Mentre mi riprendo dai miei pensieri mi rendo conto che Isaac si sta avvicinando all'ufficio con Ben al suo fianco mentre parlottano tra loro, poi vi entrano e si chiudono la porta alle spalle.

So che non dovrei farlo, e giuro su quanto ho di più caro che non l'ho mai fatto, ma mi avvicino a quel benedetto ufficio senza fare troppo rumore e mi accovaccio davanti alla serratura.

Per mia sfortuna non riesco a capire cosa si stanno dicendo, ma almeno riesco a vedere Isaac perfettamente. È seduto ad una scrivania, e sta compilando un foglio. Per esperienza so che ci sono due fogli che Ben vuole che compiliamo: uno quando si viene assunti, dove si mettono tutti i dati personali e l'altro quando ci si licenzia.

Le cose sono molto ovvie, mi devo rassegnare e averlo anche come collega di lavoro. Continuo ad osservarli dalla mia postazione, e devo dire che ad un certo punto mi sento anche un po uno schifo. Spesso mi ritrovo a guardarlo. Forse è meglio dire spiarlo.

Quando Isaac si alza dalla sedia e porge il foglio a Ben, per paura di essere scoperta scappo nello stanzino dove mi posso mettere la casacca con in nome.

-Abby?!- la voce di Ben mi arriva da dietro la porta mente mi sto togliendo la maglia. Non fa più caldissimo come un mese fa, ma ugualmente io preferisco togliere la maglia sotto, così sto più fresca.

-Mi sto cambiando..- dico piegando la maglietta

-Si si immaginavo, volevo solo chiederti se quando hai finito puoi dare una divisa anche ad Isaac, è un ragazzo appena assunto e...-

-Si, lo conosco...- lo interrompo -è il mio vicino di casa...-

-Oh perfetto!- esclama Ben -Allora non serve che dico altro. Dagli una divisa e mostragli dove teniamo le cose, spiegagli come gestiamo il lavoro e poi dagli qualcosa da fare. Per oggi va così...poi domani gli insegni a tenere una cassa...ok?- ok che mi piace averlo sempre nei paraggi, ma addirittura così incollati per due giorni?!

-Non lo può fare qualcun altro?!- chiedo

-E perché mai? Già vi conoscete e presumo andiate d'accordo, quindi meglio di te non c'è nessuno. Anche perché alla fine sei la migliore qui dentro...ok? Te lo lascio qui fuori in attesa!- sento che borbotta qualcos'altro e poi nel piccolo corridoio piomba il silenzio.

Per un momento me ne sto li a fissare la porta senza pensare a nulla, poi come riprendendomi da una trance prendo la casacca dall'attacca panni e infilo una manica.

La mia tranquillità viene interrotta dalla porta che si apre e da Isaac che entra...senza chiedere permesso. Tipico da lui.

-Magari mi sto cambiando! Cretino!- esclamo cercando di infilare l'altra manca, che per dispetto sembra volermi sfuggire.

-Oh lo vedo...- dice con lo sguardo sul mio seno, e menomale che ho messo un reggiseno nero che mi copre a sufficienza anziché uno di pizzo che lascia poco all'immaginazione -e ti assicuro che da adesso a quando campo, ogni volta che ti guarderò mi verranno in mente solo le tue tette!- non una delle migliori frasi che una ragazza si vuole sentir dire. Francamente penso non rientri nemmeno nelle prime cento.

Il Vicino Di CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora