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Non lo credevo possibile, ma anche con lui nella stessa stanza disteso a pochi centimetri da me mi sono addormentata. E forse...ripeto...forse, ho dormito meglio del solito.

Mentre riprendo lentamente coscienza sento un peso sulle mie gambe, e la cosa è insolita. Cerco di girarmi a pancia sotto, ma qualcosa mi stringe anche la vita. Spero con tutta me stessa che sia quello che penso...cioè, volevo dire che non sia quello che penso. Apro gli occhi piano e cerco di abbituarli alla luce che innonda la stanza.

Quando finalmente riesco a vedere qualcosa abbasso lo sguardo e vedo una gamba fasciata da dei jeans appoggiato sopra le mie gambe coperte dal lenzuolo, e una braccio che mi circonda la vita.

Non ci sono dubbi sul fatto che sia Isaac. Era lui quello nella mia stanza stanotte, e proprio come mi aspettavo non se n'è andato come io mi sono addormentata.

Cerco di muovermi piano per liberarmi da lui senza svegliarlo, ma ottengo solo una cosa, anzi, due: la prima, Isaac mi stringe ancora più forte a se è fa aderire la mia schiena al suo addome. E secondo, sento la sua elezione premuta contro il sedere. Se fino ad ora ho provato imbarazzo per qualcosa, ora so che non è niente in confronto ad ora.

Vorrei mettere la testa sotto terra come gli struzzi.

-O mio Dio!- sussurro chiudendo gli occhi e strizzandoli forte. Sta succedendo davvero?!

-Scusa piccoletta...- ha ancora la voce roca

-Non chiamarmi piccoleta! E poi, non avevi detto che andavi via come mi addormentato?- sbotto come sento la sua voce

-Quella era l'intenzione...ma temo di essermi addormentato prima di te- incredibile. Mi divincolo dal suo abbraccio -Stai buona...- protesta lui stringendomi ancora di più -Ma che ai da agitarti tanto?!-

-Che stronzo...lo sai bene perché!- finalmente mi libero dalle sue braccia e schizzo fuori dal letto.

-Posso sapere che perché sei sempre sul piede di guerra?-mentre parla si mette a pancia in giù e abbraccia il cuscino.

-Alzati e vattene...- gli intimo con il dito

-Mi devi dare qualche minuto, ho un problema tecnico- fa su e giù con le sopracciglia. Le mie guance diventano immediatamente rosse, e il calore si fa strada fino alle orecchie. Che pezzo di....manzo! è inutile che continuo a negarlo: fisicamente mi attrae. E l'idea di fare sesso con lui mi attrae. Però non lo farò mai. ABBY RIPRENDITI!!!

-Beh, fattelo passare alla svelta e sparisci..-

-Me la dai tu una mano?- chiede mettendosi a sedere

-Non ti rispondo neanche...- Vado all'armadio e prendo un vestitino, poi vado a disattivare la sveglia che deve ancora suonare e in seguito mi chiudo in bagno. Lui mi ha seguita per tutto il tempo con lo sguardo. Mi fa uno strano effetto avere un ragazzo nel mio letto. Però devo anche ricordarmi che lui è solo un amico...

-Ma li leggi veramente questi libri o sono cui solo per bellezza?- pensavo se ne fosse andato dal silenzio che c'era oltre la porta.

-Certo che li leggo...- rispondo acida. Raggruppo le mie cose ed esco, ma quello che vedo non mi piace per niente. Isaac oltre che aver guardato i mie libri, si è anche preso la libertà di aprire i cassetti e guardarci dentro. Ma io dico, perché? La solita sensazione di rabbia mi pervade, come ogni volta che sono in sua compagnia. Mi avvicino a lui e gli strappo di mano un paio di mutande nere, le getto nel cassetto e lo chiudo di scatto, rischiando di staccare un dito ad Isaac.

-Ok piccoletta, calma...-

-Calma un cazzo! Posso sapere che cavolo stavi facendo? Per quale motivo avevi le mani nei mie cassetti?!- credo che da un momento all'altro il cuore mi schizza fuori dal petto.

-Abbi pietà...non sono mai stato nella camera di una ragazza...o meglio, ci sono stato. Ma ero impegnato in altro, e una volta finito ho levato le tende- se prima avevo dubbi ora lui e li ha tolti. Ho davanti uno di quei ragazzi che si divertono e poi ti piantano li. Benissimo.

-Adesso io scendo a fare colazione, e tu te ne vai a casa tua. Chiaro? E prega che mia madre non ti abbia sentito parlare, altrimenti...-

-Altrimenti cosa piccoletta...cosa mi fai?- mentre parla si avvicina.

Ho fatto una minaccia a vuoto. Quindi mi giro ed esco dalla stanza, tanto non so come rispondere. Scendo le scale e vado in cucina.

-Buongiorno..- dico sedendomi a tavola

-Buongiorno a te...- risponde mia madre -Dormito bene?-

-Si, tu?-

-Bene, però stanotte ho sentito dei rumori strani. Tu li hai sentiti?- mi fermo di colpo e quasi rovescio il succo.

- De-dei rumori?- ditemi che il mio balbettare può essere scambiato per paura.

-Si, prima ho sentito dei rumori. Poi una tonfo e delle imprecazioni. Tu Non hai sentito niente?!- Chiede sedendosi al tavolo pure lei

-No, ma magari veniva dal nostro vicino...- in fondo non è una bugia. È stato proprio lui a produrre quel casino

-Si, magari hai ragione. È un ragazzo strano quello- Non mi sembra convinta mentre parla, ma alla fine lascia cadere l'argomento e io ringrazio tutti i santi. Di solito sarebbe andata a fondo della cosa. Faccio colazione tranquilla visto che Isaac mi ha svegliata dieci minuti prima e mio fratello Garret non c'è.

Quando salgo di nuovo in camera Isaac è sparito. Mi lavo i denti e metto le scarpe. Prendo la borsa e scendo -Vado...- dico sulla porta

-Ciao, ci vediamo dopo- sento l'acqua che scorre in cucina, sicuramente è impegnata a lavare i piatti. Esco di casa e mi incammino verso il negozio.

-Lo vuoi un passaggio?- Isaac mi si affianca con la macchina. Sono partita da casa da cinque minuti, lui non lo vedo da circa venti minuti e già rompe?

-No- rispondo continuando a camminare

-Dai...ti faccio anche compagnia mentre aspetti che apra- insiste. Il fondo un passaggio da lui non mi dispiace, quindi accetto.

-E va bene..- salgo in macchina e lui parte. Deve essersi fatto la doccia perché ha ancora i capelli umidi, e nell'abitacolo della macchina c'è il profumo di un bagnoschiuma da uomo.

-Ma tu non lavori?- chiedo improvvisamente. Ci pensa un momento prima di rispondere

-Volevo sistemare la casa prima...ma hai ragione. Da oggi incomincio a cercare lavoro- Non mi sembra molto sicuro di quello che dice, e come se lo avesse detto tanto per tenermi buona.

Come arriviamo al negozio lo ringrazio e scendo.
Passo la mattinata a riordinare gli scaffali e a fare i conti alla cassa.
Alle 14 quando esco Dena è puntuale li che mi aspetta. Come salgo in macchina mi abbraccia.

-Ehi tesoro! Pronta per la piscina?-

-Veramente no, sono stanchissima! Stanotte non ho dormito molto...- sento le palpebre pesanti e vorrei tanto, andare a dormire fino domani mattina.

-Eh no tesoro! Ho intenzione di sfruttare tutto il tempo possibile con te, quindi mettiti il cuore in pace perché potrai riposare solo quando io sono andata via- il suo sorriso mentre parla è contagioso. Mi mancava passare del tempo con lei. Mi mette sempre di buon umore e mi fa divertire da matti.

Come arriviamo a casa mia andiamo su in camera a cambiarci; lei si mette un due pezzi rosso, io invece una paio di pantaloncini e un reggiseno nero.
-Perché ti copri sempre tanto il sedere? Non è per niente male sai?-

-Piantala Dena...- protesto scendendo le scale davanti a lei. Passando per la cucina prendo una pesca dal centro tavola e poi usciamo in giardino munite di asciugamani, dove un enorme piscina ci aspetta piena di acqua.

-Quanto ci hai messo a riempirla?!- chiedo guardandola stupita

-Mezz'ora a montare tutti quei cavolo di paletti, e tre ore per riempirla...ho usato due canne per l'acqua- mi fa un sorrisino

-Ma sarà calda?- sicuramente no, è passato troppo poco tempo da quando l'ha riempita.

-Dovrebbe, ci messo anche l'acqua calda- salgo la scaletta e metto le dita del piede destro dentro. È tiepida, non caldo, ma va bene lo stesso. Mi lascio cadere dentro e mi godo la pace di questo momento. Acqua, sole e la mia migliore amica..cosa posso volere di più?

Il Vicino Di CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora