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E da un mese che non aggiorno...
non ammazzatemi...
mio fratello ha fatto un incidente e fino ad ora non ho avuto tempo.
Spero vi piaccia il capitolo anche se è scritto un po di corsa, e vi
prometto che in questo periodo mi impegno a finire il libro
:)

-A destra abbiamo la cucina- Derek fa strada all'interno della casa come se fosse un agente immobiliare -Esattamente come nell'altra casa-

-Non è la stessa però- dico una volta nella stanza mentre osservo il nuovo mobilio.

Le ante dei pensili sono in legno scuro liscio e il pianale in acciaio. Il gas con sei fornelli attira subito la mia attenzione e fa passare in secondo piano la magnifica penisola che regna al centro della stanza.

Avevo confessato ad Isaac di volerne uno un giorno. Era un sogno fin da quando ero bambina e vedevo mia nonna usarne uno simile.

-È bellissima!- dico osservando gli sgabelli sotto la penisola -Ma e il tavolo?-

-Di qua- Derek gira la sedia a rotelle con destrezza e torna nel corridoio; gira a destra e dopo pochi passi entra in una porta ad arco sulla sinistra.

In una stanza davvero molto grande c'è un tavolo in legno massiccio, con dodici sedie dallo schienale alto posato sulla sinistra. Dalla parte opposta il divano in pelle nera che riempiva la sala dell'altra casa è posato lungo il muro, con un tappeto damascato bianco e beige che riempie lo spazio a terra fino al mobile semplice su cui è posata la tv e tutti i vari DVD.

-Cosa te ne pare?- chiede Edgar buttandosi a peso morto sul divano

-È molto bella..davvero...non ho parole..- mi sembra fin impossibile che da adesso questa sia casa mia.

-Magari manca qualcosa qui è li, però si, è davvero bella- Edgar prende il telecomando e lo punta sul televisore

-Andiamo avanti con il giro? O sei stanca?- mi chiede Igor

-Sono stanca, ma voglio fare prima il giro della casa..-

-Faremo veloci allora- mentre mi spinge delicatamente lungo il corridoio, Derek mi fa vedere le tre camere da letto loro con i rispettivi bagni, il garage, il bagno di servizio, la camera degli ospiti arredata con la camera da letto che avevo preso per l'altra casa; e in fine la stanza mia e di Isaac.

-Come avete fatto a portare tutto qui in poco tempo?- sono sinceramente stupefatta

-Ditta di traslochi...è stato impegnativo, ma alla fine in una settimana abbiamo fatto tutto-

-Beh, è fantastica...- accarezzo il cane al mio fianco mentre mi osservo distratta attorno.

Sarebbe stato ancora meglio se ci fosse stato anche Isaac, un nuovo inizio per tutti e due. Ora mi sento come se fossi divisa a metà, una parte di me in questa meravigliosa casa, e una parte in quel maledetto carcere; so che devo aspettare poco meno di un anno per essere completamente felice.

-Le mie cose dove sono?- chiedo voltandomi appena verso Derek

-Nelle scatole in garage, abbiamo preferito lasciare tutto li, così ti sistemi tutto da sola come preferisci- risponde lui accovacciandosi accanto a me -Cosa ne dici di riposare ora? Sembri parecchio stanca-

Le sue parole mi fanno rendere conto di quanto sia vero, quindi senza protestare mi lascio prendere in braccio e posare sul letto.

Mi addormento praticamente subito, è sprofondo in un sogno angosciante dove per quanto io corra con la mano tesa non riesco mai ad afferrare quella di Isaac.

Quando riapro gli occhi nella penombra della stanza mi ritrovo con il fiatone e le lacrime che corrono lungo il viso.

E così la mia più grande paura ora è anche un sogno, un terribile sogno, perché l'idea di perdere Isaac per me è inconcepibile.

Il Vicino Di CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora