|Capitolo 4|

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Ogni volta è una sensazione nuova. È sempre stato così.
Mi stacco dalle sue labbra e me ne vado da lui.
Non riesco a guardarlo negli occhi.
Non riesco a sentirlo parlare.
Mi mancherà troppo, lo so.
Mi manca già.
Tiro fuori dalla borsa i miei amati auricolari e faccio partire "Happy Ending" di Mika.
Amo quel cantante, ma soprattutto quella canzone.

This is the way you left me I'm not pretending...
No hope No love No glory...
No happy ending...

E alla fine vado a rifinire sempre lì.
Non so il perché, ma quel negozio, il mio negozio è il mio luogo preferito nel quale mi rifugio spesso; forse è così grazie alla musica.
Quelle dolci melodie che ogni tanto risuonano tra quelle mura mi fanno riflettere...
Verso le 16, entro e, fortunatamente, non c'è nessun cliente.
Non ho voglia di parlare in questo momento.
Appoggio la borsa nello spogliatoio e non posso fare a meno di notare un biglietto attaccato al mio armadietto...
"Ti aspetto alle 17 al parco dietro casa tua"
Chi mi ha scritto ciò? E poi, perché proprio a me?
Basta pensare, non ci vado e basta.
...
Ovviamente faccio il contrario e quindi vado lì.
Sono in pieno ritardo, ma in questo momento è la cosa meno importante.
Non vedo nessuno di familiare, fino a quando...
"Ce ne hai messo di tempo" due mani coprono i miei occhi...le tolgo delicatamente, per poi voltarmi.
Di certo non è la persona che speravo di vedere, ma devo ammettere di aver pensato al fatto che potesse essere lui.
"Perché mi hai fatta venire qui?" chiedo al biondo
"Non lo so...Volevo conoscerti meglio, volevo passare del tempo con te, Luna" risponde sfoggiando un sorriso mozzafiato.
Gli racconto di me e, successivamente, iniziamo a parlare del più e del meno...
"...E quindi anche il tuo ragazzo parte per l'Australia fra 2 giorni" dice dopo avermi parlato del viaggio che avrebbe fatto il suo migliore amico
"Già...Strano però...Stesso orario di partenza, stessa meta...boh" dico appoggiandomi alla panchina.
"Chi lo sa...forse il tuo ragazzo e il mio migliore amico sono la stessa persona...o forse si conoscono e hanno deciso di partire insieme..." dice Federico facendo il mio stesso gesto.
"Raccontami di te" dico rivolgendomi al ragazzo al mio fianco
"Sono un ragazzo come tanti altri, ho 20 anni, amo ascoltare musica nel tempo libero e adoro sfogliare le pagine dei libri seduto nel giardino di casa mia oppure di fronte al caminetto con una tazza di cioccolata calda.
Mi piace trascorrere le giornate a contatto con la natura...anche se qui a Milano non se ne vede poi così tanta.
All'esterno sembro il classico puttaniere, ma non è così; m'innanoro facilmente delle ragazze, ma non per questo devo essere definito tale....Sono romantico con le ragazze e questa cosa, a volte, mi infastidisce; di solito il ragazzo è più "forte" di una ragazza...Non so se capisci..." dice guardandomi negli occhi.
"Ho afferrato il punto, ma non c'è niente di male ad essere romantici...Le ragazze amano i ragazzi così" dico sorridendo e pensando al Principe Azzurro che tutte le ragazze desiderano da piccole.
"Dipende dai punti di vista" sbuffa Federico.
"Lunatico" penso tra me e me.
Mi ritrovo ad osservare ogni minima parte del suo viso, delle sue mani, del suo corpo.

È tutto ciò di cui hai bisogno.

Ed ecco la mia fantastica coscienza che appare nei momenti meno opportuni.

"A che pensi?" mi domanda avvicinandosi pericolosamente a me.
"A...A n-niente" ho il cuore in gola.
"Ah...Sai a cosa pensavo io?" dice mentre poggia due dita sotto al mio mento.
"Pensavo a quanto sarebbe bello baciarti" aggiunge sfiorandomi le labbra.
Questa situazione è a dir poco imbarazzante.
"Perché vuoi baciarmi?" chiedo...DOV'È CHE HO TROVATO TUTTO QUESTO CORAGGIO?!
"Perché sono attratto da te. Da quando ho messo piede in quel negozio, non faccio altro che immaginare le mie labbra sulle tue e alle sensazioni che potrei provare" dice tutto d'un fiato.
"E perché non lo fai?" so già la risposta, ma lascio parlare lui; poi magari gli dico la verità...Chi lo sa.
"Perché sei fidanzata. E non voglio mettermi in mezzo a niente e nessuno." risponde allontanandosi.
"Oh...capisco" abbasso lo sguardo...mi viene da ridere.
"Sapevo che avresti detto ciò" aggiungo e questa volta mi metto a ridere di gusto.
Non può capire...Non sa che mi sono lasciata due ore fa.
"Che vuoi dire...Non capisco" si avvicina nuovamente.
"Voglio dire...Ero fidanzata, mi sono lasciata qualche ora fa...proprio perché il mio, oramai ex ragazzo, parte per l'Australia" pronuncio quelle parole quasi come un sussurro...forse non voglio che accada, o forse si.
"Se vuoi provarci con me, hai campo libero, ma devi sapere che sono complicata, a volte" aggiungo.
"Oh...Con questo vuoi dire che ti piaccio?" chiede portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Federico, è presto per dirti ciò che provo nei tuoi confronti." mi alzo, gli lascio un bacio sulla guancia e il mio numero di telefono.
Me ne vado e lui rimane lì, seduto su quella panchina, immerso nei suoi pensieri.

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Amici? No. || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora