Act 6

5.2K 290 210
                                    

Come ogni giorno Emily si era alzata alle sette per poter andare a scuola.
Il liceo scentifico era una bella sfida che lei era pronta ad affrontare ogni giorno.

Scese le scale di casa sua diretta alla cucina per fare colazione.
Subito dopo di lei c'era il suo fratellino che era appena sfrecciato verso il frigorifero.
Emily non ricordava di aver avuto così tante energie a sette anni.

Prese due fette di pane e le tostó mentre si scaldava una tazza di caffèlatte e prendeva la marmellata.
Suo fratello si sedette al tavolo davanti a lei e cominció a mangiare la sua colazione che la madre gli aveva preparato prima.

Quando Emily si sedette a tavola per mangiare lui la guardò con un sorrisetto quasi malizioso.
Lei roteó gli occhi.

-Cosa c'è ora?- chiese preparandosi alla risposta che stava per ricevere.

-Oggi rivedi quel ragazzo-

-Sì, e quindi?-

-Dovreste mettervi insieme sai? Siete carini-

-Brutto impertinente!-

Matteo scoppió a ridere mentre Emily lo inceneriva con lo sguardo.
Lui era più in gamba degli altri bambini della sua eta, lei lo riconosceva.
Anche se delle volte sapeva essere davvero stupido.

Una volta finita la colazione la ragazza si alzó da tavola e andò a prepararsi.
Chissà se Salvatore stava bene...
Glielo avrebbe chiesto a scuola.

Scese velocemente le scale con lo zaino in spalla pronta per uscire, ad aspettarlo all'uscita c'era Matteo con lo zainetto in spalla che aspettava che sua madre lo accompagnasse a scuola.

-Cosa vuoi ora?-

Lui le fece l' occhiolino.

-Buona fortuna-

Lei gli si avvicinò con una mano alzata e Matteo strizzò gli occhi aspettandosi di essere colpito.
Ma lei gli spettinó solo i capelli e sorrise.

-Zitto idiota- disse uscendo di casa.

Si mise le cuffie nelle orecchie e si diresse alla fermata dell'autobus con Without Me di Eminem che rimbombava negli auricolari.
Dopo due minuti di canzone aspettando l'autobus vide qualcuno affiancarsi a lei con la coda dell'occhio.

Si giró per vedere chi fosse e notò con sorpresa che era Salvatore.
Gli sorrise dolcemente.

-Ciao! Come sta la gamba?-

Lui le sorrise, era contento che qualcuno si interessasse a lui.

-Ehi, comunque va meglio. Ho cercato in qualche modo di arrangiarmi- disse indicandosi la ferita.
Era fasciata con una certa cura da una garza.

-Te la sei fasciata da solo?-

Lui annuì.
A Emily venne da pensare che forse doveva essere abituato...

-Ecco l'autobus, saliamo?-

I due salirono e si misero a sedere in due posti vicini.

-Come mai ti sei trasferita qui a Milano?- le chiese lui.

-Lavoro di mio padre. Una vera scocciatura...ho perso tutti gli amici che avevo li-

E pensare che lui non ne aveva di amici.

-Che lavoro fa tuo padre?-

-Lavora in un' azienda di telecomunicazioni. Tuo padre invece? Sono curiosa dato che mi hai detto che guadagna bene-

-Lui possiede un'azienda. Eredità familiare...ma come ti ho già detto, non mi piace la vita da ricco-

Lei inclinò la testa confusa e lo guardò.

Nerd | SurrealPowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora