Act 14

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Alla fine la ragazza non aveva potuto fare a meno di trattenersi nella loro stanza per un po'
Non poteva resistere al richiamo di un videogame.

E ora era seduta sul letto a gambe incrociate con Salvatore e Giuseppe di fianco.

-Portarsi dietro CoD e la PlayStation credo sia stata la migliore idea della vita- disse Salvatore.

-FANCULO!- gridó Emily.

Salvatore si girò verso di lei confuso, quasi spaventato dall'urlo di lei, che aveva il joystick a mezz'aria con sguardo furente.
Giuseppe si era allontanato con il busto guardandola sconvolto, mentre Lily stringeva così tanto il joystick che a momenti le sarebbe esploso addosso.

Poi lei, tornando alla realtà, lentamente riportò la mano sulle ginocchia e molló la presa.

-Scusate, odio quando mi headshottano- disse abbassando la testa.

-Si nota- disse Giuseppe tornando nella posizione di prima.

-Non è colpa nostra se sei una pippa-

Lei si girò lentamente verso Salvatore con la bocca spalancata.
Poi tornò a concentrarsi sulla partita e, infischiandosene del fatto che fosse in squadra con lui, lo colpì diverse volte.

-MA COSA FAI- gridò Salvatore.

-Suca-

Giuseppe dietro di lei se la rideva, mentre Salvatore era ancora atterrito.

-Ma di grazia, noi dove dovremmo andare domani?- chiese Giuseppe.

-Mah, credo in qualche posto sperduto non so dove, ma poco importa- rispose Emily.

-Per fortuna che sta gita dura solo tre giorni- disse Salvatore

-Oh, sempre meglio che stare a scuola-
-Su questo non ci piove-

Emily stava continuando a giocare, quando un messaggio le arrivò.
Era Marina che le chiedeva se poteva tornare un attimo in camera.

-Scusate ragazzi, devo andare-

Salvatore si girò di scatto verso di lei e la guardò, dispiaciuto.
Giuseppe invece annuì.

-Ci vediamo domani!- disse alzandosi insieme a Salvatore.

-A domani!- disse la ragazza.

Poi, prima di andarsene, abbracciò stretto Salvatore.
Lui ricambiò l'abbraccio timidamente, perchè c'era Giuseppe e un pochino si vergognava.

Una volta che Lily si fu staccata li salutò con la mano e uscì chiudendosi la porta dietro.
Salvatore rimase in piedi ancora scombussolato, mentre sul volto di Giuseppe era comparso un sorrisetto.

Poi l'altro ragazzo si girò verso di lui, tornando alla realtá.

-Mio Dio Salvatore, sei cotto!- esclamò Giuseppe, ridendo.

Subito Salvatore andò in panico e si agitó.
Il suo viso divenne più rosso che mai, gli occhi sbarrati dallo stupore di quell'affermazione.

-C-c-cosa te lo fa pensare?- balbettò.

-Dai, è palese da come la guardi-

Salvatore si abbandonò sul letto e si grattò una guancia, ancora a disagio.

-Allora ho fatto centro?- chiese Giuseppe.

-Diciamo di sì...-

Giuseppe sorrise e fece un'espressione da "come volevasi dimostrare".

-Però non dirglielo!-

-Nah, stai tranquillo, so mantenere i segreti-

Giuseppe poi si alzó e andò a spegnere console e televisione e a metterla via prima che qualcuno la vedesse, mentre Salvatore si distese sul letto.

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