Act 24

2.9K 249 67
                                    

-Cosa vuol dire che è stato arrestato?- chiese Emily, a bassa voce.

Era troppo confusa per essere arrabbiata, triste o qualsiasi altra cosa.

-Mi hanno detto...che lo hanno interrogato riguardo a Tudor Laurini, e l'hanno perquisito.
Nel suo zaino hanno trovato una pistola e nella tasca davanti anche delle munizioni...tra poco la polizia arriverà anche a perquisire casa e troveranno queste-

-Salvatore io non ci sto più cape...-

Emily fu interrotta dal bussare del portone, un bussare violento e impaziente.
Era continuo, non cessava di voler smettere.

Salvatore allora corse giù dalle scale ed Emily gli andò dietro.
Quando aprì il portone era incredulo.

-Stefano!-

Il ragazzo era fradicio, con il fiatone, e quando Salvatore gli aprí la porta lo spinse di lato e se la richiuse alle spalle.

-DOVETE NASCONDERMI! DOVETE NASCONDERMI CAZZO LA POLIZIA STAI ARRIVANDO-

-Ma non ti avevano già arrestato?!- gli chiese Emily.

-SI MA SONO SCAPPATO!-

-Sei fuori di testa?!- gli gridò dietro Salvatore.

Stefano improvvisamente lo prese per le spalle e cominciò a scuoterlo.

-Senti, io non so che cazzo ti ha raccontato la polizia, ma io non sono stato, VA BENE?! MI HANNO INCASTRATO, IO NON AVREI UCCISO MAI TUDOR, ERA MIO AMICO-

-Va bene! Va bene! Ma ora ti devi calmare e devi tornare dalla polizia, non possiamo nasconderti-

Stefano lo scosse ancora più forte e strinse le labbra.

-MA NON POSSO ANDARE IN PRIGIONE, IO NON HO FATTO NIENTE-

-INFATTI NON CI ANDRAI-

Salvatore gli aveva gridato di rimando queste parole, prendendogli la testa tra le mani bagnandosele con l'acqua che c'era tra i suoi capelli, per poterlo costringere a guardarlo negli occhi.

Stefano cominciò a piangere, Emily non lo aveva mai visto cosí vulnerabile e giù di corda.
Poi la porta, non ben chiusa, fu aperta con un calcio da piú di una persona.

-TUTTI MANI IN ALTO. ORA. MANI IN ALTO CAZZO-

Erano cinque uomini della polizia, armati, che si sparsero per il salotto puntando le pistole in giro.

Emily sussultò, mentre Stefano strinse ancora di piú la presa su Salvatore, il quale aveva alzato le mani.
Un poliziotto strappó via violentemente Stefano da Salvatore, e il ragazzo cominciò a dimenarsi.

-NO NO NO! SALVATORE AIUTAMI, TI PREGO. EMILY, SALVATORE, AIUTATEMI-

I due ragazzi, troppo sconvolti, rimasero a bocca semiaperta mentre Stefano veniva portato via dai poliziotti, versando lacrime, scalciando e gridando.

Quando la porta si richiuse con i tre poliziotti, quella fu l'ultima volta che videro Stefano quel giorno.

Due dei poliziotti erano rimasti lì con l'intenzione di interrogare Emily e Salvatore, ma decisero bene di fare domande un' altra volta, lasciandoli soli.

Emily era rimasta con le braccia a penzoloni e lo sguardo perso nel vuoto, Salvatore aveva le mani dietro alla testa, mentre guardava il pavimento.

-Io non capisco, Sal...non capisco cosa sta succedendo- mormoró la ragazza.

-Credimi, non lo capisco neanche io. So solo che Stefano è in un bel casino-

-E cosa vogliamo fare?-

Salvatore era combattuto.
Stefano gli aveva rovinato la vita, totalmente. Lo aveva reso oggetto di scherno da parte di tutta la scuola, gli aveva procurato ferite fisiche e psicologiche, lo aveva quasi ammazzato, ci provava con la sua ragazza...
Ma da un lato era suo fratello, e se gli aveva chiesto aiuto vuol dire che aveva davvero bisogno di lui.

Forse Stefano non era tanto meno solo di lui, altrimenti perché chiedere alla tua vittima aiuto?
Stefano era bello, atletico e soprattutto popolare.

E la popolarità aveva un peso.
Eri circondato da una miriade di persone, ma quante di esse effettivamente erano pronte per stare al tuo fianco e sostenerti?

Quante tra queste ti avrebbero aiutato ad uscirne?
Non sapeva nemmeno se Sascha significasse tanto per Stefano e viceversa.

Erano migliori amici e più o meno fidanzati, ma perchè non gli aveva chiesto aiuto?
Forse non glielo voleva dare?

Era in dubbio sulla relazione tra Stefano e Sascha per due motivi, ed uno era questo appena citato.

L' altro era che nonostante fossero fidanzati Sascha lasciava che Stefano scopasse con tutte le ragazze che voleva, e forse anche viceversa.

Forse la loro relazione era solo provvisoria, un passatempo e un qualcosa di insolito.
Ci voleva coraggio per un ragazzo a fidanzarsi con qualcuno dello stesso sesso, perché infondo l'omosessualità era ancora un tabú.

Magari quei due ragazzi volevano sentire sulla propria pelle qualcosa di diverso e di insolito, pur rimanendo alle loro tradizionali scappatelle con qualche ragazza abbordata in discoteca?

Questo a Salvatore non era dato saperlo, ma forse doveva scoprirlo.
Per tirare fuori suo fratello dal carcere doveva conoscerlo.

Già, perchè Stefano era cambiato da quando aveva scoperto dell'adozione, e quel nuovo e terribile Stefano Salvatore non lo aveva ancora conosciuto.

-Salvatore...non ti aiuterò in questa scelta-

La frase sussurrata da Emily lo destò dai suoi pensieri.

-Come?-

-Non ti posso aiutare in questa scelta, ma posso aiutarti a portarla a termine nel caso dovessi farla. Si parla della tua situazione famigliare, dei tuoi sentimenti, non posso aiutarti-

Salvatore le sorrise, e così fece lei.

-Grazie, Lily- disse stringendola in un lungo abbraccio.

-Stefano mi ha rovinato la vita, ma è mio fratello-

La ragazza lo guardò negli occhi.

-Non posso dirtelo, Sal. Sono i tuoi sentimenti-

-Ma se Stefano ha chiesto aiuto al sottoscritto vuol dire che è solo quanto me-

-Quindi?...-

-Lo tireremo fuori di lì-

Sciau raghi, lasciatemi tanti commenti per questo capitolo, che mi fanno sempre piacere 🌚

Nerd | SurrealPowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora