Act 30

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Salvatore era seduto con Emily sulla panchina di un parco mentre la ragazza sonnecchiava con la testa appoggiata sulla sua spalla tenendolo per mano.

Era il crepuscolo, parte della giornata preferita da Emily, e i raggi di sole che penetravano dalle foglie ricadevano sui loro capelli.

Il parco era pervaso da un piacevole colorito arancione, e nonostante fosse estate sembrava una giornata autunnale.

Quella sera si sarebbe tenuta la festa di cui Sascha gli aveva parlato, la festa a casa di Sbuci dove forse sarebbe riuscito a farlo confessare.
Le speranze che lo facesse, tuttavia, erano minime.

Doveva assicurarsi di avere il telefono carico per poter registrare tutto quello che diceva e poterlo usare contro di lui.

Guardó Emily e sorrise vedendola cosí profondamente addormentata.
Da un lato si sentiva in colpa per averla trascinata in così tanti casini, come il pestaggio di Sascha oppure questa storia della festa, ma era necessario per far rilasciare Stefano.

Gli arrivó un messaggio su Whatsapp da Sascha.

Ci vediamo stasera da Sbuci, meglio se non ci facciamo vedere insieme.

Salvatore chiuse gli occhi e sospiró.
Sapeva che era la cosa giusta da fare era non farsi vedere con Sascha, perché altrimenti lui sarebbe finito nuovamente male e non voleva che capitasse una seconda volta.

Tuttavia gli dispiaceva non poter tranquillamente parlare con lui per la sua reputazione.
Il liceo faceva schifo.

Fatto tutto di esclusioni e pregiudizi.

Salvatore sentì la mano di Emily muoversi leggermente nella sua e vide gli occhi quasi blu della ragazza aprirsi.

-Mi...mi sono addormentata?- chiese con la voce impastata.

-Giá-

-Oh...scusa Sal, non sono molto di compagnia-

-Non fa niente- disse lui dandole un bacio al lato della testa.

Salvatore era veramente teso e taciturno ed Emily lo notò.

-Sei nervoso?-

-Un pochino...-

-É solo una festa, andrá tutto bene-

-Si ma non sono mai stato a una di quelle feste...cosa succederà se i vedranno lì? Magari non avrò nemmeno il tempo di andare da Sbuci che mi butteranno di nuovo in un cassonetto-

-Non dirlo neanche per scherzo, e poi ci sarò io, non potranno farti nulla-

Salvatore le sorrise nel vederla così protettiva, gli piaceva.

-Grazie...per quello che stai facendo per me-

-Tu mi rendi felice e io ti rendo felice, semplice no?-

~ ~ ~

La sera della festa arrivò.

Salvatore aveva passato interminabili ore ad aggiustarsi davanti allo specchio per rendersi presentabile.

Alla fine si era messo solo dei jeans e una camicia, nulla di esagerato, come doveva essere.
Sospirò guardandosi allo specchio.

Ma cosa si era ridotto a fare?

Improvvisamente il campanello suonó, segno che Emily era arrivata.
Salvatore andò ad aprire la porta.

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