Act 21

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Emily uscì dalla stanza con lo zaino su una spalla.
Era abbastanza in anticipo e si doveva vedere con Salvatore alla fermata dell'autobus, come al solito.

Salvatore le aveva già confidato i suoi timori riguardo al ritentro a scuola dopo che si erano messi insieme.
E lei voleva tentare in tutti i modi di tranquillizzarlo.

Quando stava per uscire di casa qualcuno le bloccò il passaggio.

Sbuffó e roteò gli occhi.

-Matteo, cosa vuoi?-

Il fratellino sorrideva malizioso come sempre.

-Ormai non ti vediamo più in casa, stai sempre dal vicino-

-E quindi?-

-Mi nascondi qualcosa-

-Ma per favore-

Con un braccio lo spostò da davanti alla porta e uscì di casa, chiudendosela alle spalle.
Ma Matteo la riaprí e le gridò dietro.

-Tanto scopriró che cos'è!-

-Ma piantala!-

Affrettò il passo, si chiuse anche il cancelletto alle spalle e si diresse alla fermata.
Lì trovó Salvatore seduto, che si guardava intorno nervoso.

-Hey- disse sedendosi accanto a lui.

Il ragazzo la salutò di rimando con un cenno, continuando a picchiettare con la mano sul ginocchio.
Sapeva perchè era tanto turbato, e voleva tentare di tranquillizzarlo.
Tuttavia non trovava le parole.

Stettero qualche secondo in silenzio, vicini, e guardare dritti davanti a loro.

Poi Emily sentì del calore sulla sua mano.
Il calore della stretta di Salvatore, che aveva intrecciato le loro mani sulle ginocchia.

Fu sorpresa perchè era la prima volta in cui era lui stesso a prendere la mano per primo.
Non perchè non l'amasse abbastanza, ma perchè si vergognava troppo per farlo.
E quel gesto era stato fatto per confidare con il corpo tutte le sue ansie e paure.

-Sal, non devi essere così preoccupato.-

-Certo che lo sono-

-Cosa mai potranno farti ulteriormente?-

-Non capisci? Non ho paura di quello che potrebbero fare a me, ma di quello che potrebbero fare a te. Sei una ragazza fantastica Emily, e vedere te che stai con uno come me potrebbe rovinarti la vita. E io non voglio questo-

Salvatore aveva abbassato lo sguardo, mordendosi il labbro.

La ragazza gli prese entrambe le mani dolcemente, e lui spostò di nuovo lo sguardo su di lei.

-Sai che a me non importa, basta che io possa stare con te. E poi, francamente- e quì le scappò una risatina -sembrava fossimo fidanzati già da prima che succedesse, quindi non penso cambi molto. E non siamo nemmeno costretti a rivelare pubblicamente la nostra relazione. Quindi vai tranquillo, che andrà bene-

Salvatore sorrise, poi spostò una mano sul viso di Emily e la baciò.

-Grazie...-sussurrò timidamente.

L'autobus arrivò e i due salirono.
Passarono il tempo ad ascoltare musica e a cazzeggiare, come di loro solito.

Quando arrivarono a scuola tutto sembrava più...strano.
Non c'era la solita aria, il tutto sembrava più cupo e il che non piaceva a nessuno dei due.

Fuori trovarono ragazzi divisi a gruppi che parlavano fitti tra loro.
Era tutto...triste, più del solito.
Tranne per Salvatore, a lui pareva tutto uguale dato che era triste il 90% dei giorni della sua vita.

Il cielo era grigio la giornata piuttosto deprimente.
I due entrarono nella scuola, e la situazione era anche peggio.

C'era un terribile brusio, innumerevoli gruppi di studenti e molti di loro che...piangevano?

-Sembra che i riflettori della scuola non saranno puntati su di noi oggi- disse Emily, preoccupata.

Non ebbero neanche il tempo di andare a chiedere a qualcuno che cosa fosse successo che subito la campanella suonò e furono costretti tutti ad entrare.

Emily e Salvatore si sedettero tranquillamente, mentre gli altri studenti erano molto scossi.
Stefano e Sascha più avanti erano tesissimi, non avevano proferito parola con nessuno.

Qualche ragazza si asciugava gli occhi con un fazzoletto e molti ragazzi erano sul punto di scoppiare.
Una ragazza nell'altra classe era addirittura svenuta.

Emily e Salvatore volevano assolutamente capirci qualcosa.

-Ma che cazzo succede?- chiese Salvatore, ma prima che la ragazza potesse chiedere entrò il preside.
Tutti gli alunni si alzarono, meno che una, sopraffatta dai singhiozzi.

Il preside guardava tutti con rammarico, ed Emily e Salvatore si sentivano a disagio e fuori luogo perchè non conoscevano la causa di tanta tristezza e stupore.

Dopo poco lui parlò.

-Ragazzi, come ben saprete ormai, comunichiamo con profondo rammarico che uno studente del complesso è morto questa notte, per la precisione lo studente Tudor Laurini-

I pianti si fecero più sonori e finalmente era tutto molto più chiaro.
Uno studente era morto.

-Lo conoscevo- sibiló Salvatore.

-Davvero?-

-Sì, faceva parte della cricca di Lepri, mi aveva buttato nel cassonetto-

Emily si morse il labbro e Salvatore ovviamente nonostante gli avesse provocato dei dolori sia fisici che psicologici non era contento che fosse morto.

-Inoltre- aggiunse poi il preside -riteniamo si tratti di un omicidio. Stiamo cercando il colpevole e presto lo verremo a sapere per fare giustizia a quel ragazzo.
Pertanto le lezioni oggi saranno sospese.
Vi terremo aggiornati-

-Un omicidio?!- esclamò Emily scandendo bene la parola "omicidio".

-A quanto pare- rispose Salvatore impallidendo.

Improvvisamente si sentì un tonfo proveniente da infondo la classe.
Una compagna era svenuta e alcuni alunni le si erano raccolti intorno.

-È tremendo-

Salvatore ed Emily decisero di alzarsi e andare a cercare Giuseppe per sapere qualcosa in più.
Lo incrociarono nei corridoi che parlava con alcuni amici.

-Eccolo!- disse Emily prendendo per mano Salvatore e trascinandolo verso l'amico.

-Ragazzi!- esclamò Giuseppe -scusate, ne riparliamo dopo- disse poi rivolto agli altri ragazzi, che se ne andarono.

Lo sguardo di Giuseppe balenò verso le mani di Emily e Salvatore, e sorrise.

-Quindi alla fine voi due...-

I due accennarono un sorriso.

-Sì, alla fine sì, ma di questo parleremo più tardi. Tu sai che cosa è successo a Tudor Laurini?-

-Oh, il ragazzo ucciso, lo avevo presente...- mormorò Giuseppe, cupamente -non era esattamente il modello di ragazzo perfetto, Salvatore te ne avrà parlato. Ma forse si sentiva sotto l'ombra di Stefano e voleva dimostrarsi forte anche lui. Fatto sta che l'hanno ritrovato dietro la scuola accoltellato con 37 pugnalate in zone diverse del corpo-

-37 pugnalate?!- esclamarono gli altri due all'unisono.

-Giá, doveva essere particolarmente incazzato l'assassino. Però non ha lasciato tracce...-

-Nessuna traccia...-

La testa di Salvatore era afffollata  di pensieri.
Su chi fosse l'assassino, sul perchè avesse ucciso Tudor e soprattutto se avrebbe mietuto altre vittime nella scuola.

Meh, non mi convince molto questo capitolo, ma almeno c'é!
Scusate se aggiorno ogni morte di Papa ma vbb lo sapete il motivo.

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