Come a ogni compleanno di Hellen Harry, Ginny, Ron, Hermione e George si riunirono a casa Malfoy per festeggiarlo.
Insieme a Harry c'erano anche i suoi cuginetti Albus, James e Lily, ma nel pomeriggio avrebbero raggiunto Hugo e Rose alla tana.
Avevano deciso di regalarle tutti insieme il materiale per la scuola, così dopo pranzo andarono a Diagon Alley, che era tornata affollata e vivace come sempre.
Quando arrivarono davanti al Ghirigoro, Ginny propose di dividersi:
Hellen, insieme a lei e Hermione, sarebbe andata da Madame Malkin per la divisa e il mantello, Ron e Harry sarebbero andati a prendere la bilancia, le provette, il telescopio e il calderone mentre Draco e George compravano i libri al Ghirigoro poi per ultima cosa sarebbero andati a prendere la bacchetta da Olivander e avrebbero infine diviso la spesa equamente.
Quando Hellen entrò da Madame Malkin c'era già un ragazzino che stava provando una divisa trattenendo il fiato per non pungersi con i numerosi spilli.
«Oh, buon pomeriggio! Anche lei qui per la divisa di Hogwarts?»
Hellen annuì un po' imbarazzata e Madame Malkin sorrise.
«Prego accomodati-disse indicando un piedistallo come quello su cui stava il ragazzino- finisco con lui e arrivo.»
Il ragazzino si voltò verso di lei e le sorrise.
«Piacere, io mi chiamo Frank Paciock, tu sei?»
«Oh...io sono Hellen Malfoy.»
Frank la guardò accigliato.
«Malfoy? Sei per caso imparentata con Lucius Malfoy? Il mangiamorte?»
Hellen arrossì.
«Ehm...sì, era mio nonno...»
«Bhe tu mi sembri a posto.»
«Grazie, e...tu sei il figlio di Neville Paciock, immagino, era un amico di mio zio Harry.»
«Harry? Sei per caso la nipote di Harry Potter?»
«Sì, proprio così, lo conosci?»
Hellen sapeva già la risposta, suo zio era molto famoso nel mondo dei maghi per aver sconfitto Lord Voldemort più di una volta.
«Certamente, tutti lo conoscoAHIA!»
Madame Malkin si fermò di scatto con uno spillo in mano.
«Oh scusa, caro. Bhe credo di aver finito, puoi togliertela ora.»
Frank si allontanò camminando come un pinguino per non pungersi.
Madame Malkin spostò la sua attenzione su Hellen e inizió ad armeggiare con gli spilli.
Draco e George uscirono dal ghirigoro con tutti i libri fra le braccia e si avviarono verso il negozio di Madame Malkin, camminavano silenziosamente uno accanto all'altro, ma all'improvviso George si arrestò, erano davanti al vecchio Tiri Vispi Weasley.
George fissava l'edificio con un accenno di sorriso sul volto, gli occhi erano lucidi e le labbra gli tremavano leggermente.
Draco gli battè una mano sulla spalla e si avvicinò alla porta, ormai opaca e ricoperta di polvere, poi fece cenno a George di avvicinarsi.
Entrare in quel posto dopo tutti quegli anni fu un'ondata di emozioni per George che scoppió inprovvisamente a piangere, Draco non lo aveva mai visto così, ma capiva benissimo cosa provava.
George si asciugò in fretta le lacrime in imbarazzo, ma altre continuavano a sgorgare senza sosta.
«Forse dovresti riaprire, ne hai bisogno...e io ho bisogno di un lavoro, l'eredità di mio padre non è illimitata.»
George annuì leggermente e sospirò.
«Forse...»
Anche Ron si era fatto scappare un gemito quando arrivò davanti ai Tiri Vispi, ma non si fermò, aumentò il passo seguito da Harry che rimase zitto, non voleva che Ron scoppiasse a piangere in mezzo alla strada.
Quando arrivarono da Madame Malkin, Hermione stava già pagando le tre divise, il mantello, il cappello e i guanti di Hellen.
Andarono tutti quanti al negozio di bacchette, fu strano per tutti entrare e non vedere il vecchio Olivander ma un ragazzo di circa 30 anni al suo posto, era suo figlio, Bilius Olivander.
Gli somigliava parecchio e aveva i suoi stessi modi di fare.
Guardò per pochi secondi Hellen negli occhi senza nemmeno salutare e poi mormorò.
«Sì, sì. So qual è quella giusta.»
Sparì dietro il bancone, ne riemerse pochi secondi dopo con una bacchetta scura e dall'aspetto elegante. La ficcò in mano a Hellen e la guardò con gli occhi spalancati.
«La agiti, la agiti»
Hellen scosse un po' la bacchetta e una strana sensazione la pervase: si sentiva felice, potente, spensierata...
«È lei! Biancospino, 12 pollici e un quarto, mediamente flessibile, nucleo di crine di unicorno.»
Draco sorrise guardando sua figlia, era diventata così grande...
Pagarono e tornarono a casa, mentre si scambiavano i galeoni per egualiare la spesa, George si schiarì rumorosamente la voce attirando l'attenzione di tutti.
«Credo...che riaprirò il negozio.»
Annunciò, per un eterno secondo calò il silenzio, poi Ginny ruppe il ghiaccio assalendolo con un abbraccio
«E Draco sarà il mio aiutante e anche Ron ovviamente.»
Questa volta nessuno riuscì ad impedire il pianto di Ron che abbracciò suo fratello per non darlo a vedere.
